Cronaca
Sette andriesi agli obblighi per le proteste dei "Forconi"
Continua il filone d'indagine: sei agli arresti domiciliari e 20 soggetti coinvolti
Andria - giovedì 30 gennaio 2014
11.13
Sono 20 le nuove misure cautelari disposte dal G.I.P., Francesco Messina, ed eseguite dalla Procura della Repubblica di Trani nell'ambito del filone d'inchiesta sulle proteste dei "Forconi" del 9-10-11 dicembre nel Nord Barese. Sei provvedimenti di arresti domiciliari a carico di altrettanti soggetti di Canosa di Puglia per l'irruzione nell'Ufficio Postale cittadino e la conseguente chiusura. Sette, invece, i provvedimenti di obbligo di dimora a carico di altrettanti soggetti andriesi in trasferta a Barletta, ed accusati di aver minacciato e bloccato l'attività in Corso Cavour di ambulanti e negozianti nel giorno della festa di Santa Lucia e con donne, bambini ed anziani costretti a correre via per il clima intimidatorio provocato. I soggetti andriesi hanno età differenti tra il più piccolo ventitreenne ed il più grande quarantadueenne, vi sono diversi trentenni.
L'operazione odierna ha visto impegnati i Carabinieri che attraverso telecamere e denunce sono riusciti a ricostruire tutti gli episodi di particolare rilevanza. Le indagini proseguono e, come ha specificato lo stesso Procuratore Capristo durante la conferenza stampa di questa mattina, «si sta cercando di ristabilire il giusto peso al valore delle legittime proteste da parte dei cittadini. Quello che è inaccettabile sono le modalità ed il completo rifiuto delle regole e della libertà altrui. Il diritto di sciopero è inequivocabilmente garantito dalla legge e da tutte le norme». Nell'ordinanza scritta dal G.I.P., Francesco Messina, è evidenziato come la collaborazione dei commercianti e dei cittadini è stata importante, ma spesso ritrattata in fase di accertamento definitivo dei fatti.
Analoghi provvedimenti per 5 soggetti di Bisceglie, resisi responsabile dell'irruzione in un Centro Scomesse Sisal biscegliese con le stesse modalità di Barletta, e due soggetti molfettesi responsabili delle minacce e della conseguente chiusura degli esercizi commerciali della Galleria Commerciale "Mongolfiera" e dell'Outlet di Molfetta nonchè di due società telefoniche con oltre 800 dipendenti costretti a lasciare il proprio posto di lavoro. In particolare, tuttavia, negli episodi di Canosa di Puglia, le indagini stanno accertando la presenza di soggetti appartenenti a forze politiche extra parlamentari (tra cui esponenti di Forza Nuova), infiltratisi nelle proteste.L'operazione odierna ha visto impegnati i Carabinieri che attraverso telecamere e denunce sono riusciti a ricostruire tutti gli episodi di particolare rilevanza. Le indagini proseguono e, come ha specificato lo stesso Procuratore Capristo durante la conferenza stampa di questa mattina, «si sta cercando di ristabilire il giusto peso al valore delle legittime proteste da parte dei cittadini. Quello che è inaccettabile sono le modalità ed il completo rifiuto delle regole e della libertà altrui. Il diritto di sciopero è inequivocabilmente garantito dalla legge e da tutte le norme». Nell'ordinanza scritta dal G.I.P., Francesco Messina, è evidenziato come la collaborazione dei commercianti e dei cittadini è stata importante, ma spesso ritrattata in fase di accertamento definitivo dei fatti.