Enti locali
Trasferimento uffici provinciali, Di Pilato: «Ad Andria non può essere sottratta l’anima dell’istituzione»
Nota dell'ex consigliera comunale che chiede al presidente Lodispoto di rivedere la decisione
Andria - giovedì 19 dicembre 2019
11.43
«Gli uffici della provincia non devono essere scippati da Barletta. Gli accordi erano chiari: la sede degli uffici provinciali spettava ad Andria. È impossibile immaginare, neanche per un giorno, che gli uffici debbano essere trasferiti a Barletta». L'ex consigliera comunale avv. Laura Di Pilato interviene in merito al trasferimento temporaneo degli uffici provinciali da Andria a Barletta, a causa dei lavori di adeguamento strutturale che stanno interessando la sede di Piazza Pio X.
«La città di Andria sta attraversano un momento di sbandamento e scippare gli uffici istituzionali provinciali potrebbe essere deleterio per l'intera sesta provincia. In qualità di già consigliere provinciale chiedo al presidente della Bat, Bernardo Lodispoto, di rivedere immediatamente questa sua decisione: ad Andria non può essere sottratta l'anima dell'istituzione. Tutte le città devono essere garantite.
Non credo che in tutta la provincia non ci siano stanze che possano accogliere i dipendenti: utilizzare dei locali che già gravano sulla provincia perché paga l'affitto sarebbe una soluzione più che ragionevole. Paghiamo per la sede dell'Ipsia (13mila metri quadri non utilizzati) 115mila euro mensili. Volere è potere.
Giù le mani dalla sede della provincia e soprattutto rispettiamo i patti».
«La città di Andria sta attraversano un momento di sbandamento e scippare gli uffici istituzionali provinciali potrebbe essere deleterio per l'intera sesta provincia. In qualità di già consigliere provinciale chiedo al presidente della Bat, Bernardo Lodispoto, di rivedere immediatamente questa sua decisione: ad Andria non può essere sottratta l'anima dell'istituzione. Tutte le città devono essere garantite.
Non credo che in tutta la provincia non ci siano stanze che possano accogliere i dipendenti: utilizzare dei locali che già gravano sulla provincia perché paga l'affitto sarebbe una soluzione più che ragionevole. Paghiamo per la sede dell'Ipsia (13mila metri quadri non utilizzati) 115mila euro mensili. Volere è potere.
Giù le mani dalla sede della provincia e soprattutto rispettiamo i patti».