Politica
Verso le elezioni comunali 2020: quattro donne (forse) in corsa
Oltre al candidato grillino Michele Coratella che ha già annunciato la sua candidatura
Andria - mercoledì 16 ottobre 2019
20.40
Al momento si tratta solo di ipotesi ma se dovessero essere confermate la prossima corsa per le amministrative ad Andria potrebbe essere marcatamente "rosa". La prima volta nella storia della città. Quattro, infatti, al momento le possibili candidate i cui nomi stanno circolando in queste ore, oltre a quello di Michele Coratella, esponente del M5S che ha già annunciato la sua discesa in campo.
Al momento il quadro che si potrebbe delineare è il seguente e in lizza per Palazzo San Francesco ci sarebbe Giovanna Bruno, ex assessore con la passata amministrazione di centrosinistra guidata da Vincenzo Zaccaro, che avrebbe dalla sua oltre che buona parte del Pd locale e provinciale anche l'appoggio del notaio Sabino Zinni. Anche se, stando ai ben informati, Bruno per il momento non ha accettato alcune investitura, anche se da più parti richiesta.
Nel Pd ci sarebbe invece, pronto a scendere in campo, il segretario cittadino Giovanni Vurchio che avrebbe dalla sua il viatico del ministro biscegliese Francesco Boccia. Ma quest'ultima candidatura potrebbe svanire se dovesse trovasse sponda per un posto nella lista dei candidati del Pd al consiglio regionale.
Nella Lega si fa invece il nome di Magda Merafina, anche lei con alle spalle una lunga esperienza da amministratrice comunale nelle giunte di Nicola Giorgino. Merafina potrebbe guastare la festa ai suoi colleghi leghisti, in primis Benedetto Miscioscia, qualora decidesse di sciogliere la riserva sulla sua candidatura, ben vista oltre che dall'ex sindaco Giorgino anche dai vertici nella Bat e pugliesi del partito di Matteo Salvini.
Restando nell'alveo del centrodestra, circola anche un altro nome, quello di Francesca Magliano, che rotti gli indugi e piccata per le mancate "attenzioni politiche" dei giorginiani, forte del sostegno del suo vasto entourage di amicizie e dei consigli di amici dal navigato passato politico nella Dc, ha preferito "congelare" i rapporti con gli ex colleghi del centrodestra e optare per alcune liste di ispirazione moderata, strizzando l'occhio anche ad alcune amiche del centrosinistra. In realtà lei vorrebbe creare un momento che guardi al civismo e che abbia come unico fine il bene della città.
Infine, c'è Laura Di Pilato, che ormai da tempo sta lavorando ad un progetto ambizioso e solido come candidato primo cittadino di alcune civiche del centro sinistra e può contare sull'appoggio del consigliere regionale Filippo Caracciolo e dell'intesa trovata con il neo presidente della Bat Bernardo Lodisposto. Ormai la Di Pilato, forte della sua esperienza di ex presidente del consiglio comunale e di commissario cittadino azzurro, intende adesso puntare in alto, appunto allo scranno più alto di Palazzo di Città.
Unico uomo, oltre al poker di donne, è Michele Coratella, candidato riconfermato del M5S che questa volta non solo potrà contare sull'appoggio di una o più liste civiche vicino ai pentastellati, ma con l'esperienza fatta all'opposizione, guiderebbe con meno affanni la pesante nave del Comune di Andria, con il grosso carico di debiti e di una macchina amministrativa ormai arrugginita.
Ma potrebbe presto fargli compagnia un altro uomo, ovvero il candidato azzurro Nino Marmo che qualora non dovesse ricevere l'investitura a candidato presidente del centrodestra alla Regione, potrebbe optare alla corsa per Forza Italia e altre civiche di sostegno, cercando di conquistare questo ambito sogno di diventare Sindaco di Andria.
Con queste premesse è d'obbligo pensare che si arriverà al ballottaggio e non è detto che si confronteranno candidati di opposti schieramenti.
