Vita di città
Trafugato o conservato? Mistero sullo stemma posto all’ingresso della chiesa di San Lorenzo ad Andria
La chiesetta di San Lorenzo situata nel rione "Fornaci", di grande interesse storico e culturale, versa in condizioni precarie
Andria - domenica 13 agosto 2023
11.24
Che fine abbia fatto lo stemma posto in alto all'ingresso della chiesa di San Lorenzo, al rione "Fornaci" non si sa. A farlo notare è l'associazione Pro Loco di Andria proprio nel giorno della festa liturgica di San Lorenzo. In effetti guardando le foto di alcuni anni fa si nota uno stemma in pietra che oggi non c'è più.
La chiesetta sorge in uno dei più antichi quartieri della città di Andria, a due passi da Pendio San Lorenzo, che fino agli anni Sessanta del secolo scorso era popolato da valenti artigiani vasai. Molto probabilmente la chiesetta fu dedicata a San Lorenzo perché considerato protettore di chi opera col fuoco: pompieri, fornaciai come cuochi, figuli e vetrai.
Ed in effetti il quartiere in cui essa sorge, in passato, era un centro di produzione di vasellami, sia d'uso quotidiano che ornamentali e di pregio. Gli abitanti utilizzavano le grotte come laboratorio di vasellami, deposito della necessaria argilla, asciugatura dei semilavorati, eventualmente decoro e smaltatura, ed infine fornace di cottura del prodotto finito, mentre riservavano ad abitazione la parte superiore delle grotte, quasi sempre semiedificata con i blocchi di calcarenite estratti dall'interno delle stesse grotte per ampliarle.
La chiesetta sorge in uno dei più antichi quartieri della città di Andria, a due passi da Pendio San Lorenzo, che fino agli anni Sessanta del secolo scorso era popolato da valenti artigiani vasai. Molto probabilmente la chiesetta fu dedicata a San Lorenzo perché considerato protettore di chi opera col fuoco: pompieri, fornaciai come cuochi, figuli e vetrai.
Ed in effetti il quartiere in cui essa sorge, in passato, era un centro di produzione di vasellami, sia d'uso quotidiano che ornamentali e di pregio. Gli abitanti utilizzavano le grotte come laboratorio di vasellami, deposito della necessaria argilla, asciugatura dei semilavorati, eventualmente decoro e smaltatura, ed infine fornace di cottura del prodotto finito, mentre riservavano ad abitazione la parte superiore delle grotte, quasi sempre semiedificata con i blocchi di calcarenite estratti dall'interno delle stesse grotte per ampliarle.