Politica
Teoria Gender, On. Fucci: «Quale la posizione dell'amministrazione?»
Tono piccato quello del parlamentare andriese dei Conservatori e Riformisti
Andria - mercoledì 11 novembre 2015
8.01
«Le cronache sulla recente conclusione del Settembre Pedagogico, organizzato in collaborazione con l'Amministrazione comunale di Andria che gli ha anche concesso il patrocinio, in cui un ruolo centrale lo ha avuto il dibattito in merito alla cosiddetta "teoria di genere" nel mondo della scuola, sono a mio parere motivo di profonda riflessione sia sull'idea del modello educativo da portare avanti, sia su quello che dovrebbe essere il ruolo della politica rispetto a temi di grande attualità. In altre parole: qual è la posizione dell'Amministrazione comunale sulla "teoria gender" e sulla sua possibile applicazione nelle scuole della nostra Città?». E' la domanda che si pone il parlamentare andriese di centro destra dei Conservatori e Riformisti, On. Benedetto Fucci, sull'argomento che sta scatenando polemiche e prese di posizione in tutta Italia. La richiesta è all'amministrazione ma in particolare all'Assessorato alla Pubblica Istruzione.
«Su materie così delicate - ha proseguito in una nota Benedetto Fucci - e che hanno anche forti risvolti etici, è naturale che, fermo restando il chiaro "no" a ogni forma di discriminazione, vi sia un dibattito molto articolato e con posizioni divergenti. E proprio qui desidero fare una riflessione dopo che, a margine del "Settembre Pedagogico", uno degli inviatati, il Prof. Taurino dell'Università di Bari, ha detto che la scuola è pronta per "decostruire stereotipi e pregiudizi" relativi alla sfera della sessualità e ad "inaugurare nuovi modelli culturali più pluralisti" rispetto alla rappresentazione della sessualità. La mia opinione in proposito è chiara e nota a tutti, come ho avuto modo di ribadire ancora di recente in un messaggio inviato al convegno "Famiglia, Scuola e Teoria del Gender: proviamo a fare chiarezza", svoltosi ad Andria. A ciò si aggiunga che presto potrebbe arrivare, come è stato annunciato dopo che il Consiglio regionale ha votato a maggioranza una mozione del PD rivolta alla Giunta pugliese, l'adesione del Comune di Andria alla "rete Ready", la "rete nazionale delle pubbliche amministrazioni anti discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere"».
«In un tale contesto - nel quale temi di forte attualità e di evidenti risvolti sul piano del dibattito in materia etica e sociale chiamano i responsabili politici a prendersi le loro responsabilità dicendo cosa pensano - ho avvertito la totale assenza di una voce che invece, con riguardo alla nostra Città, avrebbe dovuto essere la prima ad assumere una posizione e ad indicare la propria idea. Mi riferisco all'Amministrazione comunale di Andria dal cui Assessorato all'istruzione, durante il Settembre Pedagogico, sono arrivate generiche dichiarazioni in merito a una scuola (ci si riferiva alla scuola in generale o alle strutture di Andria?) che, in un mondo che cambia, è chiamata a rispondere a nuove sollecitazioni e ad adeguarsi alla società in evoluzione. Affermazioni così generiche non sono in grado di dare risposta a domande che invece io ritengo fondamentali e rispetto alle quali l'assenza di una chiara posizione da parte dell'Amministrazione comunale mi lascia francamente perplesso. L'Assessorato all'istruzione ha in serbo o meno iniziative su questo tema e che ruolo potrebbe avere l'adesione alla rete Ready? L'assenza di una posizione chiara è frutto di assenza di riflessione in merito oppure del timore di urtare sensibilità, nell'una o nell'altra direzione, in un momento nel quale sia a livello nazionale che a livello regionale si discute molto della "teoria gender"? Ritengo che sia dovere dell'Amministrazione comunale, ovvero di chi governa la Andria essendo stato chiamato dagli elettori a indicare una direzione politica chiara, fare davvero chiarezza».
«Su materie così delicate - ha proseguito in una nota Benedetto Fucci - e che hanno anche forti risvolti etici, è naturale che, fermo restando il chiaro "no" a ogni forma di discriminazione, vi sia un dibattito molto articolato e con posizioni divergenti. E proprio qui desidero fare una riflessione dopo che, a margine del "Settembre Pedagogico", uno degli inviatati, il Prof. Taurino dell'Università di Bari, ha detto che la scuola è pronta per "decostruire stereotipi e pregiudizi" relativi alla sfera della sessualità e ad "inaugurare nuovi modelli culturali più pluralisti" rispetto alla rappresentazione della sessualità. La mia opinione in proposito è chiara e nota a tutti, come ho avuto modo di ribadire ancora di recente in un messaggio inviato al convegno "Famiglia, Scuola e Teoria del Gender: proviamo a fare chiarezza", svoltosi ad Andria. A ciò si aggiunga che presto potrebbe arrivare, come è stato annunciato dopo che il Consiglio regionale ha votato a maggioranza una mozione del PD rivolta alla Giunta pugliese, l'adesione del Comune di Andria alla "rete Ready", la "rete nazionale delle pubbliche amministrazioni anti discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere"».
«In un tale contesto - nel quale temi di forte attualità e di evidenti risvolti sul piano del dibattito in materia etica e sociale chiamano i responsabili politici a prendersi le loro responsabilità dicendo cosa pensano - ho avvertito la totale assenza di una voce che invece, con riguardo alla nostra Città, avrebbe dovuto essere la prima ad assumere una posizione e ad indicare la propria idea. Mi riferisco all'Amministrazione comunale di Andria dal cui Assessorato all'istruzione, durante il Settembre Pedagogico, sono arrivate generiche dichiarazioni in merito a una scuola (ci si riferiva alla scuola in generale o alle strutture di Andria?) che, in un mondo che cambia, è chiamata a rispondere a nuove sollecitazioni e ad adeguarsi alla società in evoluzione. Affermazioni così generiche non sono in grado di dare risposta a domande che invece io ritengo fondamentali e rispetto alle quali l'assenza di una chiara posizione da parte dell'Amministrazione comunale mi lascia francamente perplesso. L'Assessorato all'istruzione ha in serbo o meno iniziative su questo tema e che ruolo potrebbe avere l'adesione alla rete Ready? L'assenza di una posizione chiara è frutto di assenza di riflessione in merito oppure del timore di urtare sensibilità, nell'una o nell'altra direzione, in un momento nel quale sia a livello nazionale che a livello regionale si discute molto della "teoria gender"? Ritengo che sia dovere dell'Amministrazione comunale, ovvero di chi governa la Andria essendo stato chiamato dagli elettori a indicare una direzione politica chiara, fare davvero chiarezza».