Commento
Sparatoria nella villa comunale, Fortunato (Zenith): "C'è ancora speranza per questa città"
"Quella è una brutta eccezione che conferma i mille volti positivi della mia amata città"
Andria - martedì 25 giugno 2019
14.34 Comunicato Stampa
Riceviamo e volentieri pubblichiamo un commento da parte del prof. Antonello Fortunato, responsabile del centro Zenith e storico esponente del mondo del volontariato.
"Ore 8 esco di casa. Faccio colazione con un amico. Mi avvio come ogni giorno a scuola. Mentre giro la chiave di accensione della moto, incontro una persona.
"Anto hai sentito della sparatoria di ieri presso il parco giochi della villa comunale?"
"Si ho appreso la brutta notizia"
" Ormai non c'è più speranza per la nostra città!"
Ho un attimo di irritazione. E rispondo.
" Ti sbagli. La mia città è la città di tanti lavoratori che ogni giorno costruiscono per le loro famiglie. È la città delle cooperative sociali che nonostante il disastro economico garantiscono servizi essenziali ai più deboli.
È la città del mio amico Sabino Zinni, politico onesto che si impegna per una città a misura di uomo. È la città del mio amico Ninni Inchingolo che ha dedicato la sua vita agli emarginati creando per loro percorsi di liberazione. È la città di tanti amici sacerdoti che dalla periferia, al centro della città garantiscono presidi di legalità e prevenzione. È la città che ha creato opportunità per i detenuti con il progetto Senza Sbarre. È la città dei miei amici Antonio Tragno e Dino Leonetti che con Onda D'urto si battono per una città senza inquinamento. È la città delle tante associazioni di volontariato che lavorano ogni giorno per garantire pari opportunità. È la città dello ZENITH che crea sogni e li realizza per i miei amici specialmente abili.
No, no, caro amico. Andria non è la città che tu mi racconti. Quella è una brutta eccezione che conferma i mille volti positivi della mia amata città"
Mi rimetto sulla moto. Il vento sferza il mio volto rigato di lacrime.
Andria mia. Andria mia. Andria mia.
Non lascerò che il tuo volto venga deturpato".
"Ore 8 esco di casa. Faccio colazione con un amico. Mi avvio come ogni giorno a scuola. Mentre giro la chiave di accensione della moto, incontro una persona.
"Anto hai sentito della sparatoria di ieri presso il parco giochi della villa comunale?"
"Si ho appreso la brutta notizia"
" Ormai non c'è più speranza per la nostra città!"
Ho un attimo di irritazione. E rispondo.
" Ti sbagli. La mia città è la città di tanti lavoratori che ogni giorno costruiscono per le loro famiglie. È la città delle cooperative sociali che nonostante il disastro economico garantiscono servizi essenziali ai più deboli.
È la città del mio amico Sabino Zinni, politico onesto che si impegna per una città a misura di uomo. È la città del mio amico Ninni Inchingolo che ha dedicato la sua vita agli emarginati creando per loro percorsi di liberazione. È la città di tanti amici sacerdoti che dalla periferia, al centro della città garantiscono presidi di legalità e prevenzione. È la città che ha creato opportunità per i detenuti con il progetto Senza Sbarre. È la città dei miei amici Antonio Tragno e Dino Leonetti che con Onda D'urto si battono per una città senza inquinamento. È la città delle tante associazioni di volontariato che lavorano ogni giorno per garantire pari opportunità. È la città dello ZENITH che crea sogni e li realizza per i miei amici specialmente abili.
No, no, caro amico. Andria non è la città che tu mi racconti. Quella è una brutta eccezione che conferma i mille volti positivi della mia amata città"
Mi rimetto sulla moto. Il vento sferza il mio volto rigato di lacrime.
Andria mia. Andria mia. Andria mia.
Non lascerò che il tuo volto venga deturpato".