Tasi, opposizioni: «Nessuna programmazione economica»

«E' stata essenzialmente un'operazione spot, uno spezzatino di approvazioni che non prevede una programmazione economica in una situazione già particolarmente complicata dal punto di vista della liquidità». E' quanto affermato da Nunzio Liso, consigliere comunale del Partito Democratico, durante la conferenza stampa svoltasi questa mattina a Palazzo di Città, da parte delle opposizioni in Consiglio Comunale sulla recente approvazione delle aliquote del Tasi. Partito Democratico e Progetto Andria hanno rilanciato la loro visione profondamente differente dell'aliquota portata all'1x1000. Le critiche maggiori verso la scelta di giungere in consiglio comunale solo il giorno prima della scadenza per la presentazione delle aliquote al Ministero.

«Se non avessero approvato le aliquote entro il 10 settembre - dice Nunzio Liso - sarebbe stata applicata esattamente la stessa aliquota che con un colpo di teatro la maggioranza ha portato in Consiglio Comunale. Bastava non deliberare e ci sarebbe stato esattamente lo stesso risultato. In compenso, però, hanno eliminato qualsiasi tipo di detrazione anche quelle a cui noi avevamo chiesto risposte importanti. Mai come questa volta si sarebbe potuto discutere degli emendamenti e del modo di dover applicare questo tributo». E' stato il consigliere Giovanna Bruno di Progetto Andria, invece a ricordare come non esista ancora un vero e proprio fabbisogno derivante dalla imposizione fiscale: «Non abbiamo ricevuto ancora nulla sul bilancio di previsione 2014 - dice Giovanna Bruno - non abbiamo numeri e non si sa quale sarà la totale imposizione fiscale. Il totale fabbisogno derivante dalle tasse da imporre ai cittadini, per intenderci la IUC, è ancora inesplorato»

La nuova Imposta Unica Comunale è formata da ben tre diverse imposte tra cui Tasi, Tari e Imu: «Abbiamo chiesto la possibilità di applicare uno sgravio per l'IMU per le abitazioni che passano dai genitori ai figli - ha detto Francesco Bruno, consigliere di Progetto Andria - ma nonostante il parere favorevole degli uffici ci è stato cassato. Il Tasi approvato l'altra sera, è un tributo e bisogna smetterla di dire che quella dell'1x1000 è un'aliquota minima. Come tributo l'aliquota minima è zero così come avvenuto in altri comuni d'Italia come Positano o Ragusa». «Avremmo potuto, per esempio, azzerare la Tasi e scegliere di applicare una diversa IMU sulla seconda casa o viceversa - ha detto Pasquale Colasuonno - aumentare la Tasi ma assicurare degli sgravi fiscali importanti alle famiglie cercando di mantenere più equità. Adesso è davvero divenuta una patrimoniale mentre questo tributo nasce con uno spirito assolutamente differente». A conclusione della conferenza stampa è stato presentato anche un documento sottoscritto dalle varie forze d'opposizione nel quale si chiede all'amministrazione comunale di fare chiarezza sui conti pubblici.

«Ci preme evidenziare - hanno scritto dalle opposizioni - quali debbano essere le linee da seguire per fare chiarezza una volta per tutte e cercare, con atti concreti e con il supporto di tutte le forze politiche presenti in consiglio comunale, di riprendere il controllo della situazione economico-finanziaria. Innanzitutto eliminare dai residui attivi tutte le voci inesigibili, secondo le indicazioni anche della Corte dei Conti, e far emergere la reale consistenza del disavanzo di amministrazione. Evidenziare la consistenza dei debiti fuori bilancio, a cominciare da quelli dotati di titolo esecutivo, per conoscere esattamente il rischio finanziario e operare accantonamenti per fronteggiarlo. Individuare i valori patrimoniali utilizzabili per far fronte alla crisi. Avviare una seria spending review per ridurre la spesa e liberare margini per gli investimenti. Rivedere la base di calcolo delle imposte, specie per la TARI ex TARSU/TARES, secondo le richieste della petizione popolare. Approvare il bilancio 2014 con i presupposti di verità. Il bilancio è, ormai, inutile come strumento di programmazione, essendo a fine anno. La sua vera funzione è chiarire e far ripartire l'opera di risanamento subito, prima che sia troppo tardi per l'ente e per la città».