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Vita di città
Tariffe raddoppiate per i dehors, Liberali e Riformisti NPSI Andria: «Doccia fredda per gli esercenti della città»
«Non si tratta di uno scherzo di Carnevale, ma di una triste realtà che avrà un impatto pesante sulle tasche degli operatori»
Andria - mercoledì 26 febbraio 2025
18.30
«Doccia fredda per i proprietari di bar, ristoranti e pizzerie della città di Andria che possiedono spazi all'esterno delle loro attività con tavoli e sedie, noti come "dehors". Infatti - scrive in una nota il gruppo Liberali e Riformisti NPSI Andria - in questi giorni stanno arrivando numerosi avvisi di pagamento per il canone di concessione di occupazione di suolo pubblico per l'anno 2025, con tariffe raddoppiate, che prevedono un costo di 200 euro al metro quadrato.
I proprietari di queste attività non solo si prodigano per attrezzare e abbellire tali strutture in conformità al regolamento comunale sui dehors, ma, a causa di questi aumenti esorbitanti, si trovano costretti a pagare un ulteriore canone di locazione, stavolta al Comune di Andria. Non si tratta di uno scherzo di Carnevale, ma di una triste realtà che avrà un impatto pesante sulle tasche degli operatori, che ogni giorno sono chiamati a fare impresa con enormi sacrifici e sforzi.
Nonostante i sacrifici degli esercenti, che continuano a restare in una città poco attrattiva e in pieno "declino", si trovano a subire questo ulteriore danno. Si tratta dell'ennesima beffa, con tariffe raddoppiate, quando nei comuni della sesta provincia pugliese e nella stessa città di Bari tali canoni di occupazione sono meno della metà di quelli stabiliti dal Comune di Andria.
Un ulteriore "furto" da parte dell'amministrazione Bruno ai danni degli andriesi, lontana dai reali problemi della gente, con una città, o meglio un capoluogo di provincia, che nonostante i famigerati articoli di Forbes, appare sempre più spenta, vuota e abbandonata al suo infausto destino».
I proprietari di queste attività non solo si prodigano per attrezzare e abbellire tali strutture in conformità al regolamento comunale sui dehors, ma, a causa di questi aumenti esorbitanti, si trovano costretti a pagare un ulteriore canone di locazione, stavolta al Comune di Andria. Non si tratta di uno scherzo di Carnevale, ma di una triste realtà che avrà un impatto pesante sulle tasche degli operatori, che ogni giorno sono chiamati a fare impresa con enormi sacrifici e sforzi.
Nonostante i sacrifici degli esercenti, che continuano a restare in una città poco attrattiva e in pieno "declino", si trovano a subire questo ulteriore danno. Si tratta dell'ennesima beffa, con tariffe raddoppiate, quando nei comuni della sesta provincia pugliese e nella stessa città di Bari tali canoni di occupazione sono meno della metà di quelli stabiliti dal Comune di Andria.
Un ulteriore "furto" da parte dell'amministrazione Bruno ai danni degli andriesi, lontana dai reali problemi della gente, con una città, o meglio un capoluogo di provincia, che nonostante i famigerati articoli di Forbes, appare sempre più spenta, vuota e abbandonata al suo infausto destino».