Vita di città
Si attivino i cantieri con la Scuola Cantiere: i fondi sono disponibili
Nota dei consiglieri comunali di centrodestra Gianluca Grumo, Andrea Barchetta e Donatella Fracchiolla
Andria - mercoledì 7 luglio 2021
13.04
«La denominazione di «Progetto nocivo» per la Rigenerazione urbana del Centro Storico - scrivono in una nota i consiglieri comunali di centrodestra Gianluca Grumo (Lega), Andrea Barchetta (Fratelli d'Italia) e Donatella Fracchiolla (Forza Italia) - sembra veramente troppo da parte di operatori che, molto probabilmente, non hanno neanche guardato l'intera impostazione che si basa su una Strategia complessiva pubblicata proprio sul sito del Comune e finanziata dalla Regione perché rispondeva in modo coerente e puntuale al Bando proposto.
In questa Vision sono ricompresi i 5 progetti relativi alla Strategia Integrata di Sviluppo Urbano Sostenibile (SISUS) del nostro Centro Storico denominata RI_pensiamo il centro storico. Tali progetti non costituiscono banali interventi puntuali di opere pubbliche ma hanno ottenuto il finanziamento (a copertura complessiva) perché rientrano in una strategia integrata e condivisa. A testimonianza concreta nel sito del nostro Comune (www.comune.andria.bt.it/rigenerazione-urbana/) è presente l'intera documentazione del percorso condiviso intrapreso, condiviso con la cittadinanza, le parti sociali, la Diocesi, le parrocchie del Centro Storico, la Biblioteca Diocesana, il Formedil e l'ANCE.
In proposito è opportuno ricordare che per il finanziamento, totalmente a carico della Regione, Andria è risultata al 12° posto in graduatoria su 83 proposte ritenute ammissibili. E' evidente che i firmatari dell'appello non hanno guardato che la sede per la commercializzazione dei prodotti tipici e a km 0 è individuato all'interno del mercato sant'Agostino di cui si prevede la riqualificazione e di cui, a scanso si equivoci, inseriamo la tavola grafica con le destinazioni previste. Tutto è perfettibile ma l'aggressione gratuita non ha senso.
Chiariamo, che la Strategia individuata, non a caso, ha come obiettivo la rivitalizzazione del nucleo antico, rimuovendo l'abbandono e il degrado di alcune parti di esso, attraverso l'insediamento di giovani. Tale approccio deriva anche dalla stessa forma urbis del centro storico di Andria che si inserisce a pieno titolo nell'ambito delle città conventuali. Ebbene, la Andria dell'epoca era un luogo in cui c'erano persone, idee che appartenevano ad un circuito più ampio ed articolato che la collegava all'intera Europa cristiana, facendo vivere alla città - da protagonista - uno dei più grandiosi e incisivi fenomeni tra quelli che hanno contribuito a configurare la struttura sociale, culturale e urbanistica in campo europeo. Questi sono stati gli elementi di base della SISUS, basata sulla circolazione di idee, di giovani: comprendere questo approccio risulta difficile!
Infatti, ricordiamo, per l'ennesima volta, che l'obiettivo è quello della ripopolazione del Centro Storico attraverso forme nuove di abitare (co‐housing,) e di lavorare (co‐working) nel "Mercato" di Piazza Duomo, confermando la presenza delle attività commerciali (non dormitorio). Quelli che oggi sono spazi caratterizzati da ruderi, crolli e puntelli – paradossalmente vicini a quelli che in periodo medievali sono stati i centri propulsori di crescita intellettuale ed economica – diventeranno degli spazi di socializzazione e al tempo stesso agiranno da catalizzatori per il recupero del patrimonio edilizio privato.
Inoltre, il progetto prevede di trasformare i cantieri delle opere da realizzare in una sorta di 'bottega' di tipo rinascimentale – una Scuola Cantiere dove 'arti e mestieri' convivano con l'impegno di creare e diffondere cultura del restauro. Per rendere concreta l'attivazione della Scuola-Cantiere è stata formalizzata un'intesa con i sindacati confederati e di categoria, l'associazione industriali edili, il centro studi dell'ANCE, Cerset, e l'ente di formazione FORMEDIL-BARI per far partecipare ai cantieri i giovani allievi del FOORMEDIL che impareranno sul campo le antiche tecniche del restauro. Con i Sindacati, inoltre, si era stabilito di procedere con un percorso di consultazione e di condivisione nelle successive fasi di pianificazione e attuazione della SISUS.
Per valutare la possibilità di attivare linee di credito agevolate in favore di soggetti privati ed operatori economici, per insediamenti nel Centro Storico è stato sottoscritto un Protocollo d'intesa con la Banca di Andria di Credito Cooperativo. Anche con la Diocesi è stato formalizzato un protocollo per l'affidamento in gestione di aree per l'inclusione sociale alle Parrocchie di San Nicola e San Francesco e per l'attivazione di un Percorso di Cittadinanza Attiva da parte della Biblioteca Diocesana san Tommaso d'Aquino.
E' chiaro che dietro questo percorso c'era una chiara vision del nostro Centro Storico, strettamente correlata con la complessa e articolata realtà urbana di Andria che prevede la riqualificazione di Piazza Umberto, Largo Toniolo, Piazza Giannotti: un percorso urbano che intercetta la Chiesa di san Francesco ed il Museo Diocesano. Il completamento dell'Officina di san Domenico con la realizzazione di Campi da gioco per le parrocchie del Centro Storico. La riqualificazione del Mercato Sant'Agostino ed, infine, ma non ultima la Rigenerazione fisica e funzionale dell'attuale Mercato coperto.
