Politica
Tari: la tassa più odiata dagli italiani, appello ai parlamentari della Bat
Appello di Michele De Marinis, presidente provinciale di Confartigianato
Andria - martedì 31 gennaio 2017
8.04
"Troppi comuni disattendono le norme nazionali sullo smaltimento dei rifiuti. Il Ministero dell'Ambiente emani il decreto atteso da venti anni per evitare che le imprese paghino illegittimamente migliaia di euro"
E' quanto sostiene Michele De Marinis, Presidente di Confartigianato della provincia Bat, in una lettera aperte ai Parlamentari della sesta provincia pugliese.
"La Tari è l'emblema di un Paese a "macchia di leopardo", in cui si procede tra norme nazionali disattese da parte dei comuni e illegittime richieste di pagamento indirizzate dagli stessi Comuni a molte imprese, anche per migliaia di euro, che vedono in questa tassa esclusivamente uno dei tanti mezzi per "fare cassa".
Tale situazione, invece, potrebbe essere risolta attraverso l'emanazione del decreto, previsto dal Codice Ambientale ed atteso da venti anni, che determina i criteri per l'assimilazione dei rifiuti delle imprese a quelli delle famiglie.
In assenza di tale decreto, i Comuni hanno fatto un utilizzo improprio del principio di assimilazione, riportando quanto più possibile all'interno della gestione pubblica i rifiuti speciali prodotti dalle imprese e, conseguentemente, applicando a queste la Tari.
Per porre termine a tale stato di disagio, la CNA Bat chiede un vostro personale intervento presso il Ministero dell'Ambiente, affinché venga al più presto emanato il decreto di assimilazione, che farebbe finalmente chiarezza in una materia in cui manca una uniformità di comportamento sul territorio, rispettando i limiti quali-quantitativi all'assimilazione previsti dalla disciplina ambientale e, soprattutto, riconoscendo per le imprese il principio fondamentale di libertà nella scelta del metodo di smaltimento dei rifiuti, senza l'obbligo di smaltirli nella sfera della privativa comunale, a salvaguardia dell'ambiente e delle stesse imprese.
Chiediamo inoltre che venga per legge stabilito l'obbligo di applicare la tariffa puntuale, secondo il principio : pago per quanto rifiuto indifferenziato produco.
Si sollecita , infine, l'approvazione del Disegno di Legge che prevede lo scioglimento del Consiglio comunale, quando all'interno del territorio comunale non è assicurata una raccolta
differenziata dei rifiuti urbani pari alla percentuale minima stabilita per legge, in modo da responsabilizzare gli amministratori locali, e dare la possibilità a tutti i cittadini di non vedere quotidianamente minacciati i loro diritti sociali e individuali e la loro qualità della vita, dagli effetti negativi di un sistema di gestione dei rifiuti inadeguato ed inefficiente.
E' quanto sostiene Michele De Marinis, Presidente di Confartigianato della provincia Bat, in una lettera aperte ai Parlamentari della sesta provincia pugliese.
"La Tari è l'emblema di un Paese a "macchia di leopardo", in cui si procede tra norme nazionali disattese da parte dei comuni e illegittime richieste di pagamento indirizzate dagli stessi Comuni a molte imprese, anche per migliaia di euro, che vedono in questa tassa esclusivamente uno dei tanti mezzi per "fare cassa".
Tale situazione, invece, potrebbe essere risolta attraverso l'emanazione del decreto, previsto dal Codice Ambientale ed atteso da venti anni, che determina i criteri per l'assimilazione dei rifiuti delle imprese a quelli delle famiglie.
In assenza di tale decreto, i Comuni hanno fatto un utilizzo improprio del principio di assimilazione, riportando quanto più possibile all'interno della gestione pubblica i rifiuti speciali prodotti dalle imprese e, conseguentemente, applicando a queste la Tari.
Per porre termine a tale stato di disagio, la CNA Bat chiede un vostro personale intervento presso il Ministero dell'Ambiente, affinché venga al più presto emanato il decreto di assimilazione, che farebbe finalmente chiarezza in una materia in cui manca una uniformità di comportamento sul territorio, rispettando i limiti quali-quantitativi all'assimilazione previsti dalla disciplina ambientale e, soprattutto, riconoscendo per le imprese il principio fondamentale di libertà nella scelta del metodo di smaltimento dei rifiuti, senza l'obbligo di smaltirli nella sfera della privativa comunale, a salvaguardia dell'ambiente e delle stesse imprese.
Chiediamo inoltre che venga per legge stabilito l'obbligo di applicare la tariffa puntuale, secondo il principio : pago per quanto rifiuto indifferenziato produco.
Si sollecita , infine, l'approvazione del Disegno di Legge che prevede lo scioglimento del Consiglio comunale, quando all'interno del territorio comunale non è assicurata una raccolta
differenziata dei rifiuti urbani pari alla percentuale minima stabilita per legge, in modo da responsabilizzare gli amministratori locali, e dare la possibilità a tutti i cittadini di non vedere quotidianamente minacciati i loro diritti sociali e individuali e la loro qualità della vita, dagli effetti negativi di un sistema di gestione dei rifiuti inadeguato ed inefficiente.