Cronaca
Sequestrati cibi contaminati per bambini nel territorio del nord-barese
La Forestale denuncia 14 imprenditori e sequestra oltre 10.000 quintali di semola
Puglia - giovedì 14 aprile 2016
13.27
Dovranno rispondere del reato di frode nell'esercizio del commercio e di somministrazione di sostanze alterate i 14 imprenditori pugliesi e del centro-nord Italia denunciati dal Corpo forestale dello Stato a conclusione di circa due anni di indagini.
I Forestali del Comando Regionale per la Puglia hanno effettuato accertamenti sul fenomeno della presenza di contaminati vietati per legge all'interno di molti prodotti alimentari. Tra i vari contaminanti sono finiti sotto osservazione i metalli pesanti e le micotossine, tutte sostanze tossiche per l'uomo, alcune manifestamente cancerogene con riguardo non soltanto agli alimenti destinati agli adulti ma soprattutto a quelli che possono essere consumati anche da bambini di età compresa tra 0 e 3 anni.
Oltre 80 ditte, tra cui numerosi panifici, sono state sottoposte a controllo mediante campionamenti e sono stati riscontrati alimenti con percentuali di contaminanti ben oltre la soglia di tutela. In particolare sono stati analizzati pane, pasta e merende, per i bambini più vulnerabili in fascia 0 - 3 anni, in cui i limiti delle citate sostanze stabiliti dalla legge sono sensibilmente inferiori rispetto agli alimenti per gli adulti. Numerose le violazioni accertate dai Forestali. In una ditta privata, dedita alla preparazione dei pasti nelle scuole con bimbi da 2 a 3 anni, è stato accertato l'uso di pasta, pane e merende con piombo superiore ai limiti consentiti. Sono stati sottoposti a sequestro oltre 10.000 quintali di semola, ricavata nella maggior parte da grano non italiano, utilizzata per la produzione dei prodotti alimentari nei quali sono stati riscontrati i maggiori livelli di contaminanti dannosi alla salute, in quanto superanti i parametri di legge con riferimento all'alimentazione infantile.
«Le indagini hanno messo in evidenza la scarsa attenzione di molte ditte alla problematica dei contaminanti nei prodotti alimentari riservati alla prima infanzia - sostiene, il coordinatore dell'attività investigativa, il dott. Giuliano Palomba del Coordinamento Territoriale per l'Ambiente di Altamura, Parco Nazionale dell'Alta Murgia».
In Puglia maggiormente interessate al fenomeno sono risultate le città di Altamura, Molfetta, Bisceglie e Barletta, ma pare che siano coinvolte anche ditte andriesi.
I Forestali del Comando Regionale per la Puglia hanno effettuato accertamenti sul fenomeno della presenza di contaminati vietati per legge all'interno di molti prodotti alimentari. Tra i vari contaminanti sono finiti sotto osservazione i metalli pesanti e le micotossine, tutte sostanze tossiche per l'uomo, alcune manifestamente cancerogene con riguardo non soltanto agli alimenti destinati agli adulti ma soprattutto a quelli che possono essere consumati anche da bambini di età compresa tra 0 e 3 anni.
Oltre 80 ditte, tra cui numerosi panifici, sono state sottoposte a controllo mediante campionamenti e sono stati riscontrati alimenti con percentuali di contaminanti ben oltre la soglia di tutela. In particolare sono stati analizzati pane, pasta e merende, per i bambini più vulnerabili in fascia 0 - 3 anni, in cui i limiti delle citate sostanze stabiliti dalla legge sono sensibilmente inferiori rispetto agli alimenti per gli adulti. Numerose le violazioni accertate dai Forestali. In una ditta privata, dedita alla preparazione dei pasti nelle scuole con bimbi da 2 a 3 anni, è stato accertato l'uso di pasta, pane e merende con piombo superiore ai limiti consentiti. Sono stati sottoposti a sequestro oltre 10.000 quintali di semola, ricavata nella maggior parte da grano non italiano, utilizzata per la produzione dei prodotti alimentari nei quali sono stati riscontrati i maggiori livelli di contaminanti dannosi alla salute, in quanto superanti i parametri di legge con riferimento all'alimentazione infantile.
«Le indagini hanno messo in evidenza la scarsa attenzione di molte ditte alla problematica dei contaminanti nei prodotti alimentari riservati alla prima infanzia - sostiene, il coordinatore dell'attività investigativa, il dott. Giuliano Palomba del Coordinamento Territoriale per l'Ambiente di Altamura, Parco Nazionale dell'Alta Murgia».
In Puglia maggiormente interessate al fenomeno sono risultate le città di Altamura, Molfetta, Bisceglie e Barletta, ma pare che siano coinvolte anche ditte andriesi.