Cronaca
Truffa ai danni di una 75 enne. Indagini della Polizia di Stato
L'episodio è avvenuto nei giorni scorsi
Andria - martedì 9 maggio 2017
13.00
Potrebbe essere una piccola banda specializzata in truffe agli anziani, quella che ha messo a segno qualche giorno fa il colpo ai danni di una donna andriese, sottraendogli 2 mila euro circa.
Della vicenda gli investigatori non vogliono parlarne ma al momento sarebbero al vaglio delle immagini che sono state colte da alcune telecamere situate nella zona, luogo della triste vicenda.
Tutto ha avuto inizio quando ad una 75 enne andriese, mentre stava rincasando alla propria abitazione, si è presentato un uomo, il quale gli ha chiesto se fosse la madre di un suo amico, annunciandole che aveva portato con se alcuni scatoloni contenenti dei computer che il figlio della donna gli aveva ordinato. Ma per consegnarli era però necessario provvedere al pagamento degli stessi e delle spese di trasporto. L'uomo, mentre dava notizie alla donna del figlio, riceveva la telefonata di un complice che, spacciandosi per il figlio della 75 enne, confermava l'acquisto di questi computers alla donna. La 75 enne, udita quella voce al telefono ha creduto pertanto che potesse essere davvero suo figlio. Quindi la donna ha acconsentito a far lasciare all'uomo gli scatoloni (rilevatisi successivamente vuoti) nella sua abitazione e poi a farsi accompagnare in banca per prelevare il danaro richiesto, circa 2mila euro.
Avuti i soldi l'uomo, salutata la donna fuori dalla banca si è quindi volatilizzato.
Tornata a casa ed accortasi che gli scatoloni erano vuoti, la donna ha compreso di essere stata vittima di una truffa ed ha quindi chiamato il 113 ed ha così sporto la conseguente denuncia presso il locale Commissariato di P. S.. che ha avviato le indagini per risalire all'identità dei malfattori. Indagini concentrate sulla figura del truffatore presentatosi alla signora sia in base alla descrizione fornita dalla stessa sia dalle telecamere di sicurezza posizionate all'interno e all'esterno della banca.
Comunque dal Commissariato di P.S. come anche dalla Compagnia Carabinieri escludono categoricamente che vi possa essere ad Andria una banda che stia imperversando nei confronti degli anziani. Non vi sarebbero segnalazioni o denunce di tal genere.
Piuttosto sia la Polizia di Stato come anche i Carabinieri sottolineano la necessità che tutti prestino attenzioni a coloro che fingendosi conoscenti o addirittura forze dell'ordine o avvocati amici dei figli, truffano persone anziane. Qualche mese fa, infatti, i poliziotti di Corato risalirono all'identità degli autori di due truffe nei confronti di anziani commesse a Corato e Minervino Murge.
In particolare a giugno 2016 un'anziana residente a Corato era stata contattata telefonicamente da un uomo che, fingendo di essere un carabiniere di Bisceglie, l'aveva informata dell'arresto del figlio a seguito di un incidente stradale e le chiedeva di versare una cauzione di 2 mila 200 euro a un avvocato che sarebbe andato a casa sua.
La donna, racimolata la somma richiesta in contanti e gioielli, la consegnava al finto avvocato. Il marito della signora, per fortuna si insospettì vedendo l'uomo e segnò parte della targa dell'auto su cui si stava allontanando. Con le stesse modalità, una seconda truffa veniva consumata e denunciata a Minervino Murge dove la vittima, anche in questo caso una donna anziana, aveva consegnato ai truffatori la somma di 10 mila euro in contanti ed alcuni monili in oro: due spille, due bracciali e due collane. In entrambi i casi si riuscì a risalire all'identità dei malfattori, già noti alle Forze dell'ordine per questo tipo di reati. Pertanto occhio ai truffatori e soprattutto non fare entrare mai in casa degli sconosciuti.
Della vicenda gli investigatori non vogliono parlarne ma al momento sarebbero al vaglio delle immagini che sono state colte da alcune telecamere situate nella zona, luogo della triste vicenda.
Tutto ha avuto inizio quando ad una 75 enne andriese, mentre stava rincasando alla propria abitazione, si è presentato un uomo, il quale gli ha chiesto se fosse la madre di un suo amico, annunciandole che aveva portato con se alcuni scatoloni contenenti dei computer che il figlio della donna gli aveva ordinato. Ma per consegnarli era però necessario provvedere al pagamento degli stessi e delle spese di trasporto. L'uomo, mentre dava notizie alla donna del figlio, riceveva la telefonata di un complice che, spacciandosi per il figlio della 75 enne, confermava l'acquisto di questi computers alla donna. La 75 enne, udita quella voce al telefono ha creduto pertanto che potesse essere davvero suo figlio. Quindi la donna ha acconsentito a far lasciare all'uomo gli scatoloni (rilevatisi successivamente vuoti) nella sua abitazione e poi a farsi accompagnare in banca per prelevare il danaro richiesto, circa 2mila euro.
Avuti i soldi l'uomo, salutata la donna fuori dalla banca si è quindi volatilizzato.
Tornata a casa ed accortasi che gli scatoloni erano vuoti, la donna ha compreso di essere stata vittima di una truffa ed ha quindi chiamato il 113 ed ha così sporto la conseguente denuncia presso il locale Commissariato di P. S.. che ha avviato le indagini per risalire all'identità dei malfattori. Indagini concentrate sulla figura del truffatore presentatosi alla signora sia in base alla descrizione fornita dalla stessa sia dalle telecamere di sicurezza posizionate all'interno e all'esterno della banca.
Comunque dal Commissariato di P.S. come anche dalla Compagnia Carabinieri escludono categoricamente che vi possa essere ad Andria una banda che stia imperversando nei confronti degli anziani. Non vi sarebbero segnalazioni o denunce di tal genere.
Piuttosto sia la Polizia di Stato come anche i Carabinieri sottolineano la necessità che tutti prestino attenzioni a coloro che fingendosi conoscenti o addirittura forze dell'ordine o avvocati amici dei figli, truffano persone anziane. Qualche mese fa, infatti, i poliziotti di Corato risalirono all'identità degli autori di due truffe nei confronti di anziani commesse a Corato e Minervino Murge.
In particolare a giugno 2016 un'anziana residente a Corato era stata contattata telefonicamente da un uomo che, fingendo di essere un carabiniere di Bisceglie, l'aveva informata dell'arresto del figlio a seguito di un incidente stradale e le chiedeva di versare una cauzione di 2 mila 200 euro a un avvocato che sarebbe andato a casa sua.
La donna, racimolata la somma richiesta in contanti e gioielli, la consegnava al finto avvocato. Il marito della signora, per fortuna si insospettì vedendo l'uomo e segnò parte della targa dell'auto su cui si stava allontanando. Con le stesse modalità, una seconda truffa veniva consumata e denunciata a Minervino Murge dove la vittima, anche in questo caso una donna anziana, aveva consegnato ai truffatori la somma di 10 mila euro in contanti ed alcuni monili in oro: due spille, due bracciali e due collane. In entrambi i casi si riuscì a risalire all'identità dei malfattori, già noti alle Forze dell'ordine per questo tipo di reati. Pertanto occhio ai truffatori e soprattutto non fare entrare mai in casa degli sconosciuti.