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Terremoto, consegnati i beni di prima necessità raccolti nella Bat

A pochi giorni dal sisma, il racconto del medico Dino Leonetti

L'Italia si è risvegliata sotto le macerie in un'estate che difficilmente verrà dimenticata per le tante tragedie accadute. L'ultima, in ordine cronologico, arriva dal centro Italia dove, la notte del 24 agosto, un terremoto di magnitudo 6.0 ha colpito le Marche, e non solo. La Puglia, però, non è rimasta a guardare, indifferente. Fin dalle prime luci dell'alba, infatti, è partita una vera e propria gara di solidarietà per aiutare le popolazioni colpite dal sisma. Ad Andria, in particolare, la macchina della solidarietà è stata messa in moto dalla squadra di calcio Fidelis, coordinata dal medico della Asl Bat, Dino Leonetti. In poche ore, all'interno dell'ambulatorio Domus Medica, sono stati raccolti beni di prima necessità. Un vero e proprio corteo di cittadini con il loro carico da donare.

Il dottor Leonetti ha provveduto in prima persona a consegnare la raccolta alle popolazioni colpite e, accompagnato da alcuni membri della Fidelis, si è recato sul posto. Il resoconto della giornata è stato poi pubblicato sulla sua pagina Facebook. «Guardo in alto - scrive il medico dell'Asl - dappertutto case con profonde ferite lungo le pareti e laggiù...tutto crollato. Sento i brividi che mi attraversano. È il silenzio. Spaventoso silenzio. Le donne e gli uomini in divisa girano a testa bassa, concentrati sul da farsi. Risoluti, determinati, veloci ma...in silenzio. Mi pare di essere entrato in una chiesa o, forse, in un cimitero».

Alle incertezze, ai dubbi, alle critiche, Leonetti risponde confermando che si sono mossi perché avevano il contatto con la protezione civile. «Non abbiamo intralciato niente e nessuno - chiarisce sempre su Facebook - Abbiamo riempito il deposito di materiale che abbiamo constatato di persona a chi viene consegnato e da chi. Abbiamo inteso i bisogni della popolazione e degli operatori sanitari presenti sul posto. Ho incontrato un ministro e gli ho ricordato che questi cittadini non vanno dimenticati e che esistiamo anche noi clowndottori. Sono sfinito ma convinto che era un'esperienza da fare».

La Fidelis Andria e le tante associazioni del territorio hanno saputo aiutare e «guardare oltre», come lo stesso Dino Leonetti ha scritto sui social.
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