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Territorio

Sicurezza nei mercati, chiesto incontro ai Prefetti di Bari e BAT

Le associazioni di categoria denunciano e spronano le Istituzioni

Furti e rapine durante gli spostamenti per recarsi sui luoghi di lavoro sono un incubo per gli Operatori del Commercio su Aree Pubbliche che si vedono costretti a percorrere lunghi tratti per raggiungere i proprio posti di lavoro nei mercati e manifestazioni fieristiche di Puglia, Basilicata e Calabria.

La denuncia è stata reiterata nel corso degli anni a Prefetti e Questori, prima della Provincia di Bari e poi anche della Bat. Allorquando sono stati approntati dei Piani antirapina si sono visti i risultati positivi ma queste azioni, anche per condizioni logistiche comprensibili, non hanno mai avuto carattere di continuità e di questo chi percorre tutti i giorni, festivi compresi, quelle strade pericolose se ne è accorto e può testimoniarlo. E' quanto si legge in una nota inoltrata dalle associazioni di categoria dei commercianti ai Prefetti ed ai Questori delle province di Bari e Bat.

«La richiesta delle Associazioni degli ambulanti - si legge nella nota - è sempre stata quella dell'attuazione di un articolato ed efficiente Piano Sicurezza per il Commercio e per gli Ambulanti, da concordare dopo un confronto diretto delle Istituzioni con tali rappresentanze, più volte richiesto. Particolarmente grave si presenta la situazione su strade pericolose ed isolate come la "Corato-Gravina-Altamura". Nel febbraio dell'anno 2000 le Associazioni di Categoria si sono energicamente occupate di questo gravissimo problema e da allora si continuano a richiedere interventi per affrontare un problema che continua ad angosciare gli Operatori del Commercio sulle Aree Pubbliche; invio di documenti, petizioni e raccolte di firme, inviate nel corso degli anni per evidenziare la situazione e per chiedere gli interventi opportuni con pattugliamenti tutti i giorni almeno dalle 4,00 alle 08,00 e dalle 12,00 alle 17,00 sulle strade individuate più a rischio, hanno sortito interventi sporadici seppur apprezzabili. Oggi, anche a causa di situazioni oggettivamente peggiorate e l'aumento del ricorso alle forme di illegalità anche spinte da una drammatica condizione economica ed occupazionale, il problema è più generalizzato e l'azione meritoria delle Associazioni di Categoria viene vanificata qualora non affiancata da azioni concrete e verificabili, di tutti gli Enti Locali. Il recente gravissimo episodio, regolarmente denunciato alle Forze di Polizia, di un ambulante andriese fermato la scorsa settimana da alcuni rapinatori alle 7 di mattina sulla strada Corato – Altamura e pestato a sangue per essersi rifiutato di consegnare le chiavi del proprio furgone carico di merce ha innalzato tantissimo il livello di tensione già fortissimo in questo delicato periodo natalizio con una situazione di crisi dei consumi drammatica e storica che porterà, già a fine anno, a ulteriori migliaia di chiusure di piccole aziende anche nel nostro territorio con tensioni sociali che potrebbero raggiungere livelli impressionanti. Intanto gli ambulanti stanno tentando di muoversi in blocco con vere e proprie carovane ma questa non è cosa semplice, anche a causa delle diverse destinazioni».

«Per assumere una posizione chiara e per andare oltre la solidarietà che è stata manifestata da tutti i colleghi all'amico Giovanni e alla sua famiglia per il gravissimo episodio criminoso subito, noi sottoscritti - si legge nella nota -, dirigenti sindacali delle Associazioni di Categoria rappresentative del Settore, Fiva Confcommercio, Unimpresa BAT, Federcommercio, Anva, Confesercenti, ACAB e Bat Commercio recependo le tante istanze pervenute da parte degli Associati e degli Operatori Economici chiediamo un urgente incontro con le istituzioni, per la trattazione dell'argomento, per la riproposizione di un Piano Sicurezza, per programmare le azioni congiunte presso le altre competenti Autorità di Pubblica Sicurezza e per dare un segnale di vicinanza e di solidarietà che quando viene a mancare da parte della Società e delle Istituzioni, come sta mancando da troppo tempo, contribuisce a rendere ancor più insostenibili ed insopportabili questioni che devono trovare soluzioni anche dal punto di vista umano e di condivisione oltre che tecnico e scientifico».
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