Cronaca
Tempesta in Costa Azzurra, 50 ore di viaggio per il treno "bianco" dell'Unitalsi
Una cinquantina i pellegrini della sezione andriese, Flaviana: «Abbiamo cantato»
Andria - lunedì 5 ottobre 2015
16.23
Sono giunti a Barletta poco dopo le 16, ma sicuramente questo sarà un viaggio che non dimenticheranno. I circa 50 tra pellegrini, volontari ed ammalati dell'Unitalsi di Andria erano nel quarto treno dei cinque di rientro da Lourdes, come ogni anno, e nei pressi di Marsiglia sono stati bloccati a causa della tempesta che si è abbattuta sulla Costa Azzurra provocando 19 vittime di cui una italiana ed oltre 5mila sfollati. Il convoglio stava rientrando in Italia dopo il pellegrinaggio nazionale che si è tenuto a Lourdes dal 28 settembre al 3 ottobre. In tutto, sul treno "bianco" dell'Unitalsi pugliese vi erano 570 passeggeri ripartiti alla volta della Puglia attorno alle 14 di sabato pomeriggio.
«Noi siamo stati fortunati perché, essendo partiti il sabato pomeriggio da Lourdes, dopo altri 3 treni, ci hanno bloccati in tempo a Marsiglia - ci dice Flaviana, una delle volontarie andriesi dell'Unitalsi di Andria - Perciò noi non abbiamo visto nulla, praticamente nemmeno una goccia d'acqua. Siamo stati comunque soccorsi dalla protezione civile e dalla croce rossa francese con kit di sopravvivenza per il cibo, acqua potabile, acqua per i servizi igienici. Ci hanno permesso di utilizzare i servizi igienici della stazione perché i nostri erano fuori uso ed alle 13 ci hanno fatto tornare indietro per prendere la tratta da Lione e Modane e per arrivare poi a Torino alle 00.30 di questa mattina».
Un lungo viaggio che a conti fatti è durato ben più di 50 ore e nel quale vi è stata la sosta a Marsiglia per circa 17 ore. Ma sul treno niente panico e tanti canti per far trascorrere il tempo: «E' dura ma non potevamo permetterci di far altro che intrattenere ed assistere tutti - ci dice ancora Flaviana - a Torino abbiamo trovato la Protezione Civile italiana che ci ha rifornito di tutto. E poi le nostre signore cantavano e cantavano, abbiamo passato il tempo così». Diversi i pellegrini e gli ammalati che ogni anni giungono a Lourdes con la sezione andriese dell'Unitalsi e tanti anche i volontari che anno dopo anno assicurano la propria presenza affinchè il lungi viaggio in treno sia più tranquillo e sereno. Un grande sforzo che in questa annata è stato ancor più grande ma che ha lasciato ancor più forza nei volontari al servizio.
«Noi siamo stati fortunati perché, essendo partiti il sabato pomeriggio da Lourdes, dopo altri 3 treni, ci hanno bloccati in tempo a Marsiglia - ci dice Flaviana, una delle volontarie andriesi dell'Unitalsi di Andria - Perciò noi non abbiamo visto nulla, praticamente nemmeno una goccia d'acqua. Siamo stati comunque soccorsi dalla protezione civile e dalla croce rossa francese con kit di sopravvivenza per il cibo, acqua potabile, acqua per i servizi igienici. Ci hanno permesso di utilizzare i servizi igienici della stazione perché i nostri erano fuori uso ed alle 13 ci hanno fatto tornare indietro per prendere la tratta da Lione e Modane e per arrivare poi a Torino alle 00.30 di questa mattina».
Un lungo viaggio che a conti fatti è durato ben più di 50 ore e nel quale vi è stata la sosta a Marsiglia per circa 17 ore. Ma sul treno niente panico e tanti canti per far trascorrere il tempo: «E' dura ma non potevamo permetterci di far altro che intrattenere ed assistere tutti - ci dice ancora Flaviana - a Torino abbiamo trovato la Protezione Civile italiana che ci ha rifornito di tutto. E poi le nostre signore cantavano e cantavano, abbiamo passato il tempo così». Diversi i pellegrini e gli ammalati che ogni anni giungono a Lourdes con la sezione andriese dell'Unitalsi e tanti anche i volontari che anno dopo anno assicurano la propria presenza affinchè il lungi viaggio in treno sia più tranquillo e sereno. Un grande sforzo che in questa annata è stato ancor più grande ma che ha lasciato ancor più forza nei volontari al servizio.