
Commento
Consiglio comunale, Zinni e Pirro: "Obbligo giuridico politico ed anche morale di partecipazione del singolo consigliere comunale"
A margine degli eventi politici della trascorsa seduta consiliare e dello "sfogo" della Prima cittadina sui social
Andria - martedì 1 aprile 2025
18.36
"La questione che la Sindaca pone crediamo meriti di essere affrontata. Che ci sia un obbligo giuridico politico ed anche morale di partecipazione del singolo consigliere comunale alle sedute di Consiglio é insito nella funzione a cui ci si è candidati e per cui si è stati eletti. Eletti, appunto, dopo essersi liberamente candidati a ricoprire quel ruolo che riveste una valenza pubblica e, per certi versi, configura un munus. Certamente sussistono responsabilità diverse a seconda che si faccia parte della compagine di maggioranza o di quella di opposizione? Assolutamente no. Tutti i consiglieri hanno il dovere di partecipare ai lavori, tranne che le assenze non siano giustificate. Spetta solo alla maggioranza garantire il numero legale? No. Il funzionamento dell'Istituzione va garantito da tutti, a partire dalla maggioranza a cui la legge elettorale assegna i seggi in numero tale da farlo ma non certo esclusivamente dalla maggioranza.
Certamente se il numero legale non si ottiene perché c'è chi, aprioristicamente e non occasionalmente, decide di non partecipare alla seduta o di uscire dall'aula, si viene meno ad un dovere di istituto. E, fermo restando il diritto di votare a favore o contro le delibere in discussione, questi comportamenti vanno portati direttamente a conoscenza della opinione pubblica perché possano essere debitamente valutati, stante la incapacità delle forze (sic!) politiche di intervenire. E servano da monito futuro per partiti e movimenti civici ad aprire le porte a chicchessia, pur di completare le liste e raccattare qualche voto in più. Sicuramente la responsabilità della minoranza, che comunque permane, può assumere profili diversi, in assenza di compattezza della maggioranza. Se si tratta di provvedimenti politicamente caratterizzanti il ricorso, in estrema ratio ed in assenza di aperture di merito da parte della maggioranza, ci sta. Discutibile, molto discutibile, é il far venire meno il numero legale su provvedimenti tecnici o atti pressoché dovuti, come per esempio possono essere le delibere riguardanti debiti fuori bilancio, la cui mancata approvazione può procurare un danno all' Ente Comunale, che è res publica e la cui salvaguardia attiene all' intera assise consiliare, a prescindere da chi, contingentemente, amministra. Ovviamente la nostra è una petizione di principi, che prescinde da quanto accaduto ieri e che nel dettaglio non conosciamo, e che, perciò, non è assolutamente nostra intenzione giudicare. Un profilo su cui vogliamo, invece, richiamare decisamente I'attenzione, è questo: i promotori delle liste, di partiti o di movimenti, siano bene consapevoli, per il futuro, su quelli che scelgono per candidare. Meglio sarebbe perdere qualche voto che perdere la faccia ed arrecare danni alla comunità".
Certamente se il numero legale non si ottiene perché c'è chi, aprioristicamente e non occasionalmente, decide di non partecipare alla seduta o di uscire dall'aula, si viene meno ad un dovere di istituto. E, fermo restando il diritto di votare a favore o contro le delibere in discussione, questi comportamenti vanno portati direttamente a conoscenza della opinione pubblica perché possano essere debitamente valutati, stante la incapacità delle forze (sic!) politiche di intervenire. E servano da monito futuro per partiti e movimenti civici ad aprire le porte a chicchessia, pur di completare le liste e raccattare qualche voto in più. Sicuramente la responsabilità della minoranza, che comunque permane, può assumere profili diversi, in assenza di compattezza della maggioranza. Se si tratta di provvedimenti politicamente caratterizzanti il ricorso, in estrema ratio ed in assenza di aperture di merito da parte della maggioranza, ci sta. Discutibile, molto discutibile, é il far venire meno il numero legale su provvedimenti tecnici o atti pressoché dovuti, come per esempio possono essere le delibere riguardanti debiti fuori bilancio, la cui mancata approvazione può procurare un danno all' Ente Comunale, che è res publica e la cui salvaguardia attiene all' intera assise consiliare, a prescindere da chi, contingentemente, amministra. Ovviamente la nostra è una petizione di principi, che prescinde da quanto accaduto ieri e che nel dettaglio non conosciamo, e che, perciò, non è assolutamente nostra intenzione giudicare. Un profilo su cui vogliamo, invece, richiamare decisamente I'attenzione, è questo: i promotori delle liste, di partiti o di movimenti, siano bene consapevoli, per il futuro, su quelli che scelgono per candidare. Meglio sarebbe perdere qualche voto che perdere la faccia ed arrecare danni alla comunità".
Lo dichiarano in una nota Peppino Pirro e Sabino Zinni