
Cronaca
Si è spento Michele Palumbo, camera ardente al "Nuzzi"
Muore il giornalista e insegnante andriese, all'età di 59 anni, dopo una lunga degenza
Andria - domenica 5 marzo 2017
05.00
Si è spento all'età di 59 anni Michele Palumbo, importante punto di riferimento del giornalismo del territorio; è successo nel pomeriggio di oggi, dopo una lunga degenza all'ospedale "San Paolo" di Bari che ha purtroppo concluso una triste quanto devastante malattia che aveva minato questo "lottatore" nel corpo, ma non nello spirito. La camera ardente sarà allestita da domani mattina al liceo scientifico "Nuzzi", in via Cinzio Violante.
Il rito funebre è previsto per le ore 16 di lunedì 6 marzo presso la sua parrocchia, l'Immacolata. Una veglia funebre è invece annunciata per domenica 5 marzo, dalle ore 09.30 alle 13.30, che riprenderà nel pomeriggio dalle ore 16.30 alle ore 21. Sempre lunedì mattina, 6 Marzo le attività didattiche del Liceo scientifico "R. Nuzzi" saranno sospese e alle ore 10 ci sarà il saluto degli studenti, a seguire quello di amici e colleghi del compianto Michele.
Giovanissimo, appena laureatosi in Filosofia avviò con un gruppo di amici l'avventura del giornale cittadino "Andria", che riscosse un grande successo di critica e di pubblico, portando avanti numerose battaglie giornalistiche. Non amava il clamore ma era un attento e profondo conoscitore della società. Negli anni '80 approdò come corrispondente giornalistico a "La Gazzetta del Mezzogiorno", per la quale curò anche rubriche di opinione. Fu per alcuni anni insegnante precario di storia e filosofia prima di giungere ad Andria, prima al liceo classico "Carlo Troya" e successivamente al liceo scientifico "Riccardo Nuzzi", dove fu fautore della Scuola di Filosofia.
Come dicevamo Michele Palumbo oltre ad essere stato un'autorevole voce critica della città sin dagli anni '80, da bravo ex oratoriano salesiano si è impegnato nel teatro e in appuntamenti culturali. A lui si deve la pubblicazione, tra l'altro, de "Il taccuino del Castel del Monte", "I simboli della Rivoluzione francese ovvero le carte da gioco", "Memorie poetiche", "Preghiere laiche" e "L'alfabeto della ragione". Ma aveva in serbo altre iniziative che purtroppo non ha potuto portare a termine.
Alla famiglia le sentite condoglianze dalla redazione di AndriaViva, che ricorderà con grande affetto i suoi preziosi e discreti consigli.
Grazie Michele, che la terra ti sia lieve!
Tantissimi coloro che in queste ore hanno voluto esprimere la propria vicinanza, anche attraverso i social network al caro professor Michele, ricordando alcuni episodi, aneddoti della sua vita. E tra i primi a far giungere il proprio cordoglio, il consigliere regionale della lista Emiliano Sindaco di Puglia, dr. Sabino Zinni.
Se dovessi dire quale fosse la qualitá che più mi affascinava di Michele e che più mancherà a chi gli ha voluto bene, direi senza dubbio l'ironia. E mi sembra di non essere l'unico dato che quasi tutti, studenti, collegi insegnati e colleghi giornalisti, quando parlano di lui lo fanno con un sorriso stampato in volto. Dell'ironia aveva fatto la cifra della sua vita. Oltre ad averla studiata teoricamente da appassionato filosofo quale era, la praticava quotidianamente nel suo approccio al quotidiano facendone, così mi dicono, a scuola, addirittura una questione pedagogica. Penso sia questo che di lui dobbiamo tenerci stretto e custodire: Andria, la sua città, ne ha bisogno come il pane. Ed è anche per questo che nel giorno della sua scomparsa mi piace celebrarlo con una di quelle preghiere laiche che lui tanto apprezzava. È un componimento di Tommaso Moro che si conclude dicendo "Dammi, o Signore, il senso dell'umorismo, concedimi la grazia di comprendere uno scherzo, affinché conosca nella vita un po' di gioia e possa farne parte anche ad altri". S'intitola "Preghiera del buon umore". Può sembrare paradossale, ma sono sicuro che lui avrebbe capito, e gli sarebbe piaciuto così.
