Religioni
Via Crucis sulle orme del Venerabile Servo di Dio Mons. Giuseppe Di Donna
Cerimonia domenica 18 marzo p.v. alle ore 17,00 presso la chiesa del Carmine in Andria
Andria - venerdì 16 marzo 2018
Comunicato Stampa
Domenica 18 marzo p.v. alle ore 17,00 presso la chiesa del Carmine in Andria, nella V domenica di Quaresima, la comunità ecclesiale vivrà la preghiera della 'Via Crucis' con alcune riflessioni del servo di Dio Mons. G. Di Donna, Vescovo di Andria dal 1940 al 1952.
È prevista la presenza della reliquia della Croce chiodata, racchiusa nel suo reliquiario, che Mons. Di Donna indossò dal 26 marzo 1926 fino alla morte avvenuta il 2 gennaio 1952.
Giuseppe Di Donna nato a Rutigliano il 23 agosto 1901– deceduto ad Andria, il 2 gennaio 1952.
All'età di undici anni entrò nell'ordine dei Trinitari. Fu missionario in Madagascar nella città di Miarinarivo, dove contribuì allo sviluppo di quel paese.
Per il suo impegno e meriti fu richiamato nel 1939 dall'Africa da papa Pio XII per nominarlo nell'anno seguente vescovo affidandogli la diocesi di Andria. Iniziò il ministero episcopale il 5 maggio 1940. Qui, durante i difficili anni del dopoguerra, si prodigò a mediare e mitigare le cruente e violente lotte tra i contadini e i proprietari terrieri, lotte che fecero diverse vittime.
È stato vescovo della diocesi di Andria fino alla morte, avvenuta, il 2 gennaio 1952, dopo una lunga malattia.
Nel 1956 iniziò il processo di beatificazione. Nel 1998 la Conferenza episcopale pugliese ha inviato a papa S. Giovanni Paolo II la richiesta del riconoscimento delle virtù eroiche di Giuseppe Di Donna, le quali sono state riconosciute da papa Benedetto XVI, nel concistoro del 3 luglio 2008, con il decretum super virtutibus dichiaratolo venerabile.
È prevista la presenza della reliquia della Croce chiodata, racchiusa nel suo reliquiario, che Mons. Di Donna indossò dal 26 marzo 1926 fino alla morte avvenuta il 2 gennaio 1952.
Giuseppe Di Donna nato a Rutigliano il 23 agosto 1901– deceduto ad Andria, il 2 gennaio 1952.
All'età di undici anni entrò nell'ordine dei Trinitari. Fu missionario in Madagascar nella città di Miarinarivo, dove contribuì allo sviluppo di quel paese.
Per il suo impegno e meriti fu richiamato nel 1939 dall'Africa da papa Pio XII per nominarlo nell'anno seguente vescovo affidandogli la diocesi di Andria. Iniziò il ministero episcopale il 5 maggio 1940. Qui, durante i difficili anni del dopoguerra, si prodigò a mediare e mitigare le cruente e violente lotte tra i contadini e i proprietari terrieri, lotte che fecero diverse vittime.
È stato vescovo della diocesi di Andria fino alla morte, avvenuta, il 2 gennaio 1952, dopo una lunga malattia.
Nel 1956 iniziò il processo di beatificazione. Nel 1998 la Conferenza episcopale pugliese ha inviato a papa S. Giovanni Paolo II la richiesta del riconoscimento delle virtù eroiche di Giuseppe Di Donna, le quali sono state riconosciute da papa Benedetto XVI, nel concistoro del 3 luglio 2008, con il decretum super virtutibus dichiaratolo venerabile.