Ora è indispensabile che questo approccio innovativo che non prevedeva la tradizionale presentazione di progetti puntuali di opere pubbliche ma di una Strategia non sia vanificato attraverso polemiche ed attacchi inutili che rischiano di far perdere i finanziamenti. Che si attivino i cantieri con la scuola cantiere: i fondi sono disponibili».
In questa Vision sono ricompresi i 5 progetti relativi alla Strategia Integrata di Sviluppo Urbano Sostenibile (SISUS) del nostro Centro Storico denominata RI_pensiamo il centro storico. Tali progetti non costituiscono banali interventi puntuali di opere pubbliche ma hanno ottenuto il finanziamento (a copertura complessiva) perché rientrano in una strategia integrata e condivisa. A testimonianza concreta nel sito del nostro Comune (www.comune.andria.bt.it/rigenerazione-urbana/) è presente l'intera documentazione del percorso condiviso intrapreso, condiviso con la cittadinanza, le parti sociali, la Diocesi, le parrocchie del Centro Storico, la Biblioteca Diocesana, il Formedil e l'ANCE.
In proposito è opportuno ricordare che per il finanziamento, totalmente a carico della Regione, Andria è risultata al 12° posto in graduatoria su 83 proposte ritenute ammissibili. E' evidente che i firmatari dell'appello non hanno guardato che la sede per la commercializzazione dei prodotti tipici e a km 0 è individuato all'interno del mercato sant'Agostino di cui si prevede la riqualificazione e di cui, a scanso si equivoci, inseriamo la tavola grafica con le destinazioni previste. Tutto è perfettibile ma l'aggressione gratuita non ha senso.
Chiariamo, che la Strategia individuata, non a caso, ha come obiettivo la rivitalizzazione del nucleo antico, rimuovendo l'abbandono e il degrado di alcune parti di esso, attraverso l'insediamento di giovani. Tale approccio deriva anche dalla stessa forma urbis del centro storico di Andria che si inserisce a pieno titolo nell'ambito delle città conventuali. Ebbene, la Andria dell'epoca era un luogo in cui c'erano persone, idee che appartenevano ad un circuito più ampio ed articolato che la collegava all'intera Europa cristiana, facendo vivere alla città - da protagonista - uno dei più grandiosi e incisivi fenomeni tra quelli che hanno contribuito a configurare la struttura sociale, culturale e urbanistica in campo europeo. Questi sono stati gli elementi di base della SISUS, basata sulla circolazione di idee, di giovani: comprendere questo approccio risulta difficile!
Infatti, ricordiamo, per l'ennesima volta, che l'obiettivo è quello della ripopolazione del Centro Storico attraverso forme nuove di abitare (co‐housing,) e di lavorare (co‐working) nel "Mercato" di Piazza Duomo, confermando la presenza delle attività commerciali (non dormitorio). Quelli che oggi sono spazi caratterizzati da ruderi, crolli e puntelli – paradossalmente vicini a quelli che in periodo medievali sono stati i centri propulsori di crescita intellettuale ed economica – diventeranno degli spazi di socializzazione e al tempo stesso agiranno da catalizzatori per il recupero del patrimonio edilizio privato.
Inoltre, il progetto prevede di trasformare i cantieri delle opere da realizzare in una sorta di 'bottega' di tipo rinascimentale – una Scuola Cantiere dove 'arti e mestieri' convivano con l'impegno di creare e diffondere cultura del restauro. Per rendere concreta l'attivazione della Scuola-Cantiere è stata formalizzata un'intesa con i sindacati confederati e di categoria, l'associazione industriali edili, il centro studi dell'ANCE, Cerset, e l'ente di formazione FORMEDIL-BARI per far partecipare ai cantieri i giovani allievi del FOORMEDIL che impareranno sul campo le antiche tecniche del restauro. Con i Sindacati, inoltre, si era stabilito di procedere con un percorso di consultazione e di condivisione nelle successive fasi di pianificazione e attuazione della SISUS.
Per valutare la possibilità di attivare linee di credito agevolate in favore di soggetti privati ed operatori economici, per insediamenti nel Centro Storico è stato sottoscritto un Protocollo d'intesa con la Banca di Andria di Credito Cooperativo. Anche con la Diocesi è stato formalizzato un protocollo per l'affidamento in gestione di aree per l'inclusione sociale alle Parrocchie di San Nicola e San Francesco e per l'attivazione di un Percorso di Cittadinanza Attiva da parte della Biblioteca Diocesana san Tommaso d'Aquino.
E' chiaro che dietro questo percorso c'era una chiara vision del nostro Centro Storico, strettamente correlata con la complessa e articolata realtà urbana di Andria che prevede la riqualificazione di Piazza Umberto, Largo Toniolo, Piazza Giannotti: un percorso urbano che intercetta la Chiesa di san Francesco ed il Museo Diocesano. Il completamento dell'Officina di san Domenico con la realizzazione di Campi da gioco per le parrocchie del Centro Storico. La riqualificazione del Mercato Sant'Agostino ed, infine, ma non ultima la Rigenerazione fisica e funzionale dell'attuale Mercato coperto.
Ora è indispensabile che questo approccio innovativo che non prevedeva la tradizionale presentazione di progetti puntuali di opere pubbliche ma di una Strategia non sia vanificato attraverso polemiche ed attacchi inutili che rischiano di far perdere i finanziamenti. Che si attivino i cantieri con la scuola cantiere: i fondi sono disponibili».