
Sport
Solide fondamenta e gestione oculata dei bilanci: presentato il nuovo CdA della Fidelis Andria
Aldo Roselli nuovo Presidente, mentre all'avv. Marco Di Vincenzo la nomina di Presidente Onorario
Andria - venerdì 26 ottobre 2018
05.30
Partire dalle fondamenta per costruire un edificio solido mattone dopo mattone. La solidità come obiettivo perseguibile attraverso una gestione attenta ed efficace: è l'obiettivo principale della SSD Fidelis Andria 2018, che nei giorni scorsi ha visto una riorganizzazione dell'assetto societario con la nomina del nuovo Consiglio d'Amministrazione, presentato ieri sera ai giornalisti presso la sala stampa dello stadio "Degli Ulivi". Il nuovo CdA è composto dal Presidente Aldo Roselli, che riceve il testimone dall'avv. Marco Di Vincenzo ora Presidente Onorario, dal Vice-Presidente Pietro Lamorte e dal consigliere Riccardo Dall'Oglio in rappresentanza dell'associazione Marco Nesta per la Fidelis. Il CdA sarà inoltre supportato da un Comitato Direttivo, che definirà le iniziative strategiche della società, di cui fanno parte il Presidente e il Vice-Presidente assieme ai soci Uniti per la Fidelis: Pino Pomo, Giuseppe Di Bari, Giuseppe Catapano e Vincenzo Pastore.
Per Aldo Roselli si tratta della seconda esperienza ad Andria. «Ho cominciato a fare calcio da questa parte - ha dichiarato il neo-presidente biancazzurro - proprio ad Andria. I rapporti con gli amici andriesi non sono mai cessati anche quando sono andato via. Quando mi è stata chiesta una mano per un nuovo progetto ad Andria non ho esitato ad accettare. Il mio desiderio massimo è riportare la squadra nelle categorie che merita, ma bisogna avere i piedi per terra altrimenti si rischia di farsi male». La gestione oculata del bilancio sarà una delle prerogative della società, come ha dichiarato il presidente Roselli: «L'aspetto più importante è la situazione economica: questa società non farà mai il passo più lungo della gamba, non si andrà mai oltre il possibile e infatti c'è un monitoraggio costante della situazione economica. Ci auguriamo che da questo punto di vista si possa fare sempre meglio e in questo può darci una grossa mano il risultato sportivo. Bisogna essere bravi e gestire la società come il padre di famiglia con un figlio, evitando situazioni che potrebbero diventare ingovernabili».
Il Vice-Presidente Pietro Lamorte ha sottolineato l'importanza di un recupero della credibilità del mondo Fidelis dopo il fallimento di questa estate: «Fortunatamente non ci siamo accollati la precedente situazione debitoria, ma la vecchia gestione ha portato il brand Fidelis Andria a una perdita di credibilità rispetto a fornitori, sponsor e tifosi. Segno che quest'ultimo fallimento è stato davvero pesante da digerire. Il nostro obiettivo, dunque, è riportare in alto la credibilità nel mondo Fidelis, guardando con fiducia al risultato sportivo e ragionando come una vera e propria impresa, dunque ottimizzando i costi con la fiducia dei fornitori e massimizzando i ricavi. Speriamo in un riavvicinamento di molte aziende».
Se la Fidelis Andria può ora contare su una società seria, gran parte del merito va riconosciuta all'avv. Marco Di Vincenzo che subito dopo il fallimento del vecchio sodalizio si è prodigato per dare al calcio andriese la possibilità di ricominciare: «Dopo il fallimento, l'obiettivo era l'iscrizione della squadra alla Serie D: da tifoso c'era la voglia di dare continuità al calcio andriese, un'operazione più semplice al momento del salvataggio piuttosto che nella fase di ricostruzione. Condividiamo con tutti i soci la volontà di un progetto sportivo con un occhio particolare soprattutto ai bilanci. Costruire una società con fondamenta solide dal punto di vista economico è fondamentale: questo ci consente di attirare più facilmente direttori sportivi, giocatori e allenatori, in quanto Andria ha ancora una posizione importante a livello calcistico. Sono contento perchè questa società è composta da persone serie, e sarò maggiormente contento quando il sodalizio potrà contare su un maggiore supporto dell'imprenditoria andriese e dei tifosi».
Per Aldo Roselli si tratta della seconda esperienza ad Andria. «Ho cominciato a fare calcio da questa parte - ha dichiarato il neo-presidente biancazzurro - proprio ad Andria. I rapporti con gli amici andriesi non sono mai cessati anche quando sono andato via. Quando mi è stata chiesta una mano per un nuovo progetto ad Andria non ho esitato ad accettare. Il mio desiderio massimo è riportare la squadra nelle categorie che merita, ma bisogna avere i piedi per terra altrimenti si rischia di farsi male». La gestione oculata del bilancio sarà una delle prerogative della società, come ha dichiarato il presidente Roselli: «L'aspetto più importante è la situazione economica: questa società non farà mai il passo più lungo della gamba, non si andrà mai oltre il possibile e infatti c'è un monitoraggio costante della situazione economica. Ci auguriamo che da questo punto di vista si possa fare sempre meglio e in questo può darci una grossa mano il risultato sportivo. Bisogna essere bravi e gestire la società come il padre di famiglia con un figlio, evitando situazioni che potrebbero diventare ingovernabili».
Il Vice-Presidente Pietro Lamorte ha sottolineato l'importanza di un recupero della credibilità del mondo Fidelis dopo il fallimento di questa estate: «Fortunatamente non ci siamo accollati la precedente situazione debitoria, ma la vecchia gestione ha portato il brand Fidelis Andria a una perdita di credibilità rispetto a fornitori, sponsor e tifosi. Segno che quest'ultimo fallimento è stato davvero pesante da digerire. Il nostro obiettivo, dunque, è riportare in alto la credibilità nel mondo Fidelis, guardando con fiducia al risultato sportivo e ragionando come una vera e propria impresa, dunque ottimizzando i costi con la fiducia dei fornitori e massimizzando i ricavi. Speriamo in un riavvicinamento di molte aziende».
Se la Fidelis Andria può ora contare su una società seria, gran parte del merito va riconosciuta all'avv. Marco Di Vincenzo che subito dopo il fallimento del vecchio sodalizio si è prodigato per dare al calcio andriese la possibilità di ricominciare: «Dopo il fallimento, l'obiettivo era l'iscrizione della squadra alla Serie D: da tifoso c'era la voglia di dare continuità al calcio andriese, un'operazione più semplice al momento del salvataggio piuttosto che nella fase di ricostruzione. Condividiamo con tutti i soci la volontà di un progetto sportivo con un occhio particolare soprattutto ai bilanci. Costruire una società con fondamenta solide dal punto di vista economico è fondamentale: questo ci consente di attirare più facilmente direttori sportivi, giocatori e allenatori, in quanto Andria ha ancora una posizione importante a livello calcistico. Sono contento perchè questa società è composta da persone serie, e sarò maggiormente contento quando il sodalizio potrà contare su un maggiore supporto dell'imprenditoria andriese e dei tifosi».