Il rito funebre è previsto per le ore 16 di lunedì 6 marzo presso la sua parrocchia, l'Immacolata. Una veglia funebre è invece annunciata per domenica 5 marzo, dalle ore 09.30 alle 13.30, che riprenderà nel pomeriggio dalle ore 16.30 alle ore 21. Sempre lunedì mattina, 6 Marzo le attività didattiche del Liceo scientifico "R. Nuzzi" saranno sospese e alle ore 10 ci sarà il saluto degli studenti, a seguire quello di amici e colleghi del compianto Michele.
Giovanissimo, appena laureatosi in Filosofia avviò con un gruppo di amici l'avventura del giornale cittadino "Andria", che riscosse un grande successo di critica e di pubblico, portando avanti numerose battaglie giornalistiche. Non amava il clamore ma era un attento e profondo conoscitore della società. Negli anni '80 approdò come corrispondente giornalistico a "La Gazzetta del Mezzogiorno", per la quale curò anche rubriche di opinione. Fu per alcuni anni insegnante precario di storia e filosofia prima di giungere ad Andria, prima al liceo classico "Carlo Troya" e successivamente al liceo scientifico "Riccardo Nuzzi", dove fu fautore della Scuola di Filosofia.
Come dicevamo Michele Palumbo oltre ad essere stato un'autorevole voce critica della città sin dagli anni '80, da bravo ex oratoriano salesiano si è impegnato nel teatro e in appuntamenti culturali. A lui si deve la pubblicazione, tra l'altro, de "Il taccuino del Castel del Monte", "I simboli della Rivoluzione francese ovvero le carte da gioco", "Memorie poetiche", "Preghiere laiche" e "L'alfabeto della ragione". Ma aveva in serbo altre iniziative che purtroppo non ha potuto portare a termine.
Alla famiglia le sentite condoglianze dalla redazione di AndriaViva, che ricorderà con grande affetto i suoi preziosi e discreti consigli.
Grazie Michele, che la terra ti sia lieve!
Tantissimi coloro che in queste ore hanno voluto esprimere la propria vicinanza, anche attraverso i social network al caro professor Michele, ricordando alcuni episodi, aneddoti della sua vita. E tra i primi a far giungere il proprio cordoglio, il consigliere regionale della lista Emiliano Sindaco di Puglia, dr. Sabino Zinni.
Se dovessi dire quale fosse la qualitá che più mi affascinava di Michele e che più mancherà a chi gli ha voluto bene, direi senza dubbio l'ironia. E mi sembra di non essere l'unico dato che quasi tutti, studenti, collegi insegnati e colleghi giornalisti, quando parlano di lui lo fanno con un sorriso stampato in volto. Dell'ironia aveva fatto la cifra della sua vita. Oltre ad averla studiata teoricamente da appassionato filosofo quale era, la praticava quotidianamente nel suo approccio al quotidiano facendone, così mi dicono, a scuola, addirittura una questione pedagogica. Penso sia questo che di lui dobbiamo tenerci stretto e custodire: Andria, la sua città, ne ha bisogno come il pane. Ed è anche per questo che nel giorno della sua scomparsa mi piace celebrarlo con una di quelle preghiere laiche che lui tanto apprezzava. È un componimento di Tommaso Moro che si conclude dicendo "Dammi, o Signore, il senso dell'umorismo, concedimi la grazia di comprendere uno scherzo, affinché conosca nella vita un po' di gioia e possa farne parte anche ad altri". S'intitola "Preghiera del buon umore". Può sembrare paradossale, ma sono sicuro che lui avrebbe capito, e gli sarebbe piaciuto così.