Vita di città
Settimana corta nelle medie cittadine: c’è chi dice “no”
Alla “Imbriani-Salvemini” e “Vittorio Emanuele II-Dante Alighieri” a scuola sei giorni su sei
Andria - venerdì 7 luglio 2017
13.56
"Settimana corta" nelle scuole medie ad Andria, dirigenti e consigli di istituto hanno deciso: cinque giorni tra i banchi anziché sei ed uscita alle 14 circa invece delle ore 13. Dal prossimo anno scolastico sabato a casa per tutti gli alunni tranne che per quelli della "Imbriani-Salvemini" e della "Vittorio Emanuele II-Dante Alighieri".
Diverse le prese di posizione sul tema più o meno ufficiali, da messaggi sui nostri canali social a commenti ai nostri articoli. Certo è che in scuole, anche elementari, dove il sistema è stato già attuato da alcuni anni scolastici dopo iniziali le resistenze pare che, invece, la "settimana corta" funzioni ed, anzi, piaccia pure. Sul fronte, per così, dire del "NO" la dirigente dell'Istituto Comprensivo "Imbriani-Salvemini, la prof.ssa Rosanna Palmulli che spiega come «la realtà della mia scuola è tale che non mi consente di prendere questa decisione. Io non ho convocato neanche il collegio per la settimana corta perché per noi è tradizione, anche nella scuola primaria, lavorare sei giorni su sei. I nostri ragazzi preferiamo averli a scuola, impegnandoli in varie attività e quindi il prossimo anno scolastico lavoreremo in maniera tradizionale».
Ed il dibattito è tutt'altro che archiviato. Se per qualche famiglia la settimana corta è un fatto positivo, altre si dimostrano ancora perplesse. Certo è che a settembre il banco di prova della decisione sarà proprio in aula. Per dovere di cronaca un Comitato di genitori andriesi ha scritto alla nostra redazione per manifestare molti dubbi e lanciare numerose accuse. Un Comitato che, è bene dirlo, di non conosciamo l'entità o la provenienza, in quanto i componenti avrebbero potuto firmare l'appello e chiedere l'anonimato: «Cala il sipario sull'anno scolastico 2016/17 e, forse ad Andria, cala il sipario anche sui valori che hanno ispirato la creazione della scuola media unica nel 1962. Il dibattito sulla settimana corta si è concluso in un dibattito virtuale che, di fatto, all'interno di molte istituzioni scolastiche andriesi è stato gestito in modo poco democratico».
E come dicevamo la lettera lancia precise accuse verso alcune realtà scolastiche. Ad onor del vero abbiamo cercato anche di chiedere ad altri dirigenti scolastici di intervenire ma la concomitanza della chiusura degli scrutini per la licenza media a portato molti di questi a declinare l'invito.
Da parte nostra abbiamo deciso che era necessario fermarci qui, lasciando la continuazione della lettera in sospeso in attesa di ricevere i nomi dei componenti del Comitato, assicurandoli sin d'ora che la loro identità, in caso di voler mantenere l'anonimato sarebbe rispettata. Attendiamo fiduciosi altri contributi su questa spinosa questione.
Diverse le prese di posizione sul tema più o meno ufficiali, da messaggi sui nostri canali social a commenti ai nostri articoli. Certo è che in scuole, anche elementari, dove il sistema è stato già attuato da alcuni anni scolastici dopo iniziali le resistenze pare che, invece, la "settimana corta" funzioni ed, anzi, piaccia pure. Sul fronte, per così, dire del "NO" la dirigente dell'Istituto Comprensivo "Imbriani-Salvemini, la prof.ssa Rosanna Palmulli che spiega come «la realtà della mia scuola è tale che non mi consente di prendere questa decisione. Io non ho convocato neanche il collegio per la settimana corta perché per noi è tradizione, anche nella scuola primaria, lavorare sei giorni su sei. I nostri ragazzi preferiamo averli a scuola, impegnandoli in varie attività e quindi il prossimo anno scolastico lavoreremo in maniera tradizionale».
Ed il dibattito è tutt'altro che archiviato. Se per qualche famiglia la settimana corta è un fatto positivo, altre si dimostrano ancora perplesse. Certo è che a settembre il banco di prova della decisione sarà proprio in aula. Per dovere di cronaca un Comitato di genitori andriesi ha scritto alla nostra redazione per manifestare molti dubbi e lanciare numerose accuse. Un Comitato che, è bene dirlo, di non conosciamo l'entità o la provenienza, in quanto i componenti avrebbero potuto firmare l'appello e chiedere l'anonimato: «Cala il sipario sull'anno scolastico 2016/17 e, forse ad Andria, cala il sipario anche sui valori che hanno ispirato la creazione della scuola media unica nel 1962. Il dibattito sulla settimana corta si è concluso in un dibattito virtuale che, di fatto, all'interno di molte istituzioni scolastiche andriesi è stato gestito in modo poco democratico».
E come dicevamo la lettera lancia precise accuse verso alcune realtà scolastiche. Ad onor del vero abbiamo cercato anche di chiedere ad altri dirigenti scolastici di intervenire ma la concomitanza della chiusura degli scrutini per la licenza media a portato molti di questi a declinare l'invito.
Da parte nostra abbiamo deciso che era necessario fermarci qui, lasciando la continuazione della lettera in sospeso in attesa di ricevere i nomi dei componenti del Comitato, assicurandoli sin d'ora che la loro identità, in caso di voler mantenere l'anonimato sarebbe rispettata. Attendiamo fiduciosi altri contributi su questa spinosa questione.