Eventi e cultura
Un nuovo murale di Daniele Geniale per celebrare il 25 Aprile: "Memoria è libertà. Al partigiano Malerba"
"La mia idea sul 25 Aprile e sul rituale che serve a commemorare i momenti più importanti di una comunità"
Andria - domenica 25 aprile 2021
15.46
"Memoria è libertà. Al partigiano Malerba". E' il titolo della nuova opera di Daniele Geniale, realizzata per il 25 Aprile a Reggio Calabria dall'artista andriese.
"Credo che la memoria vada preservata così come vada preservata la libertà. Grazie all'invito di INWARD - Osservatorio Nazionale sulla Creatività Urbana ho avuto la possibilità di esprimere la mia idea sul 25 Aprile, e sul rituale che serve a commemorare i momenti più importanti di una comunità.
Per questo ho immaginato una teca come elemento protettivo del simbolo di liberazione e di libertà. Quella teca che dovrebbe ricordarci quanto è vitale tener viva la memoria di chi ha provato a cambiare una società allo sbando, di chi ha voluto lasciare ai propri figli un futuro ed un mondo migliore.
In tempi di pandemia penso che la memoria, soprattutto quando è collettiva, possa essere definita come un anticorpo della storia, come il rimedio a non cadere negli errori del passato, dimenticando o ignorando ciò che ci ha preceduto.
Se la memoria protegge, la libertà vive. Lascio Reggio Calabria che mi ha accolto con la sua gente, le sue storie e ringrazio di cuore Salvatore Pope Velotti, Dario Grilletto, Peppe De Leo, la famiglia allargata degli Errante, Stefania Dubla, Luis Gomez de Teran con cui abbiamo condiviso questa settimana. Grazie a Leonardo Guglielmi e al mio alunno Davide che si sono prestati ad immaginare un partigiano che lascia il fucile alle sue spalle e tiene tra le mani i papaveri".
"Credo che la memoria vada preservata così come vada preservata la libertà. Grazie all'invito di INWARD - Osservatorio Nazionale sulla Creatività Urbana ho avuto la possibilità di esprimere la mia idea sul 25 Aprile, e sul rituale che serve a commemorare i momenti più importanti di una comunità.
Per questo ho immaginato una teca come elemento protettivo del simbolo di liberazione e di libertà. Quella teca che dovrebbe ricordarci quanto è vitale tener viva la memoria di chi ha provato a cambiare una società allo sbando, di chi ha voluto lasciare ai propri figli un futuro ed un mondo migliore.
In tempi di pandemia penso che la memoria, soprattutto quando è collettiva, possa essere definita come un anticorpo della storia, come il rimedio a non cadere negli errori del passato, dimenticando o ignorando ciò che ci ha preceduto.
Se la memoria protegge, la libertà vive. Lascio Reggio Calabria che mi ha accolto con la sua gente, le sue storie e ringrazio di cuore Salvatore Pope Velotti, Dario Grilletto, Peppe De Leo, la famiglia allargata degli Errante, Stefania Dubla, Luis Gomez de Teran con cui abbiamo condiviso questa settimana. Grazie a Leonardo Guglielmi e al mio alunno Davide che si sono prestati ad immaginare un partigiano che lascia il fucile alle sue spalle e tiene tra le mani i papaveri".