Politica
Vendola e Giorgino: gli opposti che non si attraggono
Il confronto ieri sera nella cornice stracolma dell'Oratorio Salesiano di Andria. Poche frecciate e tanto fair-play tra i due ma tanta passione ed oratoria
Andria - giovedì 20 dicembre 2012
12.12
Un coinvolgente maestro dell'arte oratoria (avrebbe voluto fare di mestiere il filologo), un avvocato pragmatico e sicuro delle sue idee, un giornalista attento ma anche triste per la sorte del suo giornale, un'associazione fatta di ragazzi determinati e con tanta voglia di parlare di politica e cultura. E' il mix perfetto che ha animato il sesto dialogo di LiberaMente, da oltre un mese un evento organizzato dall'Associazione Ulisse di Andria, e che nella cornice dello stracolmo auditorium dell'Oratorio Salesiano, ha ospitato un confronto tra il leader di Sinistra Ecologia e Libertà nonchè Presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola (ascoltato ai microfoni di AndriaViva), e l'esponente del Popolo delle Libertà nonchè Sindaco di Andria, Nicola Giorgino. A moderare il dibattito il giornalista Luca Telese, preoccupato per le sorti del giornale da lui fondato «Pubblico».
Tema centrale della serata è stata la politica e la sua influenza sulle scelte quotidiane e future. Poche le frecciate tra i due per un confronto nel quale entrambi hanno badato con attenzione alle idee ed alle cose fatte, tralasciando spesso qualche disagio ma ammettendo possibili errori effettuati. Si è partiti subito con Giorgino e con la difficoltà di amministrare gli enti piccoli o grandi in tempo di crisi e di continui tagli alla spesa pubblica: «Dobbiamo tutti dare il giusto esempio ai nostri cittadini - ha ribadito con forza il Sindaco di Andria, ma noi facciamo già i salti mortali per gestire il nostro comune. Il Fiscal Compact ideato ha, difatto, ingessato l'economia cosicchè gli enti non possono più neanche programmare a lungo termine ma solo pochi mesi alla volta. Nella città di Andria abbiamo scelto di non aumentare le tasse, ma è inevitabile che qualche servizio in meno ci dovrà essere. Il nostro dovere è difendere i cittadini, le comunità sono il nostro interesse superiore e la politica, di qualsiasi colore sia, deve ritornare ad esercitare questo determinante ruolo».
Crisi ed economia sono uno dei crucci sui quali si muove l'attenzione di Nichi Vendola che rivendica interventi mirati e risolutivi, nonchè una grande attenzione ai temi ambientali: «La povertà sta tornando prepotente e la politica è disprezzata anche perchè non capisce che la crisi è davvero profonda - ha detto il Presidente della Regione Puglia - io vi chiedo confrontiamoci sui dati. Esiste una crisi ambientale che può diventare definitiva se non vi si pone immediatamente rimedio, non possiamo più avvelenare il nostro pianeta. Esiste una crisi sociale così da esser dovuti intervenire in Puglia in modo massiccio sulla cultura e sulla scuola creando il nostro modello ammirato in tutto il mondo. Esiste la crisi economica, che si combatte con i tagli chirurgici alla spesa intervenendo sui singoli settori e sulla necessità di eliminare stipendi inutili per reinvestire i soldi nelle attività dei cittadini. In Puglia abbiamo scelto di concordare uno sforamento del Patto di Stabilità, ho fatto una scommessa nei prossimi giorni vi dirò se è vinta dall'intera comunità». Dalla crisi si vien fuori anche e sopratutto investendo nelle opere pubbliche e la Puglia ha chiesto la possibilità di sbloccare fondi per 500 milioni di euro in interventi rapidi e che permettono crescita ed occupazione.
Ad una piccola polemica si è giunti nel momento in cui si è parlato di EcoTassa regionale. Doveva entrare in vigore già dal 1 gennaio 2013 ed avrebbe premiato i Comuni ricicloni come Andria, ma ora dovrebbe slittare almeno di un anno per effetto di una scelta della stessa Regione: «Dobbiamo dare speranza e coerenza - dice Giorgino - premiare il merito e le competenze e credo che rinviare l'ecotassa sia stato un grave errore. I cittadini andriesi ne saranno penalizzati perchè qui abbiamo avuto il coraggio di cambiare e di portare la raccolta differenziata al porta a porta. Ora siamo al 70 % ed il merito è dei cittadini che devono avere un compenso. Il rischio assoluto è quello di veder scricchiolare la democrazia se alle parole non seguono i fatti». La risposta è lunga ed articolata: «Un Sindaco non ha colore politico - dice Vendola - io mi sento Sindaco di oltre 4 milioni di cittadini. L'ecotassa è una buona cosa e sono anche io dispiaciuto moltissimo del rinvio. Ma un buon padre di famiglia deve saper badare ai figli buoni ed ai discoli, ci sono 230 comuni in Puglia che sarebbero arrivati al tracollo finanziario. Ci prendiamo un anno in più ma nel frattempo continua la forte pressione su di loro. I rifiuti sono il tesoretto della mala politica nelle città ed è una pratica che va eliminata».
Poi l'ultimo accenno alla legge elettorale bandita da entrambi ma fortemente voluta proprio dal partito di maggioranza che fino ad un anno fa governava l'Italia: «Il Porcellum toglie democrazia e speranza - dice Giorgino - la politica non deve più permettere questo e non deve correre come un gambero, ma deve proiettarsi al futuro. Bisogna aver coraggio di fare scelte per la comunità». Il Presidente Vendola parla di coraggio e ribellione per un mondo politico che deve ritrovare questi due termini: «Siamo ad un passaggio epocale con la storia - dice Vendola - o ci proiettiamo nel futuro e non guardiamo più le pratiche del passato o siamo tagliati fuori dalla globalizzazione. La politica deve riportare i tre termini principali della Rivoluzione Francese ma sopratutto deve riacquistare il coraggio della ribellione. Solo così avvieremo davvero un circolo vizioso del cambiamento».
Tema centrale della serata è stata la politica e la sua influenza sulle scelte quotidiane e future. Poche le frecciate tra i due per un confronto nel quale entrambi hanno badato con attenzione alle idee ed alle cose fatte, tralasciando spesso qualche disagio ma ammettendo possibili errori effettuati. Si è partiti subito con Giorgino e con la difficoltà di amministrare gli enti piccoli o grandi in tempo di crisi e di continui tagli alla spesa pubblica: «Dobbiamo tutti dare il giusto esempio ai nostri cittadini - ha ribadito con forza il Sindaco di Andria, ma noi facciamo già i salti mortali per gestire il nostro comune. Il Fiscal Compact ideato ha, difatto, ingessato l'economia cosicchè gli enti non possono più neanche programmare a lungo termine ma solo pochi mesi alla volta. Nella città di Andria abbiamo scelto di non aumentare le tasse, ma è inevitabile che qualche servizio in meno ci dovrà essere. Il nostro dovere è difendere i cittadini, le comunità sono il nostro interesse superiore e la politica, di qualsiasi colore sia, deve ritornare ad esercitare questo determinante ruolo».
Crisi ed economia sono uno dei crucci sui quali si muove l'attenzione di Nichi Vendola che rivendica interventi mirati e risolutivi, nonchè una grande attenzione ai temi ambientali: «La povertà sta tornando prepotente e la politica è disprezzata anche perchè non capisce che la crisi è davvero profonda - ha detto il Presidente della Regione Puglia - io vi chiedo confrontiamoci sui dati. Esiste una crisi ambientale che può diventare definitiva se non vi si pone immediatamente rimedio, non possiamo più avvelenare il nostro pianeta. Esiste una crisi sociale così da esser dovuti intervenire in Puglia in modo massiccio sulla cultura e sulla scuola creando il nostro modello ammirato in tutto il mondo. Esiste la crisi economica, che si combatte con i tagli chirurgici alla spesa intervenendo sui singoli settori e sulla necessità di eliminare stipendi inutili per reinvestire i soldi nelle attività dei cittadini. In Puglia abbiamo scelto di concordare uno sforamento del Patto di Stabilità, ho fatto una scommessa nei prossimi giorni vi dirò se è vinta dall'intera comunità». Dalla crisi si vien fuori anche e sopratutto investendo nelle opere pubbliche e la Puglia ha chiesto la possibilità di sbloccare fondi per 500 milioni di euro in interventi rapidi e che permettono crescita ed occupazione.
Ad una piccola polemica si è giunti nel momento in cui si è parlato di EcoTassa regionale. Doveva entrare in vigore già dal 1 gennaio 2013 ed avrebbe premiato i Comuni ricicloni come Andria, ma ora dovrebbe slittare almeno di un anno per effetto di una scelta della stessa Regione: «Dobbiamo dare speranza e coerenza - dice Giorgino - premiare il merito e le competenze e credo che rinviare l'ecotassa sia stato un grave errore. I cittadini andriesi ne saranno penalizzati perchè qui abbiamo avuto il coraggio di cambiare e di portare la raccolta differenziata al porta a porta. Ora siamo al 70 % ed il merito è dei cittadini che devono avere un compenso. Il rischio assoluto è quello di veder scricchiolare la democrazia se alle parole non seguono i fatti». La risposta è lunga ed articolata: «Un Sindaco non ha colore politico - dice Vendola - io mi sento Sindaco di oltre 4 milioni di cittadini. L'ecotassa è una buona cosa e sono anche io dispiaciuto moltissimo del rinvio. Ma un buon padre di famiglia deve saper badare ai figli buoni ed ai discoli, ci sono 230 comuni in Puglia che sarebbero arrivati al tracollo finanziario. Ci prendiamo un anno in più ma nel frattempo continua la forte pressione su di loro. I rifiuti sono il tesoretto della mala politica nelle città ed è una pratica che va eliminata».
Poi l'ultimo accenno alla legge elettorale bandita da entrambi ma fortemente voluta proprio dal partito di maggioranza che fino ad un anno fa governava l'Italia: «Il Porcellum toglie democrazia e speranza - dice Giorgino - la politica non deve più permettere questo e non deve correre come un gambero, ma deve proiettarsi al futuro. Bisogna aver coraggio di fare scelte per la comunità». Il Presidente Vendola parla di coraggio e ribellione per un mondo politico che deve ritrovare questi due termini: «Siamo ad un passaggio epocale con la storia - dice Vendola - o ci proiettiamo nel futuro e non guardiamo più le pratiche del passato o siamo tagliati fuori dalla globalizzazione. La politica deve riportare i tre termini principali della Rivoluzione Francese ma sopratutto deve riacquistare il coraggio della ribellione. Solo così avvieremo davvero un circolo vizioso del cambiamento».