Stazione di Andria Sud, in corso la bonifica bellica

E' partita la bonifica bellica e sono in corso gli espianti degli alberi di ulivo presenti nella zona del Quartiere "Fratta" di Andria che vedrà nascere la stazione di "Andria Sud", opera a cura della Ferrotramviaria che avrà un costo di circa 18 milioni di euro e che dovrà essere completata entro il 31 dicembre del 2015 per non perdere il finanziamento europeo di parte del "Grande Progetto". E' stato lo stesso Massimo Nitti a ricordare, nel corso della conferenza stampa di presentazione del biglietto unico tra bus e treno, che il cantiere vero e proprio con lo scavo partirà entro fine febbraio per procedere spediti verso la conclusione dei lavori. La stazione di "Andria Sud" è solo il primo tassello del progetto che vedrà successivamente l'interramento della ferrovia. Una volta completata la nuova stazione di Andria, infatti, dovrebbe esserci la possibilità di liberare definitivamente la città dai passaggi a livello che saranno alzati perchè il tratto ferroviario non sarà più utilizzato e sostituito da bus sino al completamento definitivo dei lavori. Lo stesso Nitti ha ricordato che il termine previsto da Ferrotramviaria di tutti i lavori sarà il 2019 con la definitiva riapertura dell'intero tratto ferroviario.

Il 15 luglio del 2013 la scadenza del bando per i lavori alla stazione, mentre il 14 febbraio scorso l'aggiudicazione definitiva dell'appalto per la progettazione definitiva. Dopo l'aggiudicazione, infatti, vi è stato il ricorso della seconda ditta giunta in graduatoria sia al Tar che al Consiglio di Stato. In entrambi i casi il ricorso è stato rigettato. Nelle scorse settimane la consegna definitiva del cantiere e l'inizio della bonifica bellica oltre al picchettaggio già effettuato. Tempi complessivi di realizzazione circa 270 giorni come da progetto. Entro il 31 dicembre 2015, invece, sarà necessario anche completare il raddoppio della tratta ferroviaria tra Corato ed Andria, anch'essa già affidata, per un valore complessivo di 12 milioni di euro. Un "Grande Progetto" che, speriamo, possa trovare la rapidità necessaria affinchè, questa volta, non vengano persi effettivamente dei finanziamenti che bloccherebbero un'opera attesa da non meno di trent'anni.