Enti locali
Un aumento delle tasse potrebbe far uscire Andria dal pre dissesto
L'ipotesi di un "salva ente" allo studio del Governo Draghi
Andria - lunedì 9 maggio 2022
21.26
Andria potrebbe beneficiare, al pari di altri 14 capoluoghi di provincia in difficoltà finanziaria, di una norma ad hoc, attualmente ancora allo studio del Governo Draghi, che permetterebbe di ottenere un aiuto per sospendere per almeno due anni la procedura di predissesto.
L'aiuto sotto forma di un provvedimento specifico "salva enti", porterebbe ad un aumento, oltre i limiti attualmente previsti, della tassazione nei confronti dei cittadini/utenti, per un rientro più rapido dalla massa debitoria. Due gli ambiti su cui dovrebbe intervenire il Comune: l'aumento dell'addizionale Irpef in misura non inferiore allo 0,2%, il che significa che le Civiche Amministrazioni che hanno già applicano l'aliquota massima dello 0,8%, come Andria, dovranno alzare ulteriormente la tassazione dell'Irpef comunale quantomeno fino all'1% e l'impegno ad assicurare un ulteriore effetto positivo annuale sul proprio bilancio in misura pari ad almeno il 20% della quota annuale del disavanzo da ripianare.
Stiamo parlando ancora di un canovaccio su cui starebbero lavorando il dicastero delle economia/finanza e Palazzo Chigi. In pratica una norma che se inserita nel decreto legge "aiuti", sarebbe il toccasana per città come Andria, che dopo aver incassato il via libera del Ministero dell'Interno sul piano di pre dissesto è in attesa della definitiva pronuncia della Corte dei Conti.
L'aiuto sotto forma di un provvedimento specifico "salva enti", porterebbe ad un aumento, oltre i limiti attualmente previsti, della tassazione nei confronti dei cittadini/utenti, per un rientro più rapido dalla massa debitoria. Due gli ambiti su cui dovrebbe intervenire il Comune: l'aumento dell'addizionale Irpef in misura non inferiore allo 0,2%, il che significa che le Civiche Amministrazioni che hanno già applicano l'aliquota massima dello 0,8%, come Andria, dovranno alzare ulteriormente la tassazione dell'Irpef comunale quantomeno fino all'1% e l'impegno ad assicurare un ulteriore effetto positivo annuale sul proprio bilancio in misura pari ad almeno il 20% della quota annuale del disavanzo da ripianare.
Stiamo parlando ancora di un canovaccio su cui starebbero lavorando il dicastero delle economia/finanza e Palazzo Chigi. In pratica una norma che se inserita nel decreto legge "aiuti", sarebbe il toccasana per città come Andria, che dopo aver incassato il via libera del Ministero dell'Interno sul piano di pre dissesto è in attesa della definitiva pronuncia della Corte dei Conti.