Vita di città
XXIII Giornata mondiale contro il Cancro Giovanile, una mamma andriese scrive
La lettera pubblicata da Onda d'Urto - Uniti contro il cancro ONLUS di Andria
Andria - giovedì 16 febbraio 2023
10.55
In occasione della XXIII Giornata mondiale contro il Cancro Giovanile, una mamma andriese ha mandato questa testimonianza all'associazione Onda d'Urto - Uniti contro il cancro ONLUS di Andria, di cui è presidente la dottoressa Angela Somma.
«Leggevo stasera che: 'il cancro è st... zo, ma ancora più st... zo quando colpisce un bambino". Sacrosanta verità, che solo chi ha vissuto da vicino tale realtà può a pieno comprendere.
Esso ha dei poteri incredibili, diventa padrone della vita di tutta la famiglia colpita, é capace di stragi incredibili.
Non guarda in faccia a niente e nessuno, colpisce subdolo, spesso silente per mesi facendosi "grande" e ancor più distruttivo. Lo immagino sorridere davanti ad ogni diagnosi, fiero del vortice di impotenza, smarrimento e terrore che ha suscitato in quei genitori.
Mi sembra quasi di sentirlo sghignazzare davanti a interventi delicatissimi seguiti poi da quelle terapie che a loro volta, cercando di lottare contro di lui, mettono K. O. quei minuti esserini che stremati arrivano a chiedere: "Mamma ma io cosa ho fatto di male"?
Dio solo sa quanti danni farà per sempre quello stramaledetto cancro a quella famiglia in qualsiasi modo si 'concluda' la vicenda. Il suo arrivo, come un tornado lascerà segni indelebili su quel bambino, sui genitori e sui suoi fratelli. Dal suo passaggio le menti di quella famiglia cambieranno per sempre, ognuna elaborerà, probabilmente in modo diverso questa maledetta conoscenza e proprio questa differenza spesso può essere causa di enormi fratture. Sì, proprio così, non è affatto vero che il dolore unisce, ma esso invece rende tutti più vulnerabili, intolleranti, e per tenere unita la propria famiglia, spesso ci vuole una forza inimmaginabile e lui... sempre lì, a guardare fiero la cattiveria di cui è capace.
Quando poi dopo tutte queste, spesso lunghissime lotte arriva la sconfitta, arriva un po' la fine di tante cose.
Tuo figlio ha finito la sua battaglia, sì è una guerra atroce, credetemi.
Tu hai esaurito tutte le energie e tutte le lacrime.
Hai esaurito la preoccupazione per la tua stessa vita, la progettualità.
In alcuni giorni avrai esaurito il senso di tutto, il motivo di una nuova alba, la fame, il sonno...
Spesso avrai esaurito gli interessi comuni col resto del mondo, ed ogni volta ti rendi conto che nulla MAI PIÙ potrà essere come prima.
In tutto questo Mr cancro ancora gongola fiero.
Non credo però lui vada orgoglioso di ciò che involontariamente ha seminato in queste famiglie, del disinteresse verso le cose materiali, della aumentata sensibilità, delle amicizie nate in quei reparti, dell'amore scaturito da quell'immane dolore, dello strafottente modo di guardare alla morte, e di chi superando quelle fragilità rimane unito comprendendo, che solo inondando insieme di lacrime ogni notte quei cuscini, confrontandosi a ogni fine giornata dei rispettivi approcci al mondo si può, sentendosi meno alieni, proseguire questa vita con la speranza che presto ci siano delle cure che assicurino per tutti la vittoria sullo STRONZO .Fino ad allora le famiglie colpite saranno condannate a restare imprigionate dalla malattia e nel peggior dei casi a vivere in un indecifrabile modo agli occhi di tutto il resto del mondo».
«Leggevo stasera che: 'il cancro è st... zo, ma ancora più st... zo quando colpisce un bambino". Sacrosanta verità, che solo chi ha vissuto da vicino tale realtà può a pieno comprendere.
Esso ha dei poteri incredibili, diventa padrone della vita di tutta la famiglia colpita, é capace di stragi incredibili.
Non guarda in faccia a niente e nessuno, colpisce subdolo, spesso silente per mesi facendosi "grande" e ancor più distruttivo. Lo immagino sorridere davanti ad ogni diagnosi, fiero del vortice di impotenza, smarrimento e terrore che ha suscitato in quei genitori.
Mi sembra quasi di sentirlo sghignazzare davanti a interventi delicatissimi seguiti poi da quelle terapie che a loro volta, cercando di lottare contro di lui, mettono K. O. quei minuti esserini che stremati arrivano a chiedere: "Mamma ma io cosa ho fatto di male"?
Dio solo sa quanti danni farà per sempre quello stramaledetto cancro a quella famiglia in qualsiasi modo si 'concluda' la vicenda. Il suo arrivo, come un tornado lascerà segni indelebili su quel bambino, sui genitori e sui suoi fratelli. Dal suo passaggio le menti di quella famiglia cambieranno per sempre, ognuna elaborerà, probabilmente in modo diverso questa maledetta conoscenza e proprio questa differenza spesso può essere causa di enormi fratture. Sì, proprio così, non è affatto vero che il dolore unisce, ma esso invece rende tutti più vulnerabili, intolleranti, e per tenere unita la propria famiglia, spesso ci vuole una forza inimmaginabile e lui... sempre lì, a guardare fiero la cattiveria di cui è capace.
Quando poi dopo tutte queste, spesso lunghissime lotte arriva la sconfitta, arriva un po' la fine di tante cose.
Tuo figlio ha finito la sua battaglia, sì è una guerra atroce, credetemi.
Tu hai esaurito tutte le energie e tutte le lacrime.
Hai esaurito la preoccupazione per la tua stessa vita, la progettualità.
In alcuni giorni avrai esaurito il senso di tutto, il motivo di una nuova alba, la fame, il sonno...
Spesso avrai esaurito gli interessi comuni col resto del mondo, ed ogni volta ti rendi conto che nulla MAI PIÙ potrà essere come prima.
In tutto questo Mr cancro ancora gongola fiero.
Non credo però lui vada orgoglioso di ciò che involontariamente ha seminato in queste famiglie, del disinteresse verso le cose materiali, della aumentata sensibilità, delle amicizie nate in quei reparti, dell'amore scaturito da quell'immane dolore, dello strafottente modo di guardare alla morte, e di chi superando quelle fragilità rimane unito comprendendo, che solo inondando insieme di lacrime ogni notte quei cuscini, confrontandosi a ogni fine giornata dei rispettivi approcci al mondo si può, sentendosi meno alieni, proseguire questa vita con la speranza che presto ci siano delle cure che assicurino per tutti la vittoria sullo STRONZO .Fino ad allora le famiglie colpite saranno condannate a restare imprigionate dalla malattia e nel peggior dei casi a vivere in un indecifrabile modo agli occhi di tutto il resto del mondo».