Cronaca
Traffico internazionale di droga, 15 arrestati: uno è di Andria
In azione i militari della Guardia di Finanza: sequestrati beni per 3,5 milioni di euro
Andria - giovedì 19 novembre 2020
18.15
Anche un andriese risulta coinvolto tra le 15 misure cautelari, che sono state eseguite dalla Guardia di Finanza di Bari nell'ambito di una indagine - risalente al 2017 e 2018 - su un traffico internazionale di droga.
Dalle prime luci dell'alba, infatti, al termine di una complessa attività investigativa nel settore del contrasto al traffico di sostanze stupefacenti coordinata dal pubblico ministero della Direzione Distrettuale Antimafia di Bari, Ettore Cardinali, oltre 120 militari del Gruppo d'Investigazione sulla Criminalità Organizzata del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria e della Stazione Navale di Bari della Guardia di Finanza di Bari hanno squarciato il silenzio della notte.
Gli uomini delle Fiamme Gialle, infatti, diretti sul campo dal colonnello Luca Gennaro Cioffi, comandante del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Bari, hanno dato esecuzione in Puglia, Lombardia e Sicilia, ad un'ordinanza applicativa di misure cautelari personali a carico di 15 persone, 4 di Molfetta, nonché ad un decreto di sequestro di beni per un valore di 3,5 milioni di euro, entrambi emessi dal giudice per le indagini preliminari Annachiara Mastrorilli.
Fra i 10 destinatari dell'ordinanza in carcere c'è il molfettese Vito Mezzina, di 56 anni, alias «Il notaio», mentre fra i 5 soggetti agli arresti domiciliari spiccano i nomi di altri tre molfettesi (il 34enne Marino Mezzina, il 48enne Benito Gadaleta e il 43enne Antonio Biase). Inoltre 3 dei soggetti attinti dalla misura cautelare personale risultano far parte di nuclei familiari percettori del reddito di cittadinanza. In totale, al termine dell'inchiesta, sono 28 le persone indagate.
L'inchiesta, svolta attraverso intercettazioni e le dichiarazioni di un collaboratore di giustizia, l'ex braccio destro di Eugenio Palermiti, Domenico Milella, ha accertato l'esistenza di un'organizzazione dedita al traffico di droga dall'Albania, con a capo Girolamo Cuocci e suo padre Giuseppe, coinvolto nelle operazioni "Iceberg" del 2000 e "Ultima operazione" del 2010, e tre sodali: Giacomo Mastrapasqua, di Bisceglie, Antonio Scarcelli, di Andria, e Vito Belviso, di Bari.
Tutti i 28 indagati, di cui 15 destinatari della misura restrittiva, rispondono, a vario titolo, di produzione, traffico e detenzione illeciti di sostanze stupefacenti o psicotrope, associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti o psicotrope aggravata dalla transnazionalità, possesso e fabbricazione di documenti di identificazione falsi, spendita e introduzione nello Stato di monete falsificate, trasferimento fraudolento di valori e ricettazione.
Dalle prime luci dell'alba, infatti, al termine di una complessa attività investigativa nel settore del contrasto al traffico di sostanze stupefacenti coordinata dal pubblico ministero della Direzione Distrettuale Antimafia di Bari, Ettore Cardinali, oltre 120 militari del Gruppo d'Investigazione sulla Criminalità Organizzata del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria e della Stazione Navale di Bari della Guardia di Finanza di Bari hanno squarciato il silenzio della notte.
Gli uomini delle Fiamme Gialle, infatti, diretti sul campo dal colonnello Luca Gennaro Cioffi, comandante del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Bari, hanno dato esecuzione in Puglia, Lombardia e Sicilia, ad un'ordinanza applicativa di misure cautelari personali a carico di 15 persone, 4 di Molfetta, nonché ad un decreto di sequestro di beni per un valore di 3,5 milioni di euro, entrambi emessi dal giudice per le indagini preliminari Annachiara Mastrorilli.
Fra i 10 destinatari dell'ordinanza in carcere c'è il molfettese Vito Mezzina, di 56 anni, alias «Il notaio», mentre fra i 5 soggetti agli arresti domiciliari spiccano i nomi di altri tre molfettesi (il 34enne Marino Mezzina, il 48enne Benito Gadaleta e il 43enne Antonio Biase). Inoltre 3 dei soggetti attinti dalla misura cautelare personale risultano far parte di nuclei familiari percettori del reddito di cittadinanza. In totale, al termine dell'inchiesta, sono 28 le persone indagate.
L'inchiesta, svolta attraverso intercettazioni e le dichiarazioni di un collaboratore di giustizia, l'ex braccio destro di Eugenio Palermiti, Domenico Milella, ha accertato l'esistenza di un'organizzazione dedita al traffico di droga dall'Albania, con a capo Girolamo Cuocci e suo padre Giuseppe, coinvolto nelle operazioni "Iceberg" del 2000 e "Ultima operazione" del 2010, e tre sodali: Giacomo Mastrapasqua, di Bisceglie, Antonio Scarcelli, di Andria, e Vito Belviso, di Bari.
Tutti i 28 indagati, di cui 15 destinatari della misura restrittiva, rispondono, a vario titolo, di produzione, traffico e detenzione illeciti di sostanze stupefacenti o psicotrope, associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti o psicotrope aggravata dalla transnazionalità, possesso e fabbricazione di documenti di identificazione falsi, spendita e introduzione nello Stato di monete falsificate, trasferimento fraudolento di valori e ricettazione.