Cronaca
Studenti dell'ITA: «La scuola non si vende, si difende»
Corteo di protesta stamane per un centinaio di alunni dell'istituto andriese
Andria - venerdì 4 aprile 2014
14.20
Un corteo di protesta nelle vie del centro cittadino ad Andria, questa mattina, composto da un centinaio di studenti dell'Istituto Tecnico Agrario "Umberto I", per testimoniare tutto il disappunto sulla vicenda che riguarda la scuola provinciale in via di statizzazione (Articolo 23 gennaio 2014). «La scuola non si vende, si difende», è stato questo il motivo principale delle parole degli studenti che hanno espresso vicinanza ai docenti con contratto a tempo determinato che hanno presentato ricorso al Tribunale del Lavoro (Articolo 14 marzo 2014) e che hanno chiesto a gran voce di difendere il nome dell'Umberto I: «Noi vogliamo sapere che fine farà il nostro istituto - hanno detto gli studenti - la nostra scuola si chiama Umberto I ed ha una storia centenaria che non si può far sparire con un battito di ciglia. Vogliamo delle risposte chiare dalla politica, da chi ci amministra e speriamo in una rapida soluzione anche con un eventuale accorpamento al "Lotti"». Al corteo hanno partecipato anche altri rappresentanti dell'Unione degli Studenti di Andria e di altri istituti cittadini.
Studenti favorevoli alla statizzazione dell'Istituto e non contrari all'accorpamento ad altro istituto, ma certi di voler difendere nome e storia della scuola più antica sul territorio: «Ci chiediamo che fine abbiano fatto gli 84 nuovi iscritti, cancellati d'ufficio e noi lottiamo anche per poter avere più laboratori e più fornitura all'interno delle strutture didattiche della nostra storica sede - hanno concluso gli studenti - lì c'è tutto quello di cui c'è bisogno per far bene un istituto agrario e noi vogliamo proseguire il nostro apprendimento in quel luogo, con una continuità didattica e con il nostro nome ben chiaro e fortemente difeso sin dall'800».
Studenti favorevoli alla statizzazione dell'Istituto e non contrari all'accorpamento ad altro istituto, ma certi di voler difendere nome e storia della scuola più antica sul territorio: «Ci chiediamo che fine abbiano fatto gli 84 nuovi iscritti, cancellati d'ufficio e noi lottiamo anche per poter avere più laboratori e più fornitura all'interno delle strutture didattiche della nostra storica sede - hanno concluso gli studenti - lì c'è tutto quello di cui c'è bisogno per far bene un istituto agrario e noi vogliamo proseguire il nostro apprendimento in quel luogo, con una continuità didattica e con il nostro nome ben chiaro e fortemente difeso sin dall'800».