Vita di città
Sindaco Bruno al ritorno dalla missione a Bruxelles: «Europa, più vicina di quanto si pensa»
Unica rappresentante femminile, tra l'altro di un capoluogo di provincia, a rappresentare i primi cittadini del Mezzogiorno d'Italia
Andria - sabato 12 novembre 2022
8.24
È stata l'unica Sindaca, quindi l'unica rappresentanza femminile, tra l'altro capoluogo di provincia, a rappresentare i primi cittadini del Mezzogiorno d'Italia presso il Parlamento Europeo a Bruxelles, nei giorni scorsi. A dirlo è proprio lei, avvocato Giovanna Bruno, Sindaco della città di Andria che racconta «È stata una bellissima esperienza. Prima di tutto abbiamo avuto la possibilità per la prima volta, almeno nel mio caso, di prendere contezza di quella che è la struttura del Parlamento Europeo rispetto a quelle delle funzioni degli amministratori locali. Ci sono tante opportunità riservate agli Enti locali che però si devono attivare anche tramite la Regione. Quindi abbiamo verificato che ci sono le delegazioni regionali che fanno poi una specie di sintesi di quello che sono le richieste che arrivano dai territori e quindi la possibilità di modulare alcune linee di intervento economico, affinché poi vengano a ricaduta sugli enti»
Dunque si è trattato di un vero incontro di formazione, confronto e di proposizione di quesiti specifici. Ad esempio molta attenzione è stata puntata alle risorse destinate agli asili nidi, o comunque al sistema del welfare perché, spiega il Sindaco Giovanna Bruno, l'Italia sconta, e il Mezzogiorno ancora di più, un problema legato all'occupazione femminile perché non ci sono strutture o quelle strutture che ci sono, non possono essere gestite perché le mancano risorse economiche. «Tutte queste problematiche specifiche sono state messe a tappeto e attraverso delle figure chiave del parlamento europeo, quindi dei funzionari che si occupano ad hoc di un tema piuttosto che di un altro hanno ricevuto delle indicazioni su cui adesso si dovranno attivare» precisa il Sindaco.
- D. Sono previsti altri incontri?
«La proposta è quella di istituzionalizzare annualmente un incontro del genere, tra l'altro incontro che è stato reso possibile dal gruppo degli europarlamentari dei socialisti e democratici perché noi abbiamo avuto questa opportunità, tramite quel gruppo di parlamentari con i quali ovviamente siamo in linea dal punto di vista politico. Prima di tutto abbiamo ribadito la nostra linea europeista, è fuori discussione».
- Lei parla molto dell'importanza della rete, perché?
«L'amministrazione comunale di Andria ha scommesso tutto sul concetto di rete e di squadra dal primo momento. È difficile che questo Sindaco faccia un'azione in solitaria, perché mai come in questo momento abbiamo la necessità di stringerci in questa rete di amministratori. Ed è il motivo per cui mi sono fatta carico anche dell'istanza di tanti amministratori locali del Sud, con cui condividiamo le stesse problematiche e con cui condividiamo anche lo scambio di buone pratiche amministrative.
È uno stile, per quanto mi riguarda, di muovermi in rete. Non sono andata lì per perorare la causa della città di Andria, anche se in uno degli incontri c'era la possibilità per gli amministratori presenti di esprimersi su casi pratici e io per esempio a partire dai casi pratici mi sono soffermata sul discorso degli asili nido, sul discorso delle strutture del tipo "dopo di noi", degli anziani che con il covid abbiamo visto assumono un significato sociale completamente diverso».
- Curiosità! Come si è ritrovata a rappresentare le autonomie locali del Mezzogiorno nel panorama Europeo?
«Io sono Presidente Regionale della Lega delle Autonomie Locali Puglia, però devo dire che da quando ho iniziato a fare il Sindaco mi hanno chiamato per partecipare come relatrice per un'iniziativa, da qual momento in poi mi chiamano un po' dappertutto a rappresentare innanzitutto la politica di genere, perché sono una delle pochissime sindache in tutta Italia e poi c'è stato un investimento importante in termini di credibilità amministrativa perché Andria rappresenta un panorama particolare che è quello degli enti in predissesto. E siccome al sud ci sono tanti enti che vivono in dissesto e predissesto. Quindi amministrare con tante limitazioni e portare a casa dei buoni risultati»
- Quale altro ricordo si porta di questa esperienza?
