Francesco Ventola 10
Francesco Ventola 10
Politica

Ventola al fianco di Berlusconi e Fitto

Il Presidente Bat: «Tempi maturi per eleggere "dal basso" i leader del movimento»

Dopo una settimana politicamente così vivace e, forse, gravida di conseguenze per gli equilibri delle coalizioni e dei partiti che le compongono, anche i rappresentanti locali provano ad animare la discussione politica sul territorio. E' il caso dell'intervento del Presidente della Provincia Barletta - Andria - Trani, Francesco Ventola, che con una nota rende manifesto il suo pensiero rispetto alle recenti vicende che hanno coinvolto il partito del Popolo della Libertà.

«Finalmente anche il sud e in particolare la Puglia può esprimere autorevolmente la sua voce con l'on. Raffaele Fitto. Fatte salve le premesse del caso, e cioè che il centrodestra italiano è nato con Forza Italia e grazie all'intuizione di Silvio Berlusconi, siamo tutti convinti che a vent'anni di distanza ora serva un maggiore impegno per una articolazione organizzativa e propositiva diversa, più al passo coi tempi: un Forza Italia 2.0! Può essere superfluo, ma è utile ricordare a tutti, anche a quei partiti che ne hanno criticato il berlusconismo verticistico, i partiti che si riconoscevano nel loro leader, per poi ispirarsi senza successo a quel modello: Prodi, Di Pietro, Bersani, Ingroia, Vendola, il perché della gratitudine di tanti per Silvio Berlusconi. E' stata sua l'idea illuminata di mettere in campo unmovimento capace di perseguire uno Stato liberale e "realisticamente" al servizio del cittadino, meno ingombrante, meno costoso e quindi meno "oppressivo" (tasse); è suo il merito che ha fatto si che la sinistra burocrate non prendesse il sopravvento.

Grazie alla sua lungimiranza ed al suo carisma, il centrodestra è cresciuto, si è consolidato. Ma ora si pone un cambio di passo. Finalmente, verrebbe da dire, è arrivato il tempo affinché tutti coloro che hanno creduto e credono ancora in una vera proposta liberale alternativa alla sinistra, prendano coscienza e forza per riaffermare questi convincimenti con tutto il proprio impegno (civile, politico, sociale, culturale). Finalmente è arrivato il tempo in cui tutti coloro che denigravano Berlusconi pubblicamente, salvo poi votarlo nel segreto dell'urna, escano allo "scoperto". Finalmente è arrivato il tempo in cui tutti coloro che hanno vissuto "politicamente" di luce riflessa, grazie ad un leader indiscusso, dimostrino il loro valore. Finalmente è arrivato il momento in cui ci sia un coinvolgimento generale di tutti gli elettori e simpatizzanti del centrodestra non solo per condividere un "manifesto" per l'Italia ma anche per indicare una classe dirigente che persegua il sogno liberale di Berlusconi (mai realizzato). Oggi più che mai è indispensabile per il futuro del nostro Paese. Perciò, se non ora, quando?

Messa al sicuro la stabilità del Governo, con l'ultimo "travagliato" voto di fiducia, bene ha fatto il nostro riconosciuto leader del centrodestra pugliese, l'on. Raffaele Fitto, a porre l'attenzione su come organizzare questa grande area politica di moderati, alternativi alla sinistra, in chiave bipolare. Di Berlusconi ce n'è solo uno! Nessuno, sembra dire Fitto, può immaginare di sostituirlo con un'indicazione "calata dall'alto".

Quindi, è giunto il momento di chiamare tutti ad esprimersi per condividere comuni intenti ed eleggere "dal basso" i leader del movimento. Il nostro popolo ora è più maturo, pronto ed impaziente, più di quanto si possa immaginare in termini di voglia di riscatto; forte è il grido di partecipazione che si eleva! Ne sono testimonianza la manifestazione nazionale organizzata a Bari da Fitto lo scorso mese di Aprile, la manifestazione di solidarietà a Berlusconi organizzata a Roma il 5 agosto e le firme raccolte per i referendum (dalla Puglia oltre 100.000 firme raccolte).

Pertanto, benissimo fa l'on. Fitto a pretendere regole, congressi e partecipazione! Finalmente è arrivato il momento di dimostrare che dietro Berlusconi non ci sono solo "avventori ed approfittatori", come purtroppo succede in tutte le grandi realtà eterogenee, ma un popolo, una classe dirigente fatta di tantissimi amministratori locali, che non vede l'ora di poter dimostrare che il sogno berlusconiano non è un'utopia ma un'idea vincente per la nostra Italia, per il nostro presente e soprattutto per il futuro dei nostri figli».
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