Associazioni
Ospedale di Andria con i volontari per vocazione
Prosegue con successo il 6^ corso base AVO per aspiranti volontari ospedalieri
Andria - domenica 19 febbraio 2017
11.52
Il 18 gennaio u.s. è stato inaugurato il 6^ corso di formazione AVO -Associazione Volontari Ospedalieri- da Mons Luigi Mansi vescovo di Andria, alla presenza del Presidente Regionale Lucia Fantasia, del dott. Ottavio Narracci, Direttore Generale ASL- BAT, del dott. Franco Mastroianni, Geriatra all'Ospedale Generale Regionale F. Miulli di Acquaviva delle Fonti, del dott. Stefano Porziotta, dirigente medico ospedaliero-psichiatra e neo direttore sanitario del "L. Bonomo" ed infine don Sabino Lambo, cappellano del nosocomio cittadino.
Questo corso, articolato in 8 incontri che si concluderà il 31 maggio p.v., prepara i volontari AVO, educandoli al "conforto" del malato, aiutandolo nelle piccole cose, donandogli tempo e attenzioni. La missione che intende perseguire l'associazione è di regalare, a coloro che non si trovano in piena salute, un servizio qualificato, volontario e gratuito, tramite la presenza amichevole di un volontario, che non eseguirà nessuna mansione medica o paramedica, ma puramente un sostegno morale. Diventare volontari in ambito sanitario, necessita di una preparazione utile ad offrire un'assistenza che possa essere la più qualificata possibile, ed ecco, allora, la necessità di corsi di formazione che preparino i volontari in maniera professionale. L'AVO è stata istituita nel 1975, ed è presente nelle più importanti strutture ospedaliere su tutto il territorio nazionale
Dal sito web dell'AVO abbiamo estrapolato il seguente trafiletto, che spiega tramite un aneddoto il loro servizio di volontariato.
"Un lamento proveniente da un letto di corsia dell'ospedale del Policlinico di Milano, aveva attirato l'attenzione di un medico che stava attraversando un reparto. Era un pomeriggio dell'estate del 1975 e il professor Erminio Longhini, primario medico dell'ospedale di Sesto San Giovanni, si avvicinò al letto in cui giaceva una donna, che con un flebile ma insistente gemito continuava a chiedere un qualcosa di tanto semplice quanto indispensabile: un bicchiere d'acqua. Il professore vide che nessuno si era avvicinato per accogliere la sua richiesta. Le altre ricoverate erano indifferenti così come l'inserviente, che stava pulendo il pavimento al centro della sala. Quando il medico domandò a quest'ultima come mai non si preoccupasse di portare un po' d'acqua alla povera signora, la risposta fu:"Non tocca a me". Questa affermazione fece a lungo riflettere il professor Longhini e la sera stessa ne volle parlare ad un gruppo di amici, che proprio in quel periodo si ritrovavano regolarmente per cercare di dar vita a "qualcosa" che portasse solidarietà, aiuto materiale e sostegno morale a chi si trovasse nel bisogno. Questo "qualcosa" si concretizzò nella risposta a quella domanda: "toccava a loro" creare un'associazione di persone che si sarebbero occupate di altre persone, più sfortunate, in condizioni svantaggiate, curate sì con professionalità e responsabilità, ma spesso in ambienti spersonalizzanti che le consideravano solo come "organi malati da curare" o peggio ancora come "numero di posto letto"…
Da quella richiesta di un bicchiere d'acqua, l'AVO ne ha fatta di strada: attualmente esistono oltre 240 sedi AVO in tutta Italia, in cui operano 30 mila volontari, che prestano 3 mln di ore di servizio all'anno. Ai più anziani ed esperti si affiancano i giovani, i quali con entusiasmo e gioia di vivere animano le numerosissime sezioni dell'AVO Giovani, che rappresentano il futuro dell'associazione."
Questo corso, articolato in 8 incontri che si concluderà il 31 maggio p.v., prepara i volontari AVO, educandoli al "conforto" del malato, aiutandolo nelle piccole cose, donandogli tempo e attenzioni. La missione che intende perseguire l'associazione è di regalare, a coloro che non si trovano in piena salute, un servizio qualificato, volontario e gratuito, tramite la presenza amichevole di un volontario, che non eseguirà nessuna mansione medica o paramedica, ma puramente un sostegno morale. Diventare volontari in ambito sanitario, necessita di una preparazione utile ad offrire un'assistenza che possa essere la più qualificata possibile, ed ecco, allora, la necessità di corsi di formazione che preparino i volontari in maniera professionale. L'AVO è stata istituita nel 1975, ed è presente nelle più importanti strutture ospedaliere su tutto il territorio nazionale
Dal sito web dell'AVO abbiamo estrapolato il seguente trafiletto, che spiega tramite un aneddoto il loro servizio di volontariato.
"Un lamento proveniente da un letto di corsia dell'ospedale del Policlinico di Milano, aveva attirato l'attenzione di un medico che stava attraversando un reparto. Era un pomeriggio dell'estate del 1975 e il professor Erminio Longhini, primario medico dell'ospedale di Sesto San Giovanni, si avvicinò al letto in cui giaceva una donna, che con un flebile ma insistente gemito continuava a chiedere un qualcosa di tanto semplice quanto indispensabile: un bicchiere d'acqua. Il professore vide che nessuno si era avvicinato per accogliere la sua richiesta. Le altre ricoverate erano indifferenti così come l'inserviente, che stava pulendo il pavimento al centro della sala. Quando il medico domandò a quest'ultima come mai non si preoccupasse di portare un po' d'acqua alla povera signora, la risposta fu:"Non tocca a me". Questa affermazione fece a lungo riflettere il professor Longhini e la sera stessa ne volle parlare ad un gruppo di amici, che proprio in quel periodo si ritrovavano regolarmente per cercare di dar vita a "qualcosa" che portasse solidarietà, aiuto materiale e sostegno morale a chi si trovasse nel bisogno. Questo "qualcosa" si concretizzò nella risposta a quella domanda: "toccava a loro" creare un'associazione di persone che si sarebbero occupate di altre persone, più sfortunate, in condizioni svantaggiate, curate sì con professionalità e responsabilità, ma spesso in ambienti spersonalizzanti che le consideravano solo come "organi malati da curare" o peggio ancora come "numero di posto letto"…
Da quella richiesta di un bicchiere d'acqua, l'AVO ne ha fatta di strada: attualmente esistono oltre 240 sedi AVO in tutta Italia, in cui operano 30 mila volontari, che prestano 3 mln di ore di servizio all'anno. Ai più anziani ed esperti si affiancano i giovani, i quali con entusiasmo e gioia di vivere animano le numerosissime sezioni dell'AVO Giovani, che rappresentano il futuro dell'associazione."