Cronaca
Sequestro da 700mila euro ad un narcotrafficante andriese
Operazione della DIA di Bari nei confronti di un 66enne pregiudicato
Andria - giovedì 12 febbraio 2015
10.26
Dalle prime luci dell'alba sono stati compiuti sequestri da personale della Direzione Investigativa Antimafia di Bari con il supporto dei Carabinieri di Andria, al pregiudicato 66enne andriese, Giovanni Fasciano, per un totale di 700mila euro tra beni mobili ed immobili. L'uomo, attualmente detenuto nel carcere di Bari, fu arrestato nel marzo dello scorso anno nell'operazione "Bate" condotta dai Carabinieri di Roma e relativa ad un traffico internazionale di sostanze stupefacenti. In particolare il 66enne andriese è accusato di rivestire il ruolo di organizzatore e finanziatore di un traffico di stupefacenti proveniente dal Nicaragua attraverso il trasporto di pietre contenenti droga. Durante quella operazione dello scorso anno è finito in manette anche suo figlio Leonardo.
Le indagini della DIA di Bari, condotte dal Colonnello della Guardia di Finanza Leonardo Matera, hanno condotto al sequestro del patrimonio del nucleo familiare composto da l'impresa edile di famiglia, tre appartamenti di cui due ad Andria ed uno a Trani oltre ai tre box auto e due terreni siti nei comuni di Andria e Trani con un rustico. Il provvedimento di sequestro è stato emesso in base alla normativa antimafia dal Tribunale di Trani, Sezione per le Misure di Prevenzione. Il sequestro è scattato dopo l'approfondita analisi del patrimonio di famiglia: secondo gli inquirenti l'uomo aveva dichiarato anche un reddito pari a 0 nell'anno 2012 o 900 euro nel triennio 2008-2010 ma nello stesso tempo aveva effettuato numerosi acquisti e vendite immobiliari.
Le indagini della DIA di Bari, condotte dal Colonnello della Guardia di Finanza Leonardo Matera, hanno condotto al sequestro del patrimonio del nucleo familiare composto da l'impresa edile di famiglia, tre appartamenti di cui due ad Andria ed uno a Trani oltre ai tre box auto e due terreni siti nei comuni di Andria e Trani con un rustico. Il provvedimento di sequestro è stato emesso in base alla normativa antimafia dal Tribunale di Trani, Sezione per le Misure di Prevenzione. Il sequestro è scattato dopo l'approfondita analisi del patrimonio di famiglia: secondo gli inquirenti l'uomo aveva dichiarato anche un reddito pari a 0 nell'anno 2012 o 900 euro nel triennio 2008-2010 ma nello stesso tempo aveva effettuato numerosi acquisti e vendite immobiliari.