Territorio
Siccità, bene 112mln da decreto ma sono rimasti fuori alcuni comuni pugliesi
Coldiretti Puglia chiede un incontro urgente all’assessore regionale all’Agricoltura Pentassuglia
Puglia - mercoledì 22 gennaio 2025
14.25
Bene il decreto ministeriale con cui sono stati stanziati 112 milioni di euro per far fronte alla siccità nel 2024, ma sono rimasti fuori alcuni comuni della Puglia per cui Coldiretti Puglia chiede un incontro urgente alla Regione Puglia. Per delimitare e classificare le aree colpite dalla siccità, attraverso il calcolo della produttività su ciascun appezzamento, è stata utilizzata la metodologia dei Copernicus Land Monitoring Services riferita alle specifiche tecniche definite dal Centro di Ricerca di Ispra della Commissione Europea, in base alle quali è scaturita la definizione del sistema di monitoraggio delle superfici, tramite i dati dei satelliti Sentinel di Copernicus o altri dati di valore almeno equivalente.
"Coldiretti sta sostenendo l'attivazione di ogni strumento, nazionale e regionale, volto al ristoro economico degli agricoltori colpiti dalla siccità, per questo chiediamo un incontro urgente all'assessore regionale all'Agricoltura Pentassuglia per far rientrare i comuni rimasti inspiegabilmente esclusi dalla rilevazione del danno", tuona il presidente di Coldiretti Puglia, Alfonso Cavallo.
"Con questo sistema sono rimasti fuori comuni che hanno vissuto un 2024 da dimenticare in Puglia a causa della siccità, ma non sono stati rilevati dai satelliti", denuncia Pietro Piccioni, direttore di Coldiretti Puglia, ricordando che "la Regione Puglia nella declaratoria di calamità naturale ha riscontrato e cristallizzato il dato che l'intero territorio pugliese è stato colpito dalla siccità nel 2024".
il decreto ministeriale, andando a definire le modalità di attuazione del regolamento di esecuzione (UE) 2024/2675 della Commissione del 10 ottobre 2024, prevede un sostegno finanziario di emergenza per i settori agricoli colpiti da eventi climatici avversi. La somma di 37,4 milioni di euro messa a disposizione dalla riserva di crisi europea è stata incrementata grazie al cofinanziamento nazionale del 200%, arrivando all'importo complessivo di 112,2 milioni di euro, con i pagamenti che dovranno avvenire entro il 30 aprile 2025, mentre eventuali pagamenti integrativi gravanti sul cofinanziamento nazionale sono eseguiti entro il 31 luglio 2025.
I comparti produttivi individuati dal decreto sono quelli del grano turco, grano duro, girasole, lenticchie, pisello, loietto / loglio, vecce, triticale, broccoletto, melone, pomodoro, coriandolo, veccia sativa, avena, ceci, grano tenero, patata, erbaio, sulla, fieno greco, orzo, carciofo, nei comuni dove è stata riscontrata – aggiunge Coldiretti Puglia – una riduzione della percentuale di produttività tra il 30% ed il 50%, tra il 50% ed il 70% e oltre il 70%.
A causa della mancanza di acqua – dice Coldiretti Puglia – sono balzati alle stelle i costi di carburante per l'irrigazione e in difficoltà per l'allarme siccità fuori stagione sono in realtà tutte le colture in campo a causa della maturazione contemporanea delle verdure. Una situazione preoccupante in Puglia – sottolinea la Coldiretti Puglia - dove a causa della siccità grave del 2024 ci sono stati raccolti dimezzati dalle ciliegie al grano, dal miele fino alle olive. La crisi idrica ha determinato un calo drastico di foraggio verde nei pascoli con l'aggravio dei costi per l'acquisto di mangimi per garantire l'alimentazione degli animali nelle stalle, ma anche gli apicoltori hanno dovuto dire addio ad oltre 1 vasetto di miele su 2 con le api stremate senza cibo per le fioriture azzerate. Ma anche la campagna di raccolta delle olive è stata inficiata dalla siccità con un crollo di oltre il 40% delle quantità rispetto all'anno prima.
"Coldiretti sta sostenendo l'attivazione di ogni strumento, nazionale e regionale, volto al ristoro economico degli agricoltori colpiti dalla siccità, per questo chiediamo un incontro urgente all'assessore regionale all'Agricoltura Pentassuglia per far rientrare i comuni rimasti inspiegabilmente esclusi dalla rilevazione del danno", tuona il presidente di Coldiretti Puglia, Alfonso Cavallo.
"Con questo sistema sono rimasti fuori comuni che hanno vissuto un 2024 da dimenticare in Puglia a causa della siccità, ma non sono stati rilevati dai satelliti", denuncia Pietro Piccioni, direttore di Coldiretti Puglia, ricordando che "la Regione Puglia nella declaratoria di calamità naturale ha riscontrato e cristallizzato il dato che l'intero territorio pugliese è stato colpito dalla siccità nel 2024".
il decreto ministeriale, andando a definire le modalità di attuazione del regolamento di esecuzione (UE) 2024/2675 della Commissione del 10 ottobre 2024, prevede un sostegno finanziario di emergenza per i settori agricoli colpiti da eventi climatici avversi. La somma di 37,4 milioni di euro messa a disposizione dalla riserva di crisi europea è stata incrementata grazie al cofinanziamento nazionale del 200%, arrivando all'importo complessivo di 112,2 milioni di euro, con i pagamenti che dovranno avvenire entro il 30 aprile 2025, mentre eventuali pagamenti integrativi gravanti sul cofinanziamento nazionale sono eseguiti entro il 31 luglio 2025.
I comparti produttivi individuati dal decreto sono quelli del grano turco, grano duro, girasole, lenticchie, pisello, loietto / loglio, vecce, triticale, broccoletto, melone, pomodoro, coriandolo, veccia sativa, avena, ceci, grano tenero, patata, erbaio, sulla, fieno greco, orzo, carciofo, nei comuni dove è stata riscontrata – aggiunge Coldiretti Puglia – una riduzione della percentuale di produttività tra il 30% ed il 50%, tra il 50% ed il 70% e oltre il 70%.
A causa della mancanza di acqua – dice Coldiretti Puglia – sono balzati alle stelle i costi di carburante per l'irrigazione e in difficoltà per l'allarme siccità fuori stagione sono in realtà tutte le colture in campo a causa della maturazione contemporanea delle verdure. Una situazione preoccupante in Puglia – sottolinea la Coldiretti Puglia - dove a causa della siccità grave del 2024 ci sono stati raccolti dimezzati dalle ciliegie al grano, dal miele fino alle olive. La crisi idrica ha determinato un calo drastico di foraggio verde nei pascoli con l'aggravio dei costi per l'acquisto di mangimi per garantire l'alimentazione degli animali nelle stalle, ma anche gli apicoltori hanno dovuto dire addio ad oltre 1 vasetto di miele su 2 con le api stremate senza cibo per le fioriture azzerate. Ma anche la campagna di raccolta delle olive è stata inficiata dalla siccità con un crollo di oltre il 40% delle quantità rispetto all'anno prima.