Attualità
Spesa farmaceutica: male quella delle Asl per 264 milioni, bene quella convenzionata per 108 milioni
L'analisi di Fabiano Amati, presidente della Commissione Bilancio e programmazione della Regione Puglia
Andria - martedì 12 ottobre 2021
"Sulla spesa farmaceutica risultati contraddittori: eccesso di spesa per le Asl, più 264milioni nel 2020 rispetto al tetto di 529milioni, e notevoli risparmi per la convenzionata, meno 98milioni nel quadriennio 2017-2020. Credo che ci sia bisogno di una stretta nella gestione degli ospedali e degli enti di ricerca, perché non si può predicare la virtù agli altri, nella specie i medici di medicina generale e i farmacisti, e tollerare il vizio delle strutture aziendali proprie. Gli eccessi di spesa farmaceutica, inoltre, ci regalano una beffa: la metà della spesa in eccesso, cioè 132milioni riferendoci al 2020, è stata coperta con il bilancio autonomo, cioè le tasse dei cittadini, sottraendo risorse per altri obiettivi necessari".
Lo dichiara Fabiano Amati, presidente della Commissione Bilancio e programmazione della Regione Puglia, al termine della seduta congiunta di I e III Commissione (Bilancio e Sanità)., svoltasi ieri, lunedì 11 ottobre a Bari.
"Sulla base dei dati presentati in Commissione dai dirigenti di sezione emergono forti criticità, sul fronte della spesa e del rispetto del tetto, negli acquisti diretti dei farmaci da parte delle Asl pugliesi: nel 2020, solo per fare un esempio, si è registrato uno scostamento di oltre 263 milioni di euro. Secondo quanto spiegato in Commissione, questo dipende dalla necessità di una maggiore verifica da parte delle Asl soprattutto sull'appropriatezza prescrittiva da parte dei medici specialistici e sul non sufficiente utilizzo dei farmaci biosimilari o generici. Tanto per fare un esempio, esiste un farmaco per la cura dei tumori gastrointestinali che ha un costo di 1599 euro. Il suo biosimilare costa 19,90 euro. Anche per questo bisognerà continuare a lavorare nella direzione della centralizzazione delle gare.
Più efficiente invece la situazione della spesa per la farmaceutica convenzionata: dal 2017 si è registrata una graduale riduzione, fino ad avvicinarsi nel 2021 al valore di riferimento della media nazionale. In particolare in Puglia abbiamo avuto nel 2017 una riduzione di 28 milioni di euro, nel 2018 di 46,8 milioni, nel 2019 di 6,5 milioni, nel 2020 di 16,9 (e anche nel 2021 il trend sembra essere positivo). Complessivamente fino al 2020 la spesa si è ridotta di 98 milioni di euro. E si rileva con grande soddisfazione che per la prima volta, nel 2019 e nel 2020, la Puglia si è ritrovata adempiente ai tetti di spesa.
Anche per quel che riguarda l'acquisto di gas medicali si rileva il superamento del tetto di spesa indicato dal Fondo sanitario nazionale. Nel 2020 la spesa per acquisti diretti è stata di 9milioni 224mila 958 euro, rispetto ad un tetto massimo previsto di 5milioni 248mila. Nell'anno ancora in corso la situazione non sembra variare granché: tetto di 5 milioni 272mila 798, spesa raggiunta ad oggi 9milioni 348mila 116 euro. Secondo i tecnici, dei buoni risultati (esattamente come accaduto per la spesa farmaceutica convenzionata) si avranno non appena entrerà a regime l'adesione da parte delle Asl alla nuova gara regionale espletata da InnovaPuglia. Lunedì prossimo approfondiremo meglio alcune delle questioni emerse oggi per individuare soluzioni che consentano un risparmio indispensabile a garantire un servizio sanitario efficiente"
Lo dichiara Fabiano Amati, presidente della Commissione Bilancio e programmazione della Regione Puglia, al termine della seduta congiunta di I e III Commissione (Bilancio e Sanità)., svoltasi ieri, lunedì 11 ottobre a Bari.
"Sulla base dei dati presentati in Commissione dai dirigenti di sezione emergono forti criticità, sul fronte della spesa e del rispetto del tetto, negli acquisti diretti dei farmaci da parte delle Asl pugliesi: nel 2020, solo per fare un esempio, si è registrato uno scostamento di oltre 263 milioni di euro. Secondo quanto spiegato in Commissione, questo dipende dalla necessità di una maggiore verifica da parte delle Asl soprattutto sull'appropriatezza prescrittiva da parte dei medici specialistici e sul non sufficiente utilizzo dei farmaci biosimilari o generici. Tanto per fare un esempio, esiste un farmaco per la cura dei tumori gastrointestinali che ha un costo di 1599 euro. Il suo biosimilare costa 19,90 euro. Anche per questo bisognerà continuare a lavorare nella direzione della centralizzazione delle gare.
Più efficiente invece la situazione della spesa per la farmaceutica convenzionata: dal 2017 si è registrata una graduale riduzione, fino ad avvicinarsi nel 2021 al valore di riferimento della media nazionale. In particolare in Puglia abbiamo avuto nel 2017 una riduzione di 28 milioni di euro, nel 2018 di 46,8 milioni, nel 2019 di 6,5 milioni, nel 2020 di 16,9 (e anche nel 2021 il trend sembra essere positivo). Complessivamente fino al 2020 la spesa si è ridotta di 98 milioni di euro. E si rileva con grande soddisfazione che per la prima volta, nel 2019 e nel 2020, la Puglia si è ritrovata adempiente ai tetti di spesa.
Anche per quel che riguarda l'acquisto di gas medicali si rileva il superamento del tetto di spesa indicato dal Fondo sanitario nazionale. Nel 2020 la spesa per acquisti diretti è stata di 9milioni 224mila 958 euro, rispetto ad un tetto massimo previsto di 5milioni 248mila. Nell'anno ancora in corso la situazione non sembra variare granché: tetto di 5 milioni 272mila 798, spesa raggiunta ad oggi 9milioni 348mila 116 euro. Secondo i tecnici, dei buoni risultati (esattamente come accaduto per la spesa farmaceutica convenzionata) si avranno non appena entrerà a regime l'adesione da parte delle Asl alla nuova gara regionale espletata da InnovaPuglia. Lunedì prossimo approfondiremo meglio alcune delle questioni emerse oggi per individuare soluzioni che consentano un risparmio indispensabile a garantire un servizio sanitario efficiente"