
Territorio
Xylella nel Parco dell’Alta Murgia: le strategie di contrasto al centro dell’incontro con la Regione Puglia
Obiettivo analizzare lo stato di diffusione del batterio e valutare le misure di contenimento
Andria - mercoledì 26 marzo 2025
14.53 Comunicato Stampa
L'Ente Parco Nazionale dell'Alta Murgia ha convocato un incontro urgente con Regione Puglia per affrontare la minaccia della Xylella fastidiosa, il batterio che ha già devastato migliaia di ulivi in Puglia e che ora sta attaccando alberi di mandorlo nel territorio del Parco, in particolare negli agri di Santeramo in Colle e Cassano delle Murge. L'obiettivo è stato analizzare lo stato di diffusione del batterio e valutare le misure di contenimento e prevenzione da adottare per evitare un'ulteriore espansione dell'infezione. La presenza della Xylella nell'area protetta rappresenta una seria minaccia per la biodiversità (entomofauna e flora) e per le attività agricole locali, rendendo necessaria un'azione coordinata tra enti, istituzioni e il mondo della ricerca.
L'incontro promosso dall'Ente è stato rivolto ai comuni del Parco e alle associazioni agricole territoriali, tra cui CIA, Confagricoltura e Coldiretti Puglia, per garantire un confronto ampio e condiviso sulle strategie di contenimento e sulle azioni da intraprendere per tutelare il territorio e le attività agricole. Sono intervenuti, oltre al commissario dell'Ente Francesco Tarantini, Donato Pentassuglia, assessore all'Agricoltura della Regione Puglia, Francesco Paolicelli, presidente della IV Commissione Consiliare della Regione Puglia e Salvatore Infantino, direttore dell'Osservatorio Fitosanitario della Regione Puglia.
Durante il confronto sono state discusse le strategie di monitoraggio e le possibili misure di contrasto alla diffusione del batterio. Il Dott. Salvatore Infantino, dopo aver illustrato le varianti del patogeno che stanno interessando diversi territori in Puglia, ha descritto nel dettaglio lo stato di diffusione all'interno di quest'area protetta, rappresentando l'esigenza, dettagliata nelle specifiche determinazioni dell'Osservatorio regionale, di procedere con l'eradicazione delle piante risultate portatrici del microrganismo e con l'attuazione delle conseguenti misure di sicurezza (fascia protettiva).
Tuttavia, l'attuazione delle misure previste dalla normativa vigente solleva alcune preoccupazioni, in particolare l'azione che prevede la distruzione delle piante infette e la rimozione dell'apparato radicale attraverso trattamenti fitosanitari invasivi. Questo comporterebbe l'impiego di disseccanti come il glifosato, con conseguenze potenzialmente dannose per l'equilibrio ecologico del Parco.
Inoltre, tra le specie da eradicare figurano tutte quelle appartenenti al genere Prunus, inclusi il perastro e il Prunus webbii, entrambe specie protette. L'analisi delle ortofoto ha evidenziato che alcune piante ricadono in Zona B del Parco, su aree di pascolo, dove l'uso di diserbanti potrebbe compromettere habitat di grande valore conservazionistico.
Alla luce di queste problematiche, l'Ente Parco ha sottolineato nell'incontro la necessità di valutare metodi di intervento meno impattanti sui sistemi naturali e di considerare l'applicazione della deroga prevista dall'art. 7, comma 3 del Regolamento UE 2020/1201 (modificato con Reg. 2024/2507) che consente la salvaguardia delle piante di valore storico, sociale e ambientale presenti nelle zone infette.
L'obiettivo dell'Ente è individuare soluzioni alternative e più sostenibili che garantiscano la tutela della biodiversità senza compromettere la lotta alla Xylella, evitando danni irreversibili agli habitat. È fondamentale preservare i corridoi ecologici essenziali per la biodiversità, tutelando la fauna, inclusa l'erpetofauna, l'entomofauna protetta e i piccoli mammiferi. In quest'ottica, il Parco Nazionale dell'Alta Murgia si rende disponibile a promuovere una campagna di informazione mirata ad attuare azioni consapevoli per il contenimento della Xylella.
