Turismo
Turismo delle radici, ne parla l’ambasciatore andriese di Italia&Friends Antonio Pistillo
Dopo aver partecipato, a Matera, alla prima borsa internazionale dedicata al turismo di ritorno
Andria - mercoledì 23 novembre 2022
Si è svolta in due appuntamenti, 20 e 21 novembre, a Matera, la prima borsa internazionale dedicata al turismo di ritorno nella terra d'origine, ovvero una rassegna fieristica che si rivolge ai discendenti di italiani che da più generazioni sono andati via a vivere in un altro paese. Un appuntamento completamente inedito, ma che secondo gli operatori del settore merita di essere approfondita poiché la ricerca e la scoperta delle origini di questi viaggiatori può offrire spunti importanti per il territorio e per la loro programmazione.
Durante la prima edizione di ROOTS in, a cui hanno aderito circa 200 seller provenienti da ogni parte d'Italia e rappresentati istituzionali da undici regioni italiane, ciascuna delle quali ha presentato le proprie offerte rivolte a questo specifico segmento di mercato, si è delineato il quadro e le buone pratiche da mettere a sistema, per poi approfondire nelle successive edizioni con l'inserimento di nuove tematiche.
Tra i partecipanti dell'iniziativa c'era l'ambasciatore andriese dei Saperi e Sapori di Puglia per Italia&Friends, Antonio Pistillo nonché uno dei componenti del rooting team di Letizia Sinisi, massima esperta di turismo delle radici ed autrice del libro "Turismo delle Radici un'opportunità per ripartire con il Rooting Experience Planning", il quale ci ha spiegato in maniera più dettagliata le finalità di questo mercato di nicchia e l'esperienza vissuta in prima persona al workshop. "Sono stati due giorni interessanti di approfondimenti, incontri, formazione, networking e business. Il Rooting Team nasce per portare avanti un progetto internazionale su un Turismo sostenibile, rappresentato proprio dalla ricerca delle "radici". Si tratta di un mercato largamente inesplorato e con un enorme potenziale: sono circa 80 milioni i discendenti degli Italiani nel mondo".
Quali ripercussioni, questi viaggiatori, possono generare sul nostro territorio?
L'indotto che può generare è molto interessante perché coinvolge Tour Operator che potranno organizzare viaggi ad hoc coinvolgendo le amministrazioni comunali soprattutto quelle dei Borghi da cui sono partite le maggiori emigrazioni. Importante è fornire strumenti per realizzare una programmazione volta a promuovere il turismo di ritorno con percorsi alla riscoperta del territorio, delle tradizioni e della gastronomia.
Attualmente che tipo di riscontro si sta registrando?
Vi è una inversione di tendenza oriundi o figli di oriundi che spinti dal desiderio di conoscere e proprie origini, scoprono posti in cui vorrebbero viverci anche grazie al lavoro Agile in cui si può lavorare da qualsiasi posto dotandolo di connessioni idonee. Il compito delle comunità è quello di sviluppare la rete di accoglienza ricettiva e a questo devono contribuire sia il pubblico che il privato.
Per che cosa si distingue da altri segmenti turistici?
E' differente, soprattutto, dal turismo di massa, perché questi viaggiatori desiderano soprattutto conoscere meglio e assaporare cultura, tradizioni e autenticità locali. Spesso la vacanza non è un pacchetto standard, ma è organizzata e ritagliata su misura per i bisogni di questi visitatori, che appaiono molto specifici. Infatti, sin dalla fase di progettazione del viaggio, i turisti delle radici richiedono un'assistenza continua e servizi personalizzati, la cui offerta spesso è tuttora carente".
Dopo aver vissuto questa esperienza formativa, cosa ti auspichi per il tuo territorio?
Sono orgoglioso di far parte con una "team leader" come la Professoressa Letizia Sinisi a cui vanno i migliori complimenti per il suo lavoro accurato nella ricerca strategica di questa tipologia di Turismo con un enorme valore aggiunto. Purtroppo la Puglia non è stata rappresentata adeguatamente a questo appuntamento importante. Spero che in futuro numerosi tour operator possano avvicinarsi con interesse a questa nuova realtà. In Puglia abbiamo borghi dove hanno subito uno spopolamento con forti emigrazioni verso gli Stati Uniti, ed è compito di chi sta studiando questo progetto del Turismo delle Radici invogliare gli oriundi a tornare per scoprire le peculiarità dei nostri territori sia dal punto di vista culturale dei loro avi che della ricerca delle esperienze e dei sapori enogastronomici, così da generare una nuova filiera turistica.
