Territorio
Xylella, gli olivicoltori lanciano l'allarme. FareAmbiente: «Attenzione a non sottovalutarla»
La nota di Benedetto Miscioscia, Coordinatore regionale del movimento ecologista
Puglia - martedì 12 maggio 2020
«In tempi di pandemia da Covid-19 non va sottovalutata "l'epifitia" dovuta alla Xylella Fastidiosa che sta interessando gli olivi della nostra regione e che preoccupa seriamente i nostri olivicoltori soprattutto quelli al di fuori dell'area direttamente interessata». Lo dichiara in una nota il Coordinatore regionale del movimento ecologista europeo "FareAmbiente", dott. Benedetto Miscioscia.
«In questo periodo mi stanno pervenendo segnalazioni da parte di alcuni olivicoltori preoccupati per la presenza della sputacchina sulla vegetazione spontanea presente su diversi fondi rustici, che in Puglia si distinguono in Philaenus spumarius, Philaenus italosignus e Neophilaenus campestris, tutti vettori responsabili della trasmissione del batterio di Xylella Fastidiosa che, giustamente, sta allarmando alcuni olivicoltori del nostro territorio. E' bene ricordare a tutti, sempre, che al di là degli interventi di irrorazione con specifici insetticidi che si possono eseguire più appropriatamente tra il mese di aprile e metà del mese di maggio, sarebbe utile e necessario eseguire le normali arature e/o la trinciatura della vegetazione spontanea infestante, in modo tale da debellare il substrato favorevole allo sviluppo stesso dell'insetto.
In questo caso ci si rende conto anche della circostanza che non tutti i proprietari dei terreni manifestano attenzione e sensibilità ad attuare tempestivamente tali procedure in particolare nei territori al di fuori dell'area infetta e di quelle di contenimento e di cuscinetto e, forse, anche per questa ragione si ritiene che ogni Comune soprattutto quelli ricadenti nell'area a vocazione produttiva olivicola come quella della Provincia di Bari e Bat che con 132 mila ettari di olivi rappresentano il 12% della superficie agricola utilizzabile olivetata italiana che, con oltre 120 mila tonnellate complessive di olio prodotto, rappresentano il 28 per cento della produzione nazionale (dati della campagna 2017/2018), ad integrazione delle disposizioni delle linee guida generali emanate dalla Regione appunto per le zone direttamente interessate, dovrebbero emettere una specifica ordinanza contingente legata all'obbligo dell'esecuzione di tali operazioni in tutto l'agro comunale, entro il mese di aprile, per ragioni prettamente fitosanitarie legate al contenimento dell'epifitia causata dalla Xylella Fastidiosa che ormai è annoverata tra le emergenze fitosanitarie della nostra regione.
Un provvedimento necessario al fine di preservare nel miglior modo possibile il nostro patrimonio olivicolo dal rischio Xylella, la cui diffusione incontrollata metterebbe a rischio non solo il comparto produttivo ed economico olivicolo ma anche il patrimonio rappresentato dalla biodiversità costituito da circa 50 varietà di olivo presenti nella nostra regione ed in particolare quello legato ad una delle varietà più importanti del settore produttivo oleario rappresentato anche dalla cultivar di oliva Coratina che risulta essere tra le varietà sensibili alla Xylella. Senza dimenticare la valenza ambientale e paesaggistica nonché storico-colturale oltre che culturale che i nostri olivi oggi rappresentano per la storia e le tradizioni della nostra regione».
«In questo periodo mi stanno pervenendo segnalazioni da parte di alcuni olivicoltori preoccupati per la presenza della sputacchina sulla vegetazione spontanea presente su diversi fondi rustici, che in Puglia si distinguono in Philaenus spumarius, Philaenus italosignus e Neophilaenus campestris, tutti vettori responsabili della trasmissione del batterio di Xylella Fastidiosa che, giustamente, sta allarmando alcuni olivicoltori del nostro territorio. E' bene ricordare a tutti, sempre, che al di là degli interventi di irrorazione con specifici insetticidi che si possono eseguire più appropriatamente tra il mese di aprile e metà del mese di maggio, sarebbe utile e necessario eseguire le normali arature e/o la trinciatura della vegetazione spontanea infestante, in modo tale da debellare il substrato favorevole allo sviluppo stesso dell'insetto.
In questo caso ci si rende conto anche della circostanza che non tutti i proprietari dei terreni manifestano attenzione e sensibilità ad attuare tempestivamente tali procedure in particolare nei territori al di fuori dell'area infetta e di quelle di contenimento e di cuscinetto e, forse, anche per questa ragione si ritiene che ogni Comune soprattutto quelli ricadenti nell'area a vocazione produttiva olivicola come quella della Provincia di Bari e Bat che con 132 mila ettari di olivi rappresentano il 12% della superficie agricola utilizzabile olivetata italiana che, con oltre 120 mila tonnellate complessive di olio prodotto, rappresentano il 28 per cento della produzione nazionale (dati della campagna 2017/2018), ad integrazione delle disposizioni delle linee guida generali emanate dalla Regione appunto per le zone direttamente interessate, dovrebbero emettere una specifica ordinanza contingente legata all'obbligo dell'esecuzione di tali operazioni in tutto l'agro comunale, entro il mese di aprile, per ragioni prettamente fitosanitarie legate al contenimento dell'epifitia causata dalla Xylella Fastidiosa che ormai è annoverata tra le emergenze fitosanitarie della nostra regione.
Un provvedimento necessario al fine di preservare nel miglior modo possibile il nostro patrimonio olivicolo dal rischio Xylella, la cui diffusione incontrollata metterebbe a rischio non solo il comparto produttivo ed economico olivicolo ma anche il patrimonio rappresentato dalla biodiversità costituito da circa 50 varietà di olivo presenti nella nostra regione ed in particolare quello legato ad una delle varietà più importanti del settore produttivo oleario rappresentato anche dalla cultivar di oliva Coratina che risulta essere tra le varietà sensibili alla Xylella. Senza dimenticare la valenza ambientale e paesaggistica nonché storico-colturale oltre che culturale che i nostri olivi oggi rappresentano per la storia e le tradizioni della nostra regione».