Enti locali
Sottoscritto a Roma "Patto per la Salute" tra Ministero e Regione Puglia
Emiliano: "Aumentare equità tra nord e sud, garantendo il principio di uguaglianza davanti al sistema sanitario"
Puglia - mercoledì 27 febbraio 2019
20.31 Comunicato Stampa
È appena terminata al Ministero della Salute a Roma la riunione tra il ministro Giulia Grillo e i presidenti delle Regioni per discutere del Patto per la Salute 2019/2021 alla quale è intervenuto il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano.
"Il Patto per la salute – ha dichiarato Emiliano al termine dell'incontro - è un accordo che si stipula, nell'ambito delle leggi vigenti, tra il Governo e le regioni. Lo scopo è quello di correggere i difetti e di aumentare l'equità e la giustizia, distribuendo le risorse in base alle necessità e anche alle capacità. È stata una prima seduta di approccio, non abbiamo preso decisioni. Il Ministro mi sembra ben orientato a fare in modo che il principio dell'uguaglianza dei cittadini davanti alla legge, e quindi anche davanti al sistema sanitario, sia garantito, soprattutto tra nord e sud. Si apre uno spiraglio: di solito il sud in queste grandi trattative va sempre sotto, perché il nord ha una forza economica e politica che non è paragonabile ancora alla nostra. Speriamo di non soccombere in maniera troppo grave e se è possibile, come può succedere ogni tanto in qualche partita, addirittura riuscire a fare il miracolo di fare le cose per bene, come il sud avrebbe diritto che avvenga".
"Il risultato – ha proseguito - dipenderà anche dalla forza che i deputati e i senatori di tutto il Mezzogiorno metteranno a sostegno delle regioni del Sud nella scrittura del patto. Se tutti invece obbediscono alle segreterie di partito, sarà difficile che il Sud possa vincere questa battaglia".
"In Puglia, ad esempio, abbiamo 15.000 dipendenti in meno dell'Emilia Romagna a parità di cittadini da assistere. E abbiamo 800 milioni di euro in meno tra minor finanziamento dal Fondo Sanitario Nazionale e 200 milioni di mobilità passiva, cioè di gente che va fuori perché noi non abbiamo né il personale né i soldi per salire di qualità. Lo stiamo facendo lo stesso, con uno sforzo che è come andare a 100 all'ora in seconda: quanto potremo reggere con questo scarto? Noi chiediamo di avere lo stesso personale e lo stesso danaro delle altre regioni e poi vi faccio vedere come la Puglia diventa come la Lombardia. Puntiamo quindi ad avere la compensazione di quello che costano 15.000 stipendi in più, parliamo di miliardi di euro e non pretendiamo di averli tutti insieme, ma con un piano che nel giro di qualche anno consenta il riequilibrio: il patto, appunto. Perché questo riequilibrio ci deve essere.
Mi auguro che il Ministro oltre che la volontà abbia anche la forza politica per farlo, perché il nord è più forte del Sud, impone sempre il suo punto di vista con un'energia e una determinazione anche basata sulle capacità, che il Sud ancora non mette in campo. È facile ricattare un governatore del sud in difficoltà per questo o quel motivo, è molto più difficile separare l'unità di intenti dei governatori del Nord che sono normalmente molto uniti dalla loro tradizione amministrativa".
"Il Patto per la salute – ha dichiarato Emiliano al termine dell'incontro - è un accordo che si stipula, nell'ambito delle leggi vigenti, tra il Governo e le regioni. Lo scopo è quello di correggere i difetti e di aumentare l'equità e la giustizia, distribuendo le risorse in base alle necessità e anche alle capacità. È stata una prima seduta di approccio, non abbiamo preso decisioni. Il Ministro mi sembra ben orientato a fare in modo che il principio dell'uguaglianza dei cittadini davanti alla legge, e quindi anche davanti al sistema sanitario, sia garantito, soprattutto tra nord e sud. Si apre uno spiraglio: di solito il sud in queste grandi trattative va sempre sotto, perché il nord ha una forza economica e politica che non è paragonabile ancora alla nostra. Speriamo di non soccombere in maniera troppo grave e se è possibile, come può succedere ogni tanto in qualche partita, addirittura riuscire a fare il miracolo di fare le cose per bene, come il sud avrebbe diritto che avvenga".
"Il risultato – ha proseguito - dipenderà anche dalla forza che i deputati e i senatori di tutto il Mezzogiorno metteranno a sostegno delle regioni del Sud nella scrittura del patto. Se tutti invece obbediscono alle segreterie di partito, sarà difficile che il Sud possa vincere questa battaglia".
"In Puglia, ad esempio, abbiamo 15.000 dipendenti in meno dell'Emilia Romagna a parità di cittadini da assistere. E abbiamo 800 milioni di euro in meno tra minor finanziamento dal Fondo Sanitario Nazionale e 200 milioni di mobilità passiva, cioè di gente che va fuori perché noi non abbiamo né il personale né i soldi per salire di qualità. Lo stiamo facendo lo stesso, con uno sforzo che è come andare a 100 all'ora in seconda: quanto potremo reggere con questo scarto? Noi chiediamo di avere lo stesso personale e lo stesso danaro delle altre regioni e poi vi faccio vedere come la Puglia diventa come la Lombardia. Puntiamo quindi ad avere la compensazione di quello che costano 15.000 stipendi in più, parliamo di miliardi di euro e non pretendiamo di averli tutti insieme, ma con un piano che nel giro di qualche anno consenta il riequilibrio: il patto, appunto. Perché questo riequilibrio ci deve essere.
Mi auguro che il Ministro oltre che la volontà abbia anche la forza politica per farlo, perché il nord è più forte del Sud, impone sempre il suo punto di vista con un'energia e una determinazione anche basata sulle capacità, che il Sud ancora non mette in campo. È facile ricattare un governatore del sud in difficoltà per questo o quel motivo, è molto più difficile separare l'unità di intenti dei governatori del Nord che sono normalmente molto uniti dalla loro tradizione amministrativa".