Territorio
Si celebra la 101^ Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato
Nel prossimo weekend diverse iniziative nella Città di Andria
Andria - venerdì 16 gennaio 2015
Domenica 18 Gennaio 2015 la Chiesa celebra la 101ª Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato, occasione favorevole per considerare un fenomeno che tocca tutto il nostro Paese ma e interpella la coscienza di tutti credenti e non. Ad Andria diversi appuntamenti come nel programma allegato. «La Chiesa senza frontiere, madre di tutti, diffonde nel mondo la cultura dell'accoglienza e della solidarietà, secondo la quale nessuno va considerato inutile, fuori posto o da scartare. Se vive effettivamente la sua maternità, la comunità cristiana nutre, orienta e indica la strada, accompagna con pazienza, si fa vicina nella preghiera e nelle opere di misericordia». In occasione di questa Giornata Mondiale, Papa Francesco chiede a tutti i Cristiani di allargare le braccia per accogliere tutte le persone, senza distinzioni e senza confini e per annunciare a tutti che «Dio è amore» (1 Gv 4,8.16) e di guardare ai migranti come esseri umani con un volto, una storia, competenze professionali, risorse.
Gesù Cristo è «l'evangelizzatore per eccellenza e il Vangelo in persona». La sua sollecitudine, particolarmente verso i più vulnerabili ed emarginati, invita tutti a prendersi cura delle persone più fragili e a riconoscere il suo volto sofferente, soprattutto nelle vittime delle nuove forme di povertà e di schiavitù. Il Signore dice: «Ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere, ero straniero e mi avete accolto, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, ero in carcere e siete venuti a trovarmi» (Mt 25,35-36). Missione della Chiesa, madre di tutti, è di amare Gesù Cristo, adorarlo e amarlo, particolarmente nei più poveri e abbandonati; tra di essi rientrano certamente i migranti ed i rifugiati, i quali cercano di lasciarsi alle spalle dure condizioni di vita e pericoli di ogni sorta. Come possiamo dirci Cristiani se ancora oggi vediamo nell'altro, in quel Gesù che fugge, un estraneo, un problema? Come possiamo dirci Cristiani se non ci ribelliamo a coloro che permettono che accadano tragedie, attuando politiche sbagliate, xenofobe, che sono contro l'Uomo e quindi contro Dio?
Dio non fa preferenze, tutti ai suoi occhi sono uguali e per tutti ha parole di accoglienza, di perdono e di carità. L'umanità di Dio si esprime in gesti concreti. Anzi il Signore vuole che si continui a cercarlo tra gli uomini, perché ha detto «ogni volta che farete queste cose al più piccolo dei miei fratelli, l'avete fatto a me». Vuole essere riconosciuto in ogni uomo: nel povero che ha fame e sete, nell'ammalato che attende una visita, nell'emarginato che cerca.
Gesù Cristo è «l'evangelizzatore per eccellenza e il Vangelo in persona». La sua sollecitudine, particolarmente verso i più vulnerabili ed emarginati, invita tutti a prendersi cura delle persone più fragili e a riconoscere il suo volto sofferente, soprattutto nelle vittime delle nuove forme di povertà e di schiavitù. Il Signore dice: «Ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere, ero straniero e mi avete accolto, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, ero in carcere e siete venuti a trovarmi» (Mt 25,35-36). Missione della Chiesa, madre di tutti, è di amare Gesù Cristo, adorarlo e amarlo, particolarmente nei più poveri e abbandonati; tra di essi rientrano certamente i migranti ed i rifugiati, i quali cercano di lasciarsi alle spalle dure condizioni di vita e pericoli di ogni sorta. Come possiamo dirci Cristiani se ancora oggi vediamo nell'altro, in quel Gesù che fugge, un estraneo, un problema? Come possiamo dirci Cristiani se non ci ribelliamo a coloro che permettono che accadano tragedie, attuando politiche sbagliate, xenofobe, che sono contro l'Uomo e quindi contro Dio?
Dio non fa preferenze, tutti ai suoi occhi sono uguali e per tutti ha parole di accoglienza, di perdono e di carità. L'umanità di Dio si esprime in gesti concreti. Anzi il Signore vuole che si continui a cercarlo tra gli uomini, perché ha detto «ogni volta che farete queste cose al più piccolo dei miei fratelli, l'avete fatto a me». Vuole essere riconosciuto in ogni uomo: nel povero che ha fame e sete, nell'ammalato che attende una visita, nell'emarginato che cerca.