Ad Andria potrebbe ripetersi quanto è accaduto nella vicina Corato, dove nella sfida a Palazzo di città furono ben 8 i candidati sindaci. Poi, l'epilogo di quella tornata elettorale è noto a tutti ovvero il prematuro "tutti a casa" della sindacatura di Pasquale D'Introno. Ad Andria poco ci manca: siamo sulla buona strada, vista la quantità di candidati di cui si parla quando mancano ancora diversi mesi dalla competizione.
Al momento il quadro che si potrebbe delineare è il seguente e in lizza per Palazzo San Francesco ci sarebbe Giovanna Bruno, ex assessore con la passata amministrazione di centrosinistra guidata da Vincenzo Zaccaro, che avrebbe dalla sua oltre che buona parte del Pd locale e provinciale anche l'appoggio del notaio Sabino Zinni. Anche se, stando ai ben informati, Bruno per il momento non ha accettato alcune investitura, anche se da più parti richiesta.
Nel Pd ci sarebbe invece, pronto a scendere in campo, il segretario cittadino Giovanni Vurchio che avrebbe dalla sua il viatico del ministro biscegliese Francesco Boccia. Ma quest'ultima candidatura potrebbe svanire se dovesse trovasse sponda per un posto nella lista dei candidati del Pd al consiglio regionale.
Nella Lega si fa invece il nome di Magda Merafina, anche lei con alle spalle una lunga esperienza da amministratrice comunale nelle giunte di Nicola Giorgino. Merafina potrebbe guastare la festa ai suoi colleghi leghisti, in primis Benedetto Miscioscia, qualora decidesse di sciogliere la riserva sulla sua candidatura, ben vista oltre che dall'ex sindaco Giorgino anche dai vertici nella Bat e pugliesi del partito di Matteo Salvini.
Restando nell'alveo del centrodestra, circola anche un altro nome, quello di Francesca Magliano, che rotti gli indugi e piccata per le mancate "attenzioni politiche" dei giorginiani, forte del sostegno del suo vasto entourage di amicizie e dei consigli di amici dal navigato passato politico nella Dc, ha preferito "congelare" i rapporti con gli ex colleghi del centrodestra e optare per alcune liste di ispirazione moderata, strizzando l'occhio anche ad alcune amiche del centrosinistra. In realtà lei vorrebbe creare un momento che guardi al civismo e che abbia come unico fine il bene della città.
Infine, c'è Laura Di Pilato, che ormai da tempo sta lavorando ad un progetto ambizioso e solido come candidato primo cittadino di alcune civiche del centro sinistra e può contare sull'appoggio del consigliere regionale Filippo Caracciolo e dell'intesa trovata con il neo presidente della Bat Bernardo Lodisposto. Ormai la Di Pilato, forte della sua esperienza di ex presidente del consiglio comunale e di commissario cittadino azzurro, intende adesso puntare in alto, appunto allo scranno più alto di Palazzo di Città.
Unico uomo, oltre al poker di donne, è Michele Coratella, candidato riconfermato del M5S che questa volta non solo potrà contare sull'appoggio di una o più liste civiche vicino ai pentastellati, ma con l'esperienza fatta all'opposizione, guiderebbe con meno affanni la pesante nave del Comune di Andria, con il grosso carico di debiti e di una macchina amministrativa ormai arrugginita.
Ma potrebbe presto fargli compagnia un altro uomo, ovvero il candidato azzurro Nino Marmo che qualora non dovesse ricevere l'investitura a candidato presidente del centrodestra alla Regione, potrebbe optare alla corsa per Forza Italia e altre civiche di sostegno, cercando di conquistare questo ambito sogno di diventare Sindaco di Andria.
Con queste premesse è d'obbligo pensare che si arriverà al ballottaggio e non è detto che si confronteranno candidati di opposti schieramenti.
Ad Andria potrebbe ripetersi quanto è accaduto nella vicina Corato, dove nella sfida a Palazzo di città furono ben 8 i candidati sindaci. Poi, l'epilogo di quella tornata elettorale è noto a tutti ovvero il prematuro "tutti a casa" della sindacatura di Pasquale D'Introno. Ad Andria poco ci manca: siamo sulla buona strada, vista la quantità di candidati di cui si parla quando mancano ancora diversi mesi dalla competizione.