Cronaca
Sparatoria in via Indipendenza, i carabinieri di Andria fermano 26enne
Le accuse mosse includono il tentato omicidio, possesso e porto di arma clandestina e la violazione della sorveglianza speciale alla quale lo stesso era già sottoposto
Andria - giovedì 8 aprile 2021
13.29
Nel pomeriggio di ieri, mercoledì 7 aprile, i militari della Compagnia di Andria, coordinati dal sostituto Procuratore di turno della Procura di Trani, dopo aver ricostruito gli eventi accaduti sono riusciti a bloccare a Bisceglie, il giovane aggressore che lo scorso 6 aprile ha sparato ad Andria ferendo due persone. Si tratta di un 26enne andriese, vecchia conoscenza delle forze dell'ordine.
Tutto era iniziato martedì intorno alle ore 13, quando i militari sono stati informati di un duplice ferimento da arma da fuoco ai danni di due giovani in via Indipendenza. Mentre le vittime venivano trasportate in ospedale per le prime cure, i militari del Nucleo Operativo sono intervenuti sul luogo dei fatti.
Dopo un sopralluogo a cura della Squadra Rilievi del Gruppo Carabinieri di Trani, reparto da cui adesso dipende la Compagnia di Andria, è stata cristallizzata la scena del crimine; nel contempo i militari del Nucleo Operativo della Compagnia hanno acquisito immagini, ascoltato testi per ricostruire gli eventi.
Il ventiseienne, stando alla ricostruzione dei carabinieri, avrebbe sparato un primo colpo, ferendo lievemente ad una caviglia il primo giovane. Nel frattempo, il secondo è fuggiti a bordo di una bici elettrica, inseguito a breve distanza in auto dall'aggressore che, raggiuntolo nella corte di alcuni palazzi popolari di via Indipendenza, lo ha affrontato con l'arma in pugno; a questo punto sono stati esplosi altri due colpi d'arma da fuoco, uno dei quali ha colpito la seconda vittima nella zona inguinale.
Il 26enne è fuggito subito a bordo della sua autovettura dandosi ad una breve latitanza terminata ieri pomeriggio, quando i militari lo hanno bloccato a Bisceglie mentre usciva da un'abitazione.
Presso i loro uffici i Carabinieri e il Sostituto Procuratore della Repubblica di Trani, che ha coordinato e seguito personalmente tutti gli accertamenti dei militari, hanno interrogato il giovane, precisando l'evolversi degli eventi, raccogliendone la confessione e notificandogli infine un decreto di fermo. Le accuse mosse nei suoi confronti, includono il tentato omicidio, possesso e porto di arma clandestina, la violazione della sorveglianza speciale alla quale lo stesso era già sottoposto. L'uomo è stato quindi associato al carcere a Foggia.
Sono in corso ulteriori accertamenti da parte degli inquirenti a seguito delle dichiarazioni rese nel corso dell'interrogatorio da parte del fermato.
Tutto era iniziato martedì intorno alle ore 13, quando i militari sono stati informati di un duplice ferimento da arma da fuoco ai danni di due giovani in via Indipendenza. Mentre le vittime venivano trasportate in ospedale per le prime cure, i militari del Nucleo Operativo sono intervenuti sul luogo dei fatti.
Dopo un sopralluogo a cura della Squadra Rilievi del Gruppo Carabinieri di Trani, reparto da cui adesso dipende la Compagnia di Andria, è stata cristallizzata la scena del crimine; nel contempo i militari del Nucleo Operativo della Compagnia hanno acquisito immagini, ascoltato testi per ricostruire gli eventi.
Il ventiseienne, stando alla ricostruzione dei carabinieri, avrebbe sparato un primo colpo, ferendo lievemente ad una caviglia il primo giovane. Nel frattempo, il secondo è fuggiti a bordo di una bici elettrica, inseguito a breve distanza in auto dall'aggressore che, raggiuntolo nella corte di alcuni palazzi popolari di via Indipendenza, lo ha affrontato con l'arma in pugno; a questo punto sono stati esplosi altri due colpi d'arma da fuoco, uno dei quali ha colpito la seconda vittima nella zona inguinale.
Il 26enne è fuggito subito a bordo della sua autovettura dandosi ad una breve latitanza terminata ieri pomeriggio, quando i militari lo hanno bloccato a Bisceglie mentre usciva da un'abitazione.
Presso i loro uffici i Carabinieri e il Sostituto Procuratore della Repubblica di Trani, che ha coordinato e seguito personalmente tutti gli accertamenti dei militari, hanno interrogato il giovane, precisando l'evolversi degli eventi, raccogliendone la confessione e notificandogli infine un decreto di fermo. Le accuse mosse nei suoi confronti, includono il tentato omicidio, possesso e porto di arma clandestina, la violazione della sorveglianza speciale alla quale lo stesso era già sottoposto. L'uomo è stato quindi associato al carcere a Foggia.
Sono in corso ulteriori accertamenti da parte degli inquirenti a seguito delle dichiarazioni rese nel corso dell'interrogatorio da parte del fermato.