Unioni Civili, Svegliati Italia
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Vita di città

#svegliatitalia, anche la Bat presente per i diritti civili

Centinaia i partecipanti alla manifestazione, tra attivisti, politici e cittadini

Entusiasmo e centinaia di persone presenti a supportare, ad Andria, in via Crispi, il pieno riconoscimento dei diritti civili a tutte le coppie, che potrebbe giungere in Italia con l'approvazione del ddl Cirinnà. La manifestazione, svoltasi contemporaneamente in 100 piazze della penisola e denominata #svegliatitalia, è stata anche una risposta concreta dell'opinione pubblica all'ultimo dei gesti razzisti e discriminatori ad opera di rappresentanti dello Stato, ovvero alla provocatoria scritta apparsa con le luci accese ai piani alti del Pirellone, palazzo sede della regione Lombardia.

Vincenzo Gallo, presidente dell'Arcigay Bat, organizzatori dell'appuntamento insieme a diverse realtà civili e politiche che hanno deciso di supportare la causa, ha voluto leggere il testo programmatico diffuso in questi giorni, per simboleggiare l'impegno costante in questa battaglia: «L'Italia è uno dei pochi paesi europei che non prevede nessun riconoscimento giuridico per le coppie dello stesso sesso. Le persone gay, lesbiche, bisessuali e transessuali non godono delle stesse opportunità degli altri cittadini italiani pur pagando le tasse come tutti. Una discriminazione insopportabile, priva di giustificazioni. Il desiderio di ogni genitore è che i propri figli possano crescere in un Paese in cui tutti abbiano gli stessi diritti e i medesimi doveri. Chiediamo al Governo e al Parlamento di guardare in faccia la realtà, di legiferare al più presto per fare in modo che non ci siano più discriminazioni e di approvare leggi che riconoscano la piena dignità e i pieni diritti alle persone gay, lesbiche, bisessuali e transessuali, cittadini e cittadine di questo Paese. La reciproca assistenza in caso di malattia, la possibilità di decidere per il partner in caso di ricovero o di intervento sanitario urgente, il diritto di ereditare i beni del partner, la possibilità di subentrare nei contratti, la reversibilità della pensione, la condivisione degli obblighi e dei diritti del nucleo familiare, il pieno riconoscimento dei diritti per i bambini figli di due mamme o di due papà, sono solo alcuni dei diritti attualmente negati. Questioni semplici e pratiche che incidono sulla vita di milioni di persone. Noi siamo sicuri di una cosa: gli italiani e le italiane vogliono l'uguaglianza di tutte e di tutti».

Anche Sel, con l'assessore regionale tranese Mimmo Santorsola e la coordinatrice del circolo di Andria, Valentina Lomuscio, ha voluto offrire il proprio contributo alla battaglia per la parità dei diritti di tutte le coppie «Questa piazza colorata ha saputo allontanare il buio e le ombre che, ancora nel nostro Paese, qualcuno intende seminare, e che a viso aperto e con sorrisi manifesta in questa giornata storica per il nostro Paese e per quella parte di esso che si mobilita per l'affermazione dei diritti. Lo diciamo qui, ad Andria, Città in cui, circa un mese fa, si è consumata un'aggressione di tipo omofobico».

«Grande è il compito delle istituzioni e delle organizzazioni sociali tutte, quello di dare l'esempio, di continuare ad essere vigili applicatori dei principi costituzionali, uno fra tutti l'art. 3 della nostra Costituzione: "Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali". L'universalismo contenuto in queste semplici parole parla oggi al cuore di tutti e ci chiama a questo compito: chiedere con determinazione che il nostro Paese si doti di una legge che cominci a riconoscere diritti fondamentali a tutte le coppie omosessuali. La Regione Puglia, nel mese di ottobre del 2015, ha aderito alla Rete nazionale READY, la Rete Nazionale delle Pubbliche Amministrazioni Anti Discriminazioni che ha costituito il primo passo di un percorso che, siamo sicuri, contribuirà a rendere la nostra regione sempre più inclusiva, a cui molte amministrazioni locali guardano con interesse e favore. Questo atto lo dedichiamo a tutte le persone vittime di omofobia e transfobia e in particolare alle vittime pugliesi di ogni forma di violenza e discriminazione».
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