Durante la prima edizione di ROOTS in, a cui hanno aderito circa 200 seller provenienti da ogni parte d'Italia e rappresentati istituzionali da undici regioni italiane, ciascuna delle quali ha presentato le proprie offerte rivolte a questo specifico segmento di mercato, si è delineato il quadro e le buone pratiche da mettere a sistema, per poi approfondire nelle successive edizioni con l'inserimento di nuove tematiche.
Tra i partecipanti dell'iniziativa c'era l'ambasciatore andriese dei Saperi e Sapori di Puglia per Italia&Friends, Antonio Pistillo nonché uno dei componenti del rooting team di Letizia Sinisi, massima esperta di turismo delle radici ed autrice del libro "Turismo delle Radici un'opportunità per ripartire con il Rooting Experience Planning", il quale ci ha spiegato in maniera più dettagliata le finalità di questo mercato di nicchia e l'esperienza vissuta in prima persona al workshop. "Sono stati due giorni interessanti di approfondimenti, incontri, formazione, networking e business. Il Rooting Team nasce per portare avanti un progetto internazionale su un Turismo sostenibile, rappresentato proprio dalla ricerca delle "radici". Si tratta di un mercato largamente inesplorato e con un enorme potenziale: sono circa 80 milioni i discendenti degli Italiani nel mondo".
Quali ripercussioni, questi viaggiatori, possono generare sul nostro territorio?
L'indotto che può generare è molto interessante perché coinvolge Tour Operator che potranno organizzare viaggi ad hoc coinvolgendo le amministrazioni comunali soprattutto quelle dei Borghi da cui sono partite le maggiori emigrazioni. Importante è fornire strumenti per realizzare una programmazione volta a promuovere il turismo di ritorno con percorsi alla riscoperta del territorio, delle tradizioni e della gastronomia.
Attualmente che tipo di riscontro si sta registrando?
Vi è una inversione di tendenza oriundi o figli di oriundi che spinti dal desiderio di conoscere e proprie origini, scoprono posti in cui vorrebbero viverci anche grazie al lavoro Agile in cui si può lavorare da qualsiasi posto dotandolo di connessioni idonee. Il compito delle comunità è quello di sviluppare la rete di accoglienza ricettiva e a questo devono contribuire sia il pubblico che il privato.
Per che cosa si distingue da altri segmenti turistici?
E' differente, soprattutto, dal turismo di massa, perché questi viaggiatori desiderano soprattutto conoscere meglio e assaporare cultura, tradizioni e autenticità locali. Spesso la vacanza non è un pacchetto standard, ma è organizzata e ritagliata su misura per i bisogni di questi visitatori, che appaiono molto specifici. Infatti, sin dalla fase di progettazione del viaggio, i turisti delle radici richiedono un'assistenza continua e servizi personalizzati, la cui offerta spesso è tuttora carente".
Dopo aver vissuto questa esperienza formativa, cosa ti auspichi per il tuo territorio?
Sono orgoglioso di far parte con una "team leader" come la Professoressa Letizia Sinisi a cui vanno i migliori complimenti per il suo lavoro accurato nella ricerca strategica di questa tipologia di Turismo con un enorme valore aggiunto. Purtroppo la Puglia non è stata rappresentata adeguatamente a questo appuntamento importante. Spero che in futuro numerosi tour operator possano avvicinarsi con interesse a questa nuova realtà. In Puglia abbiamo borghi dove hanno subito uno spopolamento con forti emigrazioni verso gli Stati Uniti, ed è compito di chi sta studiando questo progetto del Turismo delle Radici invogliare gli oriundi a tornare per scoprire le peculiarità dei nostri territori sia dal punto di vista culturale dei loro avi che della ricerca delle esperienze e dei sapori enogastronomici, così da generare una nuova filiera turistica.