Politica
Unioni Civili, Grumo: «Non confondere con famiglia tradizionale»
Il Consigliere Comunale di Forza Italia torna sul DDL Cirinnà
Andria - venerdì 22 gennaio 2016
11.43
In questi giorni sono forti le polemiche che accompagnano in Senato il disegno di legge, cosiddetto Cirinnà, sulle unioni civili. «A livello nazionale questa proposta di legge sta avendo molto successo. Ha avuto molta risonanza anche nel mondo della Chiesa, infatti, non più tardi di qualche giorno fa il Cardinal Bagnasco ha apostrofato la cosa come una proposta di distrazione, cioè qualcosa per deconcentrarsi dai problemi reali che affliggono la famiglia che rimane ancora il nucleo fondamentale della società». Sono le parole, sul tema, del Consigliere Comunale di Forza Italia Gianluca Grumo che ricorda come «io sono fermamente convinto di questo, ma non per fare dei discrimini, bensì perchè ben poco viene fatto dai governi centrali per la famiglia. Le reali esigenze non vengono trattate e magari, anche in maniera strumentale, vengono presentate queste proposte di legge da una frangia di quella che è la maggioranza attuale, dimenticando quelli che sono i capisaldi della nostra società. Questa cosa, per esempio, potrebbe dare il via libera all'utero in affitto ed altre cose così».
Lo stesso Grumo, tuttavia, ci tiene a precisare: «Non per questo - dice lo stesso Grumo - si devono negare i diritti acquisiti anche negli anni da coppie diverse come quelle omosessuali ma attenzione a non equipararle a quella tradizionale». Ad Andria oltre un anno fa (Articolo 13 novembre 2014) la presentazione di una proposta bipartisan con 19 consiglieri comunali per l'istituzione del registro comunale delle unioni civili. «La proposta presentata a novembre 2014 - spiega Gianluca Grumo - è attualmente decaduta, come spiegato in conferenza dei capigruppo, poichè dei 19 consiglieri meno della metà sono rimasti in carica, dunque deve essere revisionata e, solo successivamente, potrà essere presa in esame dal Consiglio. Di conseguenza dovrà essere ripresentata dai consiglieri attualmente in carica».
Lo stesso Grumo, tuttavia, ci tiene a precisare: «Non per questo - dice lo stesso Grumo - si devono negare i diritti acquisiti anche negli anni da coppie diverse come quelle omosessuali ma attenzione a non equipararle a quella tradizionale». Ad Andria oltre un anno fa (Articolo 13 novembre 2014) la presentazione di una proposta bipartisan con 19 consiglieri comunali per l'istituzione del registro comunale delle unioni civili. «La proposta presentata a novembre 2014 - spiega Gianluca Grumo - è attualmente decaduta, come spiegato in conferenza dei capigruppo, poichè dei 19 consiglieri meno della metà sono rimasti in carica, dunque deve essere revisionata e, solo successivamente, potrà essere presa in esame dal Consiglio. Di conseguenza dovrà essere ripresentata dai consiglieri attualmente in carica».