Territorio
Tragedia sul lavoro ad Andria, Cgil e Fillea: «Mattanza infinita»
Il sindacato chiede l'intensificazione dei controlli
Andria - venerdì 5 dicembre 2014
8.52
«Una mattanza senza fine quelle delle morti bianche. Si continua a morire innocentemente per il lavoro e sul lavoro». Commentano così Luigi Antonucci e Giovanni Massaro, segretario generale Cgil Bat e segretario generale Fillea Cgil Bat la notizia dell'incidente avvenuto stamattina ad Andria in un'azienda di lavorazione e trasformazione di inerti sulla strada provinciale per Trani. L'operaio di 52 anni è morto schiacciato dal cassone di un mezzo durante un'opera manutentiva.
«Siamo vicini alla famiglia dell'operaio nostro iscritto, l'ennesima morte sul lavoro che sconvolge la nostra terra. Alle forze dell'ordine - aggiungono Antonucci e Massaro - il compito di verificare le eventuali responsabilità mentre il nostro auspicio è, e resta, sempre quello che si intensifichino finalmente i controlli e si dia maggiore importanza al tema della prevenzione sui luoghi di lavori affinchè questa lunga catena di morte possa finalmente spezzarsi. Colpa del caso o tragica fatalità poco importa, è arrivato davvero il momento di avviare una seria politica di controllo del rischio sui luoghi di lavoro. Noi continueremo a batterci affinchè non ci siano altre famiglie devastate dal dolore soprattutto in un momento, come quello che stiamo vivendo, dove le imprese in difficoltà provano a risparmiare e talvolta lo fanno proprio sulla sicurezza mentre ci sono persone disposte spesso a lavorare in qualsiasi condizione».
«Siamo vicini alla famiglia dell'operaio nostro iscritto, l'ennesima morte sul lavoro che sconvolge la nostra terra. Alle forze dell'ordine - aggiungono Antonucci e Massaro - il compito di verificare le eventuali responsabilità mentre il nostro auspicio è, e resta, sempre quello che si intensifichino finalmente i controlli e si dia maggiore importanza al tema della prevenzione sui luoghi di lavori affinchè questa lunga catena di morte possa finalmente spezzarsi. Colpa del caso o tragica fatalità poco importa, è arrivato davvero il momento di avviare una seria politica di controllo del rischio sui luoghi di lavoro. Noi continueremo a batterci affinchè non ci siano altre famiglie devastate dal dolore soprattutto in un momento, come quello che stiamo vivendo, dove le imprese in difficoltà provano a risparmiare e talvolta lo fanno proprio sulla sicurezza mentre ci sono persone disposte spesso a lavorare in qualsiasi condizione».