Cronaca
Maltrattamenti e minacce in famiglia, 33enne andriese in manette
L'uomo è indagato per abusi sessuali ai danni del figlio di 8 anni
Andria - venerdì 18 dicembre 2015
12.21
Nella mattinata di ieri, i poliziotti del Commissariato di Andria, hanno proceduto alla cattura del 33enne andriese D.V.G., pregiudicato, e lo sottoponeva alla misura cautelare degli arresti domiciliari. L'uomo accusato di atti persecutori, minacce e stalking, è anche gravemente indiziato per violenza sessuale ai danni dell'ex moglie, del figlio di 8 anni, nonchè di maltrattamenti in famiglia. La misura è stata adottata dopo le continue denunce-querele presentate dalla ex convivente, e dai suoi familiari. Sono in corso ulteriori accertamenti relativi all'eventuale abuso sessuale nei confronti del figlio della donna, minore, durante l'assenza della stessa.
D.V.G., già in precedenza, aveva ripetutamente maltrattato la convivente, attraverso ingiurie, minacce e percosse, sin dall'inizio della loro convivenza, arrivando a picchiarla per strada con un bastone. Ancora, a seguito del tentativo della donna di porre fine alla relazione, rifugiandosi presso l'abitazione dei genitori, l'uomo aveva costretto la stessa ed i suoi familiari ad alterare le proprie abitudini di vita, ingenerando un costante stato di ansia e timore per la propria incolumità. D.V.G. aveva quindi cominciato a tempestare la donna di telefonate, molestandola con continui messaggi ordinari e tramite whatsapp e facebook, sino ad arrivare a minacciare di morte il fratello della stessa, ad appostarsi presso il luogo di dimora della ex compagna, costringendola infine a cambiare nuovamente il domicilio ed a restare reclusa in casa, insieme al bambino, costretto quindi ad interrompere la frequenza scolastica. Nell'ultimo periodo, D.V.G. aveva cominciato ad appostarsi presso l'abitazione di campagna della famiglia di origine della donna, arrivando persino a danneggiarla. Infine, l'uomo aveva tentato di sperone l'autovettura su cui l'ex compagna si trovava, in compagnia del padre.
All'uomo è stato imposto il rigoroso rispetto di varie prescrizioni, ovvero: il divieto assoluto di allontanarsi per qualsiasi motivo dal luogo di esecuzione della misura, se non previa autorizzazione del Giudice, o dell' Autorità di Polizia delegata alla vigilanza se vi sia espressa autorizzazione del Giudice; il divieto di comunicare, con qualsiasi mezzo, con persone diverse dai familiari conviventi, sanitari e difensori nominati; il divieto di detenere presso la propria abitazione qualsiasi apparecchiatura, che consenta l'accesso alla rete internet e comunque la comunicazione con persone non conviventi.
D.V.G., già in precedenza, aveva ripetutamente maltrattato la convivente, attraverso ingiurie, minacce e percosse, sin dall'inizio della loro convivenza, arrivando a picchiarla per strada con un bastone. Ancora, a seguito del tentativo della donna di porre fine alla relazione, rifugiandosi presso l'abitazione dei genitori, l'uomo aveva costretto la stessa ed i suoi familiari ad alterare le proprie abitudini di vita, ingenerando un costante stato di ansia e timore per la propria incolumità. D.V.G. aveva quindi cominciato a tempestare la donna di telefonate, molestandola con continui messaggi ordinari e tramite whatsapp e facebook, sino ad arrivare a minacciare di morte il fratello della stessa, ad appostarsi presso il luogo di dimora della ex compagna, costringendola infine a cambiare nuovamente il domicilio ed a restare reclusa in casa, insieme al bambino, costretto quindi ad interrompere la frequenza scolastica. Nell'ultimo periodo, D.V.G. aveva cominciato ad appostarsi presso l'abitazione di campagna della famiglia di origine della donna, arrivando persino a danneggiarla. Infine, l'uomo aveva tentato di sperone l'autovettura su cui l'ex compagna si trovava, in compagnia del padre.
All'uomo è stato imposto il rigoroso rispetto di varie prescrizioni, ovvero: il divieto assoluto di allontanarsi per qualsiasi motivo dal luogo di esecuzione della misura, se non previa autorizzazione del Giudice, o dell' Autorità di Polizia delegata alla vigilanza se vi sia espressa autorizzazione del Giudice; il divieto di comunicare, con qualsiasi mezzo, con persone diverse dai familiari conviventi, sanitari e difensori nominati; il divieto di detenere presso la propria abitazione qualsiasi apparecchiatura, che consenta l'accesso alla rete internet e comunque la comunicazione con persone non conviventi.