Cronaca
Ucciso per mancata precedenza, psicologi: "Non riconosciamo più il limite"
Sui fatti accaduti ieri ad Andria interviene il presidente dell'Ordine degli psicologi, Di Gioia
Andria - venerdì 13 settembre 2019
14.16
Uno scontro verbale acceso, poi l'epilogo drammatico: un fendente in pieno petto che ha ucciso un 28enne davanti a moglie e figlio. I fatti avvenuti nel tardo pomeriggio del 12 settembre nella città di Andria hanno sconvolto tutti. "Abbiamo perso il senso del limite, viviamo in una società liquida, aeriforme, priva di identità" commenta Antonio Di Gioia, presidente dell'Ordine degli Psicologi della regione Puglia. "Una situazione determinata da quello che accade al giorno d'oggi: una società abituata a vivere più vite. Il virtuale ha confuso i limiti del reale. Negli ultimi 20 anni ci siamo cibati solo dell'esaltazione dell'Io a discapito del Noi".
"Quando viene meno il concetto di alterità, se l'Io prevale sul Noi, siamo portati a non avere rispetto, a vivere con odio l'altro che ci toglie spazio" continua il presidente Di Gioia. Il gesto che ha decretato la morte del 28enne è arrivato al termine di una lite verbale durata alcuni minuti in seguito ad una mancata precedenza.
"Crediamo di poter controllare tutto, di essere in possesso di capacità e possibilità di controllare il mondo circostante" dice il dott. Ferdinando De Muro, consigliere dell'Ordine degli Psicologi Puglia. "Una società che vuole avere tutto sotto controllo ha determinato l'aumento incalzante dal punto di vista psicopatologico di attacchi di panico, disturbi d'ansia e dal punto di vista comportamentale di azioni violente che sfociano in fatti gravissimi".
"Dobbiamo tornare a parlare di consapevolizzazione e gestione delle emozioni, siano esse a connotazione positiva o negativa", conclude il presidente Di Gioia. "Siamo in una società che non riflette più sul tema del controllo, è bene intervenire con programmi specifici che ci creino le condizioni di una vera appartenenza, dello stare bene insieme, del rispetto dell'alterità e non l' esaltazione dell'Io".
"Quando viene meno il concetto di alterità, se l'Io prevale sul Noi, siamo portati a non avere rispetto, a vivere con odio l'altro che ci toglie spazio" continua il presidente Di Gioia. Il gesto che ha decretato la morte del 28enne è arrivato al termine di una lite verbale durata alcuni minuti in seguito ad una mancata precedenza.
"Crediamo di poter controllare tutto, di essere in possesso di capacità e possibilità di controllare il mondo circostante" dice il dott. Ferdinando De Muro, consigliere dell'Ordine degli Psicologi Puglia. "Una società che vuole avere tutto sotto controllo ha determinato l'aumento incalzante dal punto di vista psicopatologico di attacchi di panico, disturbi d'ansia e dal punto di vista comportamentale di azioni violente che sfociano in fatti gravissimi".
"Dobbiamo tornare a parlare di consapevolizzazione e gestione delle emozioni, siano esse a connotazione positiva o negativa", conclude il presidente Di Gioia. "Siamo in una società che non riflette più sul tema del controllo, è bene intervenire con programmi specifici che ci creino le condizioni di una vera appartenenza, dello stare bene insieme, del rispetto dell'alterità e non l' esaltazione dell'Io".