«La finalità di questo incontro con l'assessorato regionale all'Agricoltura – ha dichiarato Francesco Tarantini, commissario straordinario dell'Ente Parco – è stata fare il punto sulla diffusione della Xylella nel nostro territorio, comprendere quali interventi siano necessari e quali effetti possano avere sugli habitat e sulle specie forestali presenti nell'area protetta. Quanto accaduto in passato in altre zone della Puglia ci insegna che è fondamentale agire con tempestività per contenere la diffusione del batterio ed evitare conseguenze irreversibili sul nostro patrimonio ambientale. È necessario, tuttavia, trovare un equilibrio tra l'obbligo di eradicazione e la tutela delle specie e degli ecosistemi del Parco. Per questo, riteniamo essenziale un confronto costante con gli enti competenti per adottare soluzioni il più possibile sostenibili. L'Ente Parco – conclude Tarantini – garantirà il pieno supporto a tutte le iniziative di informazione per assicurare una gestione corretta del fenomeno e degli interventi obbligatori da attuare.»
L'incontro promosso dall'Ente è stato rivolto ai comuni del Parco e alle associazioni agricole territoriali, tra cui CIA, Confagricoltura e Coldiretti Puglia, per garantire un confronto ampio e condiviso sulle strategie di contenimento e sulle azioni da intraprendere per tutelare il territorio e le attività agricole. Sono intervenuti, oltre al commissario dell'Ente Francesco Tarantini, Donato Pentassuglia, assessore all'Agricoltura della Regione Puglia, Francesco Paolicelli, presidente della IV Commissione Consiliare della Regione Puglia e Salvatore Infantino, direttore dell'Osservatorio Fitosanitario della Regione Puglia.
Durante il confronto sono state discusse le strategie di monitoraggio e le possibili misure di contrasto alla diffusione del batterio. Il Dott. Salvatore Infantino, dopo aver illustrato le varianti del patogeno che stanno interessando diversi territori in Puglia, ha descritto nel dettaglio lo stato di diffusione all'interno di quest'area protetta, rappresentando l'esigenza, dettagliata nelle specifiche determinazioni dell'Osservatorio regionale, di procedere con l'eradicazione delle piante risultate portatrici del microrganismo e con l'attuazione delle conseguenti misure di sicurezza (fascia protettiva).
Tuttavia, l'attuazione delle misure previste dalla normativa vigente solleva alcune preoccupazioni, in particolare l'azione che prevede la distruzione delle piante infette e la rimozione dell'apparato radicale attraverso trattamenti fitosanitari invasivi. Questo comporterebbe l'impiego di disseccanti come il glifosato, con conseguenze potenzialmente dannose per l'equilibrio ecologico del Parco.
Inoltre, tra le specie da eradicare figurano tutte quelle appartenenti al genere Prunus, inclusi il perastro e il Prunus webbii, entrambe specie protette. L'analisi delle ortofoto ha evidenziato che alcune piante ricadono in Zona B del Parco, su aree di pascolo, dove l'uso di diserbanti potrebbe compromettere habitat di grande valore conservazionistico.
Alla luce di queste problematiche, l'Ente Parco ha sottolineato nell'incontro la necessità di valutare metodi di intervento meno impattanti sui sistemi naturali e di considerare l'applicazione della deroga prevista dall'art. 7, comma 3 del Regolamento UE 2020/1201 (modificato con Reg. 2024/2507) che consente la salvaguardia delle piante di valore storico, sociale e ambientale presenti nelle zone infette.
L'obiettivo dell'Ente è individuare soluzioni alternative e più sostenibili che garantiscano la tutela della biodiversità senza compromettere la lotta alla Xylella, evitando danni irreversibili agli habitat. È fondamentale preservare i corridoi ecologici essenziali per la biodiversità, tutelando la fauna, inclusa l'erpetofauna, l'entomofauna protetta e i piccoli mammiferi. In quest'ottica, il Parco Nazionale dell'Alta Murgia si rende disponibile a promuovere una campagna di informazione mirata ad attuare azioni consapevoli per il contenimento della Xylella.
«La finalità di questo incontro con l'assessorato regionale all'Agricoltura – ha dichiarato Francesco Tarantini, commissario straordinario dell'Ente Parco – è stata fare il punto sulla diffusione della Xylella nel nostro territorio, comprendere quali interventi siano necessari e quali effetti possano avere sugli habitat e sulle specie forestali presenti nell'area protetta. Quanto accaduto in passato in altre zone della Puglia ci insegna che è fondamentale agire con tempestività per contenere la diffusione del batterio ed evitare conseguenze irreversibili sul nostro patrimonio ambientale. È necessario, tuttavia, trovare un equilibrio tra l'obbligo di eradicazione e la tutela delle specie e degli ecosistemi del Parco. Per questo, riteniamo essenziale un confronto costante con gli enti competenti per adottare soluzioni il più possibile sostenibili. L'Ente Parco – conclude Tarantini – garantirà il pieno supporto a tutte le iniziative di informazione per assicurare una gestione corretta del fenomeno e degli interventi obbligatori da attuare.»