Politica
Umanizzazione, nuovi modelli organizzativi, digitalizzazione: proposte in Sanità
Schittulli: «Ospedale di Andria deve essere un polo diagnostico». Porziotta: «Il paziente al centro»
Andria - venerdì 9 maggio 2014
10.09
Idee, spunti di riflessione, proposte concrete ed un unico comune denominatore: il cittadino deve tornare al centro della programmazione nel campo delle Politiche della Salute. Umanizzare la cura e gli ospedali, nuovi modelli organizzativi partendo da quello che già c'è per arrivare a nuove frontiere del rapporto tra sanità e pazienti, accoglienza e digitalizzazione dell'offerta sanitaria: questi e altri temi sono stati trattati ieri sera nella Sala Conferenze "Sgarra" della Biblioteca "G. Ceci" di Andria alla presenza dei dottori Stefano Porziotta, Angelo Guariello, Elisa Manta, Nicola Mariano e del Prof. Francesco Schittulli, oncologo e Presidente della Provincia di Bari, durante la tavola rotonda "La partecipazione dei cittadini nel sistema sanitario".
Per Porziotta il nuovo modello ospedaliero deve prevedere una ridistribuzione di spazi e competenze: «Il paziente deve tornare al centro dell'azione medica. Non si può gestire la sanità come una ragionieristica prospettiva di intervento - ha ribadito il dott. Porziotta - il medico deve divenire un tutor assieme agli infermieri ormai sempre più specializzati così da poter seguire un paziente da quando entra a quando riceve la diagnosi e la cura. Bisogna ridisegnare gli spazi, trasformare i livelli di intervento, bisogna che i cittadini siano formati alla salute ed alla sanità. Un compito arduo ma decisamente importante». Dello stesso avviso l'urologo Dott. Angelo Guariello che ha posto al centro del suo intervento il concetto di volontario: «Non dobbiamo aver paura di parlare di nuova organizzazione o di imprese sociali o di volontariato - ha detto il dott. Guariello - l'ausilio di uomini e donne formate potrebbe davvero risolvere moltissimi dei problemi che l'attuale sistema ospedaliero ha al suo interno».
Di psicologi e necessità di formazione specifica della comunicazione ha, invece, parlato la Dott.ssa Elisa Manta: «Nulla di più essenziale come uno psicologo nelle equipe mediche. Bisogna ricordare che può essere più drammatica la comunicazione di una diagnosi che la diagnosi stessa - ha proseguito la Psicologa e Dirigente Asl, Dott.ssa Manta - dobbiamo umanizzare e gestire ogni singola comunicazione all'interno del percorso di diagnosi e cura». Il rapporto tra medici di base e strutture ospedaliere, invece, al centro dell'intervento del Dott. Nicola Mariano: «E' molto difficile attualmente questo rapporto, manca un software informatico per agevolare il compito di medico di base e medico ospedaliero, manca un coordinamento tra la mole di lavoro quotidiana dei medici di medicina generale e quello che accade nelle strutture ospedaliere. Il prossimo contratto nazionale dice che noi medici di base dovremo raggrupparci e creare studi associati per offrire un servizio h24. Difatto è una rivoluzione che deve essere assolutamente coordinata con l'attività ospedaliera».
A concludere la tavola rotonda il Prof. Francesco Schittulli con una chiosa sulla sua esperienza, sulla Regione Puglia e sull'Ospedale di Andria: «La Puglia ha chiuso il bilancio con l'87% dedicato alla Sanità. Dovremmo avere la sanità migliore d'Europa se si pensa a quante risorse vengono messe a disposizione - ha detto Schittulli - Per avere la possibilità di operare in una nuova sala operatoria abbiamo dovuto attendere oltre 3 mesi e nel frattempo ho fatto trasferire le mie pazienti a Roma ed il Lazio ha richiesto il pagamento delle spese alla Regione Puglia. Una situazione paradossale: per trattare casi oncologici non si può attendere tutto questo tempo. Troppa burocrazia e poca fiducia. Ho in mente un sistema che scinda la parte diagnostica da quella terapeutica. Ad Andria, per esempio, l'Ospedale dovrebbe diventare un polo d'eccellenza di diagnostica - ha detto ancora Schittulli - la terapia, poi, tocca a strutture più vicine ai cittadini».
L'evento, organizzato dalle Associazioni Culturali Hydra, Andria2.0, Puer Apuliae e dal Centro Studi "Futuralia", ha visto la partecipazione di numerosissimi cittadini e moltissimi tra medici e dirigenti.
Foto a cura di Marco Leonetti
Per Porziotta il nuovo modello ospedaliero deve prevedere una ridistribuzione di spazi e competenze: «Il paziente deve tornare al centro dell'azione medica. Non si può gestire la sanità come una ragionieristica prospettiva di intervento - ha ribadito il dott. Porziotta - il medico deve divenire un tutor assieme agli infermieri ormai sempre più specializzati così da poter seguire un paziente da quando entra a quando riceve la diagnosi e la cura. Bisogna ridisegnare gli spazi, trasformare i livelli di intervento, bisogna che i cittadini siano formati alla salute ed alla sanità. Un compito arduo ma decisamente importante». Dello stesso avviso l'urologo Dott. Angelo Guariello che ha posto al centro del suo intervento il concetto di volontario: «Non dobbiamo aver paura di parlare di nuova organizzazione o di imprese sociali o di volontariato - ha detto il dott. Guariello - l'ausilio di uomini e donne formate potrebbe davvero risolvere moltissimi dei problemi che l'attuale sistema ospedaliero ha al suo interno».
Di psicologi e necessità di formazione specifica della comunicazione ha, invece, parlato la Dott.ssa Elisa Manta: «Nulla di più essenziale come uno psicologo nelle equipe mediche. Bisogna ricordare che può essere più drammatica la comunicazione di una diagnosi che la diagnosi stessa - ha proseguito la Psicologa e Dirigente Asl, Dott.ssa Manta - dobbiamo umanizzare e gestire ogni singola comunicazione all'interno del percorso di diagnosi e cura». Il rapporto tra medici di base e strutture ospedaliere, invece, al centro dell'intervento del Dott. Nicola Mariano: «E' molto difficile attualmente questo rapporto, manca un software informatico per agevolare il compito di medico di base e medico ospedaliero, manca un coordinamento tra la mole di lavoro quotidiana dei medici di medicina generale e quello che accade nelle strutture ospedaliere. Il prossimo contratto nazionale dice che noi medici di base dovremo raggrupparci e creare studi associati per offrire un servizio h24. Difatto è una rivoluzione che deve essere assolutamente coordinata con l'attività ospedaliera».
A concludere la tavola rotonda il Prof. Francesco Schittulli con una chiosa sulla sua esperienza, sulla Regione Puglia e sull'Ospedale di Andria: «La Puglia ha chiuso il bilancio con l'87% dedicato alla Sanità. Dovremmo avere la sanità migliore d'Europa se si pensa a quante risorse vengono messe a disposizione - ha detto Schittulli - Per avere la possibilità di operare in una nuova sala operatoria abbiamo dovuto attendere oltre 3 mesi e nel frattempo ho fatto trasferire le mie pazienti a Roma ed il Lazio ha richiesto il pagamento delle spese alla Regione Puglia. Una situazione paradossale: per trattare casi oncologici non si può attendere tutto questo tempo. Troppa burocrazia e poca fiducia. Ho in mente un sistema che scinda la parte diagnostica da quella terapeutica. Ad Andria, per esempio, l'Ospedale dovrebbe diventare un polo d'eccellenza di diagnostica - ha detto ancora Schittulli - la terapia, poi, tocca a strutture più vicine ai cittadini».
L'evento, organizzato dalle Associazioni Culturali Hydra, Andria2.0, Puer Apuliae e dal Centro Studi "Futuralia", ha visto la partecipazione di numerosissimi cittadini e moltissimi tra medici e dirigenti.
Foto a cura di Marco Leonetti