Politica
Vicolo Pomponio Madia, il "luogo spettrale" della città
Nota del gruppo consiliare dei Cinquestelle
Andria - domenica 18 settembre 2016
Comunicato Stampa
Il gruppo consiliare del Movimento 5 Stelle denuncia la situazione di degrado che da tre anni persiste in Vicolo Pomponio Madia. «Nel marzo del 2013 anche ad Andria ci fu un piccolo terremoto. Fortunatamente non ci furono vittime. Alcune famiglie andriesi persero la casa, frutto di anni di sacrifici. Stiamo parlando degli sfortunati residenti di Vicolo Pomponio Madia. Chi si avventura ancora oggi da quelle parti si trova davanti ad uno scenario indefinibile. La via si presenta come un luogo spettrale. Se ci si guarda intorno si ha la sensazione che un terremoto abbia colpito solo quella strada, costringendo i residenti ad abbandonare le loro case, mentre intorno la vita prosegue normalmente. Facile immaginare che vi sia il timore, da un momento all'altro, che un'altra scossa faccia perdere la casa anche a chi vive nelle vie adiacenti».
«A causa di presunte infiltrazioni d'acqua - scrivono i consiglieri -, ci sono ancora le travi a puntellare la muratura delle case. Le responsabilità sono oggetto di un contenzioso che richiederà probabilmente altri anni, ma servirebbe una parola più chiara da parte dell'amministrazione comunale, per fugare ogni dubbio. Noi crediamo che nessuna somma potrà mai risarcire veramente chi ha perso tutto, ma è importante almeno dare un segnale a questi andriesi. Sono stati coinvolti l'Acquedotto Pugliese ed il Comune di Andria, ma non ci risulta che sia stata trovata una soluzione definitiva».
«E' giusto ed è doveroso per una società civile - chiosano - fare il massimo possibile per le grandi tragedie che accadono altrove, ma è altrettanto doveroso non dimenticare un dramma silenzioso che si consuma da anni dietro l'angolo di casa nostra. Continueremo a ricordare questo problema, probabilmente inascoltati come di consueto dal nostro sindaco, che nella sua duplice veste di primo cittadino di Andria e di Presidente dell'Autorità Idrica Pugliese dovrà dare una doppia risposta, invece che del suo solito doppio silenzio». La nota è firmata da Michele Coratella, Pietro Di Pilato, Vincenzo Coratella, Doriana Faraone e Donatello Loconte.
«A causa di presunte infiltrazioni d'acqua - scrivono i consiglieri -, ci sono ancora le travi a puntellare la muratura delle case. Le responsabilità sono oggetto di un contenzioso che richiederà probabilmente altri anni, ma servirebbe una parola più chiara da parte dell'amministrazione comunale, per fugare ogni dubbio. Noi crediamo che nessuna somma potrà mai risarcire veramente chi ha perso tutto, ma è importante almeno dare un segnale a questi andriesi. Sono stati coinvolti l'Acquedotto Pugliese ed il Comune di Andria, ma non ci risulta che sia stata trovata una soluzione definitiva».
«E' giusto ed è doveroso per una società civile - chiosano - fare il massimo possibile per le grandi tragedie che accadono altrove, ma è altrettanto doveroso non dimenticare un dramma silenzioso che si consuma da anni dietro l'angolo di casa nostra. Continueremo a ricordare questo problema, probabilmente inascoltati come di consueto dal nostro sindaco, che nella sua duplice veste di primo cittadino di Andria e di Presidente dell'Autorità Idrica Pugliese dovrà dare una doppia risposta, invece che del suo solito doppio silenzio». La nota è firmata da Michele Coratella, Pietro Di Pilato, Vincenzo Coratella, Doriana Faraone e Donatello Loconte.