«Quella di rendersi conto di quanti italiani e anche quanti andriesi siano in prestito lì. Io ho avuto un incontro bellissimo con un ragazzo che lavoro alla Commissione europea. Un ragazzo andriese. Vincenzo Lorusso. Che è venuto a trovare in Parlamento Europeo il suo Sindaco per conoscerlo, per scambiare delle impressioni per dare delle indicazioni e mi sono sentita da Sindaco di dirgli "Impara il più possibile, però torna. Perché insieme come amministrazione stiamo cercando di costruire una città che abbia più opportunità per queste nostre intelligenze, professionalità che purtroppo cercano altrove. Quindi un'Europa, più vicina di quanto si pensa».
Dunque si è trattato di un vero incontro di formazione, confronto e di proposizione di quesiti specifici. Ad esempio molta attenzione è stata puntata alle risorse destinate agli asili nidi, o comunque al sistema del welfare perché, spiega il Sindaco Giovanna Bruno, l'Italia sconta, e il Mezzogiorno ancora di più, un problema legato all'occupazione femminile perché non ci sono strutture o quelle strutture che ci sono, non possono essere gestite perché le mancano risorse economiche. «Tutte queste problematiche specifiche sono state messe a tappeto e attraverso delle figure chiave del parlamento europeo, quindi dei funzionari che si occupano ad hoc di un tema piuttosto che di un altro hanno ricevuto delle indicazioni su cui adesso si dovranno attivare» precisa il Sindaco.
- D. Sono previsti altri incontri?
«La proposta è quella di istituzionalizzare annualmente un incontro del genere, tra l'altro incontro che è stato reso possibile dal gruppo degli europarlamentari dei socialisti e democratici perché noi abbiamo avuto questa opportunità, tramite quel gruppo di parlamentari con i quali ovviamente siamo in linea dal punto di vista politico. Prima di tutto abbiamo ribadito la nostra linea europeista, è fuori discussione».
- Lei parla molto dell'importanza della rete, perché?
«L'amministrazione comunale di Andria ha scommesso tutto sul concetto di rete e di squadra dal primo momento. È difficile che questo Sindaco faccia un'azione in solitaria, perché mai come in questo momento abbiamo la necessità di stringerci in questa rete di amministratori. Ed è il motivo per cui mi sono fatta carico anche dell'istanza di tanti amministratori locali del Sud, con cui condividiamo le stesse problematiche e con cui condividiamo anche lo scambio di buone pratiche amministrative.
È uno stile, per quanto mi riguarda, di muovermi in rete. Non sono andata lì per perorare la causa della città di Andria, anche se in uno degli incontri c'era la possibilità per gli amministratori presenti di esprimersi su casi pratici e io per esempio a partire dai casi pratici mi sono soffermata sul discorso degli asili nido, sul discorso delle strutture del tipo "dopo di noi", degli anziani che con il covid abbiamo visto assumono un significato sociale completamente diverso».
- Curiosità! Come si è ritrovata a rappresentare le autonomie locali del Mezzogiorno nel panorama Europeo?
«Io sono Presidente Regionale della Lega delle Autonomie Locali Puglia, però devo dire che da quando ho iniziato a fare il Sindaco mi hanno chiamato per partecipare come relatrice per un'iniziativa, da qual momento in poi mi chiamano un po' dappertutto a rappresentare innanzitutto la politica di genere, perché sono una delle pochissime sindache in tutta Italia e poi c'è stato un investimento importante in termini di credibilità amministrativa perché Andria rappresenta un panorama particolare che è quello degli enti in predissesto. E siccome al sud ci sono tanti enti che vivono in dissesto e predissesto. Quindi amministrare con tante limitazioni e portare a casa dei buoni risultati»
- Quale altro ricordo si porta di questa esperienza?
«Quella di rendersi conto di quanti italiani e anche quanti andriesi siano in prestito lì. Io ho avuto un incontro bellissimo con un ragazzo che lavoro alla Commissione europea. Un ragazzo andriese. Vincenzo Lorusso. Che è venuto a trovare in Parlamento Europeo il suo Sindaco per conoscerlo, per scambiare delle impressioni per dare delle indicazioni e mi sono sentita da Sindaco di dirgli "Impara il più possibile, però torna. Perché insieme come amministrazione stiamo cercando di costruire una città che abbia più opportunità per queste nostre intelligenze, professionalità che purtroppo cercano altrove. Quindi un'Europa, più vicina di quanto si pensa».