Politica
Troiano (PD): «Amministrazione in difficoltà; destinare le indennità alla Caritas»
Appello del Vice Segretario del Partito Democratico di Andria al Sindaco Giorgino
Andria - giovedì 20 marzo 2014
14.00
Affida ad una lettera indirizzata direttamente al Sindaco di Andria Nicola Giorgino, il suo pensiero sulla situazione politica cittadina con una proposta molto forte: devolvere tutte le indennità di Sindaco, Giunta e Consiglieri alla Caritas di Andria per incentivare il fondo a sostegno delle tante famiglie indigenti. A scriverlo è Giovanni Troiano, imprenditore cittadino nonché Vice Segretario del Partito Democratico di Andria che non risparmia qualche stoccata anche al suo stesso partito:
«Egregio Sindaco, mi permetto di interloquire con Lei dopo una ponderata riflessione. Mi sono accostato alla politica ed al Partito Democratico da imprenditore, con lo scopo di trasferire l'esperienza maturata all'agire politico di una comunità che appare immobile e disorientata. Sono tempi che hanno risvolti tragici per gli individui, per le famiglie, per le aziende e per la comunità tutta. E' un tempo che richiede a tutti speciale impegno nei confronti della propria comunità.
Per questo ho aderito al PD, accettando l'invito di tanti andriesi, che mi ha portato all'incarico di vice segretario. Sono determinato a corrispondere questa fiducia con lealtà e determinazione, cercando di interpretare bisogni e aspirazioni più autentiche della nostra comunità. La crisi ha risvolti tragici per l'intero paese, anche ad Andria non sfugge la particolare esasperazione di tanti concittadini. Alle difficoltà economiche si aggiungono quelle politiche. E' una città, la nostra, bloccata da una amministrazione che è palesemente in gravi difficoltà, incapace di dare alla comunità un indirizzo che agevoli sviluppo e convivenza sociale, affondata nella palude della sua scarsa coesione, lentissima nell'impostare e realizzare procedimenti amministrativi di interesse collettivo.
Anche gli stanchi e sonnolenti rituali dei consigli comunali cui si assiste confermano questo giudizio sconfortante. E tutto ciò senza entrare nel merito delle vicende giudiziarie che vi hanno travolto e che pure avrebbero meritato un più serio approccio da parte vostra. La città è attonita da questo far nulla, da questo scorrere del tempo senza costrutto e senza iniziativa. Avverto, tuttavia, una voglia di reazione e di riscatto a questa deriva senza senso, per cercare anche in piccoli gesti simbolici quella generosità che tutti sembriamo aver smarrito, in particolare chi si onora di rappresentare ed amministrare la nostra comunità. Il Vostro far poco non giustifica la corresponsione delle indennità delle quali siete destinatari, in particolare se raffrontate con la sofferenza dei più bisognosi, rappresentandosi come un potere politico che vive a prescindere.
Le chiedo di destinare le indennità Sue e della Giunta alla Caritas per alimentare il fondo a sostegno delle tante famiglie indigenti e disagiate assistite ed alimentare la speranza residua di chi è ai margini della città. Se questo accadrà, come spero, sono convinto che anche altri andriesi, a cominciare dagli imprenditori , concorreranno con le loro risorse a fornire il proprio piccolo ma decisivo contributo per fronteggiare ignote tragedie quotidiane che si consumano nel chiuso delle famiglie. Anche ai consiglieri comunali potrà essere richiesto identico impegno, con lo scopo, quanto meno, di rimettere in pari la vostra coscienza rispetto ad una mercede che il vostro immobilismo rende assolutamente sproporzionata.
Avrei voluto che questa iniziativa fosse stata condivisa, ma evidentemente l'impegno nelle sofisticate alchimie della politica fanno disdegnare iniziative semplici ma efficaci idonee a segnare un coinvolgimento largo della gente per bene».
«Egregio Sindaco, mi permetto di interloquire con Lei dopo una ponderata riflessione. Mi sono accostato alla politica ed al Partito Democratico da imprenditore, con lo scopo di trasferire l'esperienza maturata all'agire politico di una comunità che appare immobile e disorientata. Sono tempi che hanno risvolti tragici per gli individui, per le famiglie, per le aziende e per la comunità tutta. E' un tempo che richiede a tutti speciale impegno nei confronti della propria comunità.
Per questo ho aderito al PD, accettando l'invito di tanti andriesi, che mi ha portato all'incarico di vice segretario. Sono determinato a corrispondere questa fiducia con lealtà e determinazione, cercando di interpretare bisogni e aspirazioni più autentiche della nostra comunità. La crisi ha risvolti tragici per l'intero paese, anche ad Andria non sfugge la particolare esasperazione di tanti concittadini. Alle difficoltà economiche si aggiungono quelle politiche. E' una città, la nostra, bloccata da una amministrazione che è palesemente in gravi difficoltà, incapace di dare alla comunità un indirizzo che agevoli sviluppo e convivenza sociale, affondata nella palude della sua scarsa coesione, lentissima nell'impostare e realizzare procedimenti amministrativi di interesse collettivo.
Anche gli stanchi e sonnolenti rituali dei consigli comunali cui si assiste confermano questo giudizio sconfortante. E tutto ciò senza entrare nel merito delle vicende giudiziarie che vi hanno travolto e che pure avrebbero meritato un più serio approccio da parte vostra. La città è attonita da questo far nulla, da questo scorrere del tempo senza costrutto e senza iniziativa. Avverto, tuttavia, una voglia di reazione e di riscatto a questa deriva senza senso, per cercare anche in piccoli gesti simbolici quella generosità che tutti sembriamo aver smarrito, in particolare chi si onora di rappresentare ed amministrare la nostra comunità. Il Vostro far poco non giustifica la corresponsione delle indennità delle quali siete destinatari, in particolare se raffrontate con la sofferenza dei più bisognosi, rappresentandosi come un potere politico che vive a prescindere.
Le chiedo di destinare le indennità Sue e della Giunta alla Caritas per alimentare il fondo a sostegno delle tante famiglie indigenti e disagiate assistite ed alimentare la speranza residua di chi è ai margini della città. Se questo accadrà, come spero, sono convinto che anche altri andriesi, a cominciare dagli imprenditori , concorreranno con le loro risorse a fornire il proprio piccolo ma decisivo contributo per fronteggiare ignote tragedie quotidiane che si consumano nel chiuso delle famiglie. Anche ai consiglieri comunali potrà essere richiesto identico impegno, con lo scopo, quanto meno, di rimettere in pari la vostra coscienza rispetto ad una mercede che il vostro immobilismo rende assolutamente sproporzionata.
Avrei voluto che questa iniziativa fosse stata condivisa, ma evidentemente l'impegno nelle sofisticate alchimie della politica fanno disdegnare iniziative semplici ma efficaci idonee a segnare un coinvolgimento largo della gente per bene».