Attualità
UniPuglia: arrivano fondi per i Patti Territoriali, la Bat e Corato restano fuori
Savino Montaruli (UniBat): "Politici e polisindacalisti hanno distrutto il Patto Territoriale Nord Barese Ofantino"
Andria - giovedì 28 gennaio 2021
12.02
"La distruzione di quello che fu lo strumento pensato e costruito con lungimiranza per pianificare e strutturare lo sviluppo del territorio oggi provincia Bat, comprensivo del comune di Corato, fa oggi mangiare le mani a politichetti e polisindacalisti asserviti che hanno portato al fallimento di quell'azione pensata da coloro che, sindacalisti veri e politici autorevoli, oggi non sono più tra di noi."
Le parole di Savino Montaruli, Presidente UNIBAT, tuonano come tamburo di morte e sono dirette a quanti hanno deciso di far fallire quei nobili intenti portando il Patto Territoriale Nord Barese Ofantino alla cessazione delle proprie attività, con la fuoriuscita dei comuni che ne facevano parte e che ne diedero vita. Nel silenzio assordante dei nuovi galoppini della politica e del polisindacato cosiddetto "Rappresentativo" ma solo sulla carta, si assiste all'annuncio dell'attivista on. Francesca Galizia (M5S) la quale comunica che dopo dieci anni tornano ad operare sui territori i Patti Territoriali che possono ora usufruire delle disposizioni di cui al relativo decreto che stabilisce le modalità e i termini per la ripartizione e il trasferimento delle risorse residue.
Fondi pubblici destinati al finanziamento di progetti per lo sviluppo del tessuto imprenditoriale dei territori di competenza. Il Presidente Montaruli a tal proposito aggiunge: "bene ha fatto l'onorevole Galizia a spingere affinché i fondi fossero resi disponibili ai Patti Territoriali ma quei fondi sono destinati unicamente ai Patti Territoriali che fossero ancora operativi quindi la domanda sorge spontanea: cosa succede per il Patto Territoriale Nord Barese Ofantino portato all'annientamento per cattiva gestione e mala politica? L'onorevole Galizia sottolinea che il Patto Territoriale Nord Barese – Ofantino ha cessato la propria operatività circa dieci anni fa. Peccato che non faccia nomi e cognomi degli "autori" di tale disfatta. Sarebbe stato perlomeno interessante saperlo. Non vorremmo che quegli stessi distruttori oggi vogliano risalire sul carro azzoppato per mettere le mani su quei fondi pubblici. Sarebbe davvero drammatico oltre che becero e persino deplorevole ma in questo territorio ci sono personaggi capaci di tutto" – ha concluso il sindacalista andriese Savino Montaruli, evidentemente rivolgendosi non solamente al mondo della politica locale ma anche chiaramente a quello sindacale che le gira intorno.
Le parole di Savino Montaruli, Presidente UNIBAT, tuonano come tamburo di morte e sono dirette a quanti hanno deciso di far fallire quei nobili intenti portando il Patto Territoriale Nord Barese Ofantino alla cessazione delle proprie attività, con la fuoriuscita dei comuni che ne facevano parte e che ne diedero vita. Nel silenzio assordante dei nuovi galoppini della politica e del polisindacato cosiddetto "Rappresentativo" ma solo sulla carta, si assiste all'annuncio dell'attivista on. Francesca Galizia (M5S) la quale comunica che dopo dieci anni tornano ad operare sui territori i Patti Territoriali che possono ora usufruire delle disposizioni di cui al relativo decreto che stabilisce le modalità e i termini per la ripartizione e il trasferimento delle risorse residue.
Fondi pubblici destinati al finanziamento di progetti per lo sviluppo del tessuto imprenditoriale dei territori di competenza. Il Presidente Montaruli a tal proposito aggiunge: "bene ha fatto l'onorevole Galizia a spingere affinché i fondi fossero resi disponibili ai Patti Territoriali ma quei fondi sono destinati unicamente ai Patti Territoriali che fossero ancora operativi quindi la domanda sorge spontanea: cosa succede per il Patto Territoriale Nord Barese Ofantino portato all'annientamento per cattiva gestione e mala politica? L'onorevole Galizia sottolinea che il Patto Territoriale Nord Barese – Ofantino ha cessato la propria operatività circa dieci anni fa. Peccato che non faccia nomi e cognomi degli "autori" di tale disfatta. Sarebbe stato perlomeno interessante saperlo. Non vorremmo che quegli stessi distruttori oggi vogliano risalire sul carro azzoppato per mettere le mani su quei fondi pubblici. Sarebbe davvero drammatico oltre che becero e persino deplorevole ma in questo territorio ci sono personaggi capaci di tutto" – ha concluso il sindacalista andriese Savino Montaruli, evidentemente rivolgendosi non solamente al mondo della politica locale ma anche chiaramente a quello sindacale che le gira intorno.