Eventi e cultura
Una misura di riscatto per i detenuti: Giannicola Sinisi presenta ad Andria il libro "Senza Sbarre"
La pubblicazione prende il titolo dal progetto della diocesi di Andria. L'incontro ieri sera nella sala convegni "P. Attimonelli"
Andria - venerdì 14 febbraio 2020
10.11
"Senza Sbarre" per dare una possibilità di riscatto a chi ha sbagliato, lavorando e imparando un mestiere. Il progetto della diocesi di Andria, nato grazie all'esperienza pastorale dei sacerdoti andriesi don Riccardo Agresti e don Vincenzo Giannelli, prosegue speditamente arricchendosi di un importante contributo: il libro "Senza Sbarre" (che trae il titolo dal nome del progetto, i cui proventi sono destinati a sostenere questa iniziativa alternativa al carcere), scritto dall'ex Sindaco di Andria dr. Giannicola Sinisi, attualmente sostituto Procuratore presso la Corte di Appello di Bari e già Sottosegretario all'Interno.
L'autore ha presentato la pubblicazione ieri sera, giovedì 13 febbraio, nella sala convegni "Pasquale Attimonelli". Un confronto a più voci a cui hanno preso parte Mons. Luigi Mansi, Vescovo della Diocesi di Andria e che ha voluto fortemente questa iniziativa di riscatto sociale, don Riccardo Agresti e don Vincenzo Giannelli, responsabili del progetto Diocesano "Senza Sbarre", la dott.ssa Giuseppina D'Addetta, già Presidente del Tribunale di Sorveglianza di Bari, e Angela Covelli, autrice de "Il profumo della dignità". Ha moderato Giovanni Di Benedetto, giornalista di Telenorba.
L'incontro è stato occasione utile per discutere di tematiche delicate relative al sistema penitenziario italiano e al suo rapporto con la società, discutendo anche della condizione dei detenuti, delle possibilità di reinserimento sociale degli stessi e di sicurezza nelle strutture penitenziarie. Oggi è importante ricorrere a misure alternative al carcere: "Senza Sbarre" è proprio questo, una realtà di accoglienza in favore di detenuti con l'obiettivo di creare un ponte con il mondo. Il progetto, idea pilota in Italia, si fonda su un'accoglienza di tipo residenziale e semi-residenziale per persone detenute nella casa circondariale di Trani, nelle carceri di Puglia e Italia, ammessi a programmi alternativi alla carcerazione. Non solo, i detenuti vengono accolti nelle comunità parrocchiali che li accolgono e li educano a stare insieme agli altri nel rispetto delle regole. Varie sono le possibilità di lavoro all'interno della Masseria San Vittore, un grande casale contadino riadattato come centro di accoglienza: lavorazione della terra, cura del paesaggio e preservazione dell'ambiente sono solo alcune delle attività che il progetto prevede in funzione dei temi di legalità e civile convivenza.
A seguire le interviste al dott. Giannicola Sinisi, a Mons. Luigi Mansi e a don Riccardo Agresti.
L'autore ha presentato la pubblicazione ieri sera, giovedì 13 febbraio, nella sala convegni "Pasquale Attimonelli". Un confronto a più voci a cui hanno preso parte Mons. Luigi Mansi, Vescovo della Diocesi di Andria e che ha voluto fortemente questa iniziativa di riscatto sociale, don Riccardo Agresti e don Vincenzo Giannelli, responsabili del progetto Diocesano "Senza Sbarre", la dott.ssa Giuseppina D'Addetta, già Presidente del Tribunale di Sorveglianza di Bari, e Angela Covelli, autrice de "Il profumo della dignità". Ha moderato Giovanni Di Benedetto, giornalista di Telenorba.
L'incontro è stato occasione utile per discutere di tematiche delicate relative al sistema penitenziario italiano e al suo rapporto con la società, discutendo anche della condizione dei detenuti, delle possibilità di reinserimento sociale degli stessi e di sicurezza nelle strutture penitenziarie. Oggi è importante ricorrere a misure alternative al carcere: "Senza Sbarre" è proprio questo, una realtà di accoglienza in favore di detenuti con l'obiettivo di creare un ponte con il mondo. Il progetto, idea pilota in Italia, si fonda su un'accoglienza di tipo residenziale e semi-residenziale per persone detenute nella casa circondariale di Trani, nelle carceri di Puglia e Italia, ammessi a programmi alternativi alla carcerazione. Non solo, i detenuti vengono accolti nelle comunità parrocchiali che li accolgono e li educano a stare insieme agli altri nel rispetto delle regole. Varie sono le possibilità di lavoro all'interno della Masseria San Vittore, un grande casale contadino riadattato come centro di accoglienza: lavorazione della terra, cura del paesaggio e preservazione dell'ambiente sono solo alcune delle attività che il progetto prevede in funzione dei temi di legalità e civile convivenza.
A seguire le interviste al dott. Giannicola Sinisi, a Mons. Luigi Mansi e a don Riccardo Agresti.