Territorio
Tendoni di uva abbattuti ad Andria: "Si renda immediatamente operativo il protocollo d'intesa di legalità"
La richiesta è di Francesco Losito, direttore della Federazione delle Guardie campestri di Puglia
Andria - lunedì 3 agosto 2020
10.56
«Destano preoccupazione le notizie degli ultimi danneggiamenti nell'agro di Andria in danno di un azienda agricola barlettana dedita al commercio di uva da tavola
Desta ancor più preoccupazione il fatto che nei giorni scorsi ci potrebbero essere stati altri atti simili, sempre in agro di Andria e non solo, ma che gli stessi non sarebbero stati denunciati alle Forze dell'Ordine dai produttori
A tutto ciò si deve necessariamente aggiungere quanto già accaduto ultimamente in agro di Trinitapoli seppur parzialmente sventato dalle Guardie campestri di San Ferdinando di Puglia
Ancora una volta un danneggiamento in danno di produttori di uva da tavola. Ancora una volta un tendone abbattuto!
Questi fenomeni non possono e non devono restare privi di riscontri ma soprattutto non possono essere derubricati a semplice danneggiamenti». Ne è convinto Francesco Losito, direttore della Federazione delle Guardie campestri di Puglia
«La condizione in cui il mondo agricolo oggi è costretto ad operare per quanto concerne la sicurezza nelle campagne è allarmante ed allo stesso tempo non può più essere tollerata come fenomeno di delinquenza comune e marginali, avendo assunto forme e metodi sempre più aggressivi e violenti. Come Federazione regionale dei Consorzi di vigilanza campestri sentiamo il dovere di ribadirlo con forza, pur nella consapevolezza che il sistema della vigilanza campestre in Puglia necessità oggi di una riorganizzazione strutturale, territoriale e soprattutto legislativa. La vigilanza campestre è ancora oggi disciplinata dal TULPS (Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza) oltre che da un Regio Decreto che ne detta le fondamenta normative e costitutive dal 1921. Norme oramai insufficienti a far fronte alle innumerevoli criticità del sistema», aggiunge Losito.
«Avevamo in passato evidenziato tali problematiche in sede regionale e nazionale presso il Ministero degli Interni e la Regione Puglia ma con scarso successo, avevamo anche chiesto alle Prefetture competenti sul territorio pugliese la creazione di specifici progetti che consentissero di ricorrere al PON sicurezza e quindi di ottenere tutte le risorse necessarie per potenziare le centrali operative degli stessi Consorzi di vigilanza campestre oltre che di consentire loro il ricorso all'utilizzo di apparecchiature sofisticate e costose come la video sorveglianza per le principali arterie di campagna oltre che l'utilizzo dei droni per le campagne almeno nelle ore notturne. Oggi con la stessa insistenza chiediamo che Sua Eccellenza il Prefetto di Barletta Andria Trani convochi immediatamente un tavolo tecnico come già accaduto poche settimane fa presso la Prefettura di Bari per avviare un continuo confronto tra i principali soggetti interessati e competenti per materia al tema. Si renda pertanto immediatamente operativo il "protocollo di intesa di legalità" così come partorito da quel tavolo con la creazione di un pool di magistrati della Procura della Repubblica di Bari e magari anche di quella di Trani, dediti ad indagini specifiche nel settore per questa tipologia di reati prima che gli stessi diventino una vera e propria piaga del territorio per una categoria che ancora una volta è chiamata, dopo la Xylella, le calamità atmosferiche ed i danni già prodotti della Regione Puglia con i PSR a pagare un prezzo troppo alto per sopravvivere», conclude la nota a firma del direttore della Federazione delle Guardie campestri di Puglia.
Desta ancor più preoccupazione il fatto che nei giorni scorsi ci potrebbero essere stati altri atti simili, sempre in agro di Andria e non solo, ma che gli stessi non sarebbero stati denunciati alle Forze dell'Ordine dai produttori
A tutto ciò si deve necessariamente aggiungere quanto già accaduto ultimamente in agro di Trinitapoli seppur parzialmente sventato dalle Guardie campestri di San Ferdinando di Puglia
Ancora una volta un danneggiamento in danno di produttori di uva da tavola. Ancora una volta un tendone abbattuto!
Questi fenomeni non possono e non devono restare privi di riscontri ma soprattutto non possono essere derubricati a semplice danneggiamenti». Ne è convinto Francesco Losito, direttore della Federazione delle Guardie campestri di Puglia
«La condizione in cui il mondo agricolo oggi è costretto ad operare per quanto concerne la sicurezza nelle campagne è allarmante ed allo stesso tempo non può più essere tollerata come fenomeno di delinquenza comune e marginali, avendo assunto forme e metodi sempre più aggressivi e violenti. Come Federazione regionale dei Consorzi di vigilanza campestri sentiamo il dovere di ribadirlo con forza, pur nella consapevolezza che il sistema della vigilanza campestre in Puglia necessità oggi di una riorganizzazione strutturale, territoriale e soprattutto legislativa. La vigilanza campestre è ancora oggi disciplinata dal TULPS (Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza) oltre che da un Regio Decreto che ne detta le fondamenta normative e costitutive dal 1921. Norme oramai insufficienti a far fronte alle innumerevoli criticità del sistema», aggiunge Losito.
«Avevamo in passato evidenziato tali problematiche in sede regionale e nazionale presso il Ministero degli Interni e la Regione Puglia ma con scarso successo, avevamo anche chiesto alle Prefetture competenti sul territorio pugliese la creazione di specifici progetti che consentissero di ricorrere al PON sicurezza e quindi di ottenere tutte le risorse necessarie per potenziare le centrali operative degli stessi Consorzi di vigilanza campestre oltre che di consentire loro il ricorso all'utilizzo di apparecchiature sofisticate e costose come la video sorveglianza per le principali arterie di campagna oltre che l'utilizzo dei droni per le campagne almeno nelle ore notturne. Oggi con la stessa insistenza chiediamo che Sua Eccellenza il Prefetto di Barletta Andria Trani convochi immediatamente un tavolo tecnico come già accaduto poche settimane fa presso la Prefettura di Bari per avviare un continuo confronto tra i principali soggetti interessati e competenti per materia al tema. Si renda pertanto immediatamente operativo il "protocollo di intesa di legalità" così come partorito da quel tavolo con la creazione di un pool di magistrati della Procura della Repubblica di Bari e magari anche di quella di Trani, dediti ad indagini specifiche nel settore per questa tipologia di reati prima che gli stessi diventino una vera e propria piaga del territorio per una categoria che ancora una volta è chiamata, dopo la Xylella, le calamità atmosferiche ed i danni già prodotti della Regione Puglia con i PSR a pagare un prezzo troppo alto per sopravvivere», conclude la nota a firma del direttore della Federazione delle Guardie campestri